Il conflitto tra Russia e Ucraina sta proseguendo e la controffensiva di Kiev ha raggiunto al risultati importanti nel sud e anche a est dove sono stati riacquisiti dalle truppe ucraine diversi km lungo la linea del fronte. La guerra ha travolto dalle azioni intraprese dal capo dei mercenari delle milizie Wagner Prigozhin che ha deciso di intraprendere una marcia su Mosca per contrastare i vertici dell’establishment militare russa e, soltanto a 200 km dalla capitale, ha raggiunto un accordo mediato dal leader bielorusso Lukashenko e così è stato esiliato a Minsk. ciò ha sollevato dubbi e timori in merito al suo futuro militare e sono anche emerse su posizioni sui media internazionali che rivelano la paura del fatto che possa trattarsi di un’azione ponderata per avvicinare il mercenario all’occidente ancora di più.
Si tratta soltanto di speculazioni nate dall’incredulità delle persone in merito al fatto che Prigozhin abbia compiuto una marcia attraversando il territorio russo, arrivando molto vicino alla capitale e senza trovare resistenza e ciò non fa altro che far emergere la posizione dei cittadini ma, anche, degli alti ranghi dell’esercito che non sono intervenuti, un po’ per carenza di personale dato l’impiego in Ucraina, ma probabilmente, così come menzionato da numerosi esperti politici, anche a seguito del sostegno alla ribellione Wagner, dato che sembra molto condivisa l’idea di contrapporsi ai vertici militari di Mosca.
La popolazione ha mostrato supporto durante l’occupazione dei mercenari di Prigozhin di alcune città chiave russe e anche al loro passaggio per raggiungere Mosca, ma c’è stato anche chi ha additato come traditore il mercenario e, in primis colui che ha definito il mercenario traditore della patria è stato proprio il presidente russo Putin. Poi però dopo dure affermazioni che hanno rievocato anche gli eventi della prima guerra mondiale è stato raggiunto un accordo tra Prigozhin e Lukashenko e il capo dei mercenari ha chiesto ai suoi soldati di rientrare nelle basi prestabilite in precedenza e è stato accolto in Bielorussia.
Dal lato ucraino possiamo affermare che le truppe di Kiev hanno approfittato del momento di confusione politica interna e hanno continuato la loro avanzata raggiungendo traguardi importanti nella controffensiva.
Cosa è emerso a seguito della rivolta di Prigozhin
Innanzitutto va precisato il perché il presidente russo Vladimir Putin ha scelto le milizie Wagner, composte da soldati che agiscono non per conto di un esercito statale ma sono per l’appunto truppe private. Non si tratta di una scelta o di una situazione inconsueta o inusuale, dato che questa tipologia di truppe utilizzate spesso e sono state utilizzate di frequenta all’interno dei conflitti che hanno visto protagonisti anche gli Stati Uniti.
Per uno stato utilizzare i cosiddetti contractors ovvero truppe non facente parte dell’esercito statale ma assoldate per compiere progressi indeterminati guerre e conflitti e preservare i l’esercito e evitare la morte dei propri soldati. Il tutto ovviamente sotto forma di prestazione lavorativa e con un consistente pagamento in denaro. Prigozhin e le sue milizia mercenaria hanno preso parte ha diversi conflitti dislocati in differenti luoghi del mondo e nel 2015 il salto rispetto alle altre milizie private russe è stato fatto quando Putin le ha scelte per affiancarsi al leader della Siria Bashar Assad per contrastare la guerriglia civile interna che si era creata e l’operazione è stata un successo che ha permesso al presidente di rimanere al comando.
Pertanto l’utilizzo di queste milizie è una cosa ben nota e normale anche all’interno delle altre Nazioni e ciò che ha scatenato questa rottura importante tra il mercenario e il capo di Stato russo è stato il fatto di non voler concedere pienamente ai vertici militari russi Il comando delle sue milizie come ha richiesto di recente dal Cremlino e lo scontro con i vertici militari e in particolar modo con il ministro della Difesa Shoigu.
Cosi il mercenario ha attuato una rivolta durata meno di un giorno che ha gettato nel caos Mosca e ha rivelato una spaccatura nella politica interna russa ma ha suscutato timore e i media e alcuni esperti hanno ipotizzato che si possa trattare di una mossa attuata in accordo con le milizie dell’esercito russo per raggiungere lo scopo di posizionare Prigozhin più vicino all’Occidente.
Una tesi che, però, è stata smentita ovviamente dal Cremlino e in questa vicenda una delle figure più importanti e, per l’appunto, il leader della Bielorussia Lukashenko che ha preso nuovamente posizione accanto al leader del Cremlino e a portato nel Paese, nonostante non abbia più il suo esercito, dato che è stato sollevato dal comando della milizia Wagner, uno dei comandanti più temibili che ha spesso deciso di scontrarsi con i vertici russi a causa delle scelte intraprese nel conflitto in Ucraina, dove lui stesso ha affermato più volte che se fosse stato per lui avrebbe già attuato la conquista di più territori invece che prolungare un conflitto che ha portato alla morte di migliaia dei suoi combattenti.
Tutto questo ha rivelato l’alleanza tra Cina Russia e Corea del Nord sono immediatamente affiancate a Putin nella rivolta interna e dove Pechino ha precisato e minimizzato la situazione spiegando che si trattava di una questione interna al paese e nella quale nessun altro aveva il diritto di intromettersi.
Una situazione delicata che ha sollevato dubbi in merito al ruolo che il leader dei mercenari Wagner avrà in Bielorussia e sulla natura del suo compito nella nuova nazione in cui è stato esiliato.
Ovviamente le truppe di Kiev hanno sfruttato la situazione per proseguire la loro avanzata e sono state entusiaste di sapere che Prigozhin aveva occupato la città di Rostov che è uno snodo militare fondamentale per Mosca e per il conflitto in Ucraina.
Il leader della compagnia militare privata Wagner Prigozhin, è ancora sotto indagine per l’accusa di ribellione armata, nonostante i recenti rapporti che suggerivano il contrario. Il dipartimento investigativo dell’Fsb russo sta ancora esaminando l’accaduto, come riportato dal quotidiano russo Kommersant, smentendo le voci che circolavano su alcuni media e canali Telegram, che affermavano che il procedimento penale contro Prigozhin fosse stato chiuso dall’ufficio del procuratore generale.
La televisione di Stato russa ha diffuso un video del ministro della Difesa Sergei Shoigu che ispeziona le forze russe in Ucraina, la sua prima apparizione pubblica dopo la ribellione del gruppo paramilitare Wagner.
Secondo i frammenti trasmessi dal canale televisivo Russia 24, il ministro Shoigu, che è stato oggetto di aspre critiche da parte del leader di Wagner Prigozhin, si è recato in un posto di comando delle forze russe in Ucraina e ha tenuto una riunione con i leader di una delle unità.
Come hanno reagito Kiev e gli amma all’insurrezione del gruppo Wagner
Ovviamente i vertici ucraini hanno accolto con favore il caos politico e militare che ha travolto la Russia è non ha perso tempo nella controffensiva riuscendo a guadagnare a sud dell’Ucraina ho una posizione migliora dato che i militari russi in assenza delle truppe Wagner erano concentrati sulla protezione interna del paese e meno al fronte ucraino.
L’Istituto per lo Studio della Guerra, think tank statunitense, sostiene che i mercenari del gruppo Wagner Prigozhin non avrebbero avuto la capacità di occupare Mosca o di fronteggiare le forze armate russe senza ulteriore supporto.
Secondo il rapporto, la prima colonna della Wagner era composta da 350 pezzi di equipaggiamento, tra cui nove carri armati, quattro veicoli da combattimento Tiger, un sistema lanciarazzi multipli Grad e un obice. Le altre tre colonne avevano rispettivamente 375, 100 e 212 pezzi di equipaggiamento, principalmente costituiti da camion non blindati, auto e autobus.
Sebbene non sia possibile confermare con precisione la composizione esatta delle colonne della Wagner, il rapporto suggerisce che le forze di Prigozhin avrebbero avuto difficoltà a occupare Mosca o a fronteggiare l’esercito russo. Di conseguenza, Prigozhin avrebbe potuto essere più incline a trattare con il presidente bielorusso Lukashenko mentre le sue forze si avvicinavano a Mosca.
Secondo il generale in pensione David Petraeus, ex direttore della CIA, Prigozhin ha perso il controllo del gruppo Wagner e ora deve stare molto attento quando si trova vicino a finestre aperte nel suo nuovo domicilio in Bielorussia.
Petraeus fa riferimento alle morti misteriose di vari personaggi di spicco russi, alcuni dei quali sono caduti dalla finestra dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022. Tra questi personaggi c’è anche il numero uno della più grande azienda petrolifera privata russa, che si era espresso contro la scelta bellica di Putin. È importante notare che Petraeus è stato direttore della CIA dal 6 settembre 2011 fino al 9 novembre 2012.
Secondo una dichiarazione pubblicata su Telegram dalla vice ministra della Difesa ucraina Hanna Malyar, la controffensiva delle truppe ucraine ha permesso di riconquistare un totale di 130 chilometri quadrati nel sud del Paese che erano stati occupati dalla Russia. La maggior parte del territorio è stata riconquistata dalle forze ucraine nella prima settimana dell’offensiva. Negli ultimi sette giorni, l’Ucraina ha ripreso 17 chilometri quadrati nella parte meridionale del Paese grazie al miglioramento delle operazioni tattiche e all’allineamento della linea del fronte. Secondo la vice ministra, l’Ucraina continua con le operazioni focalizzate all’offensiva in direzione di Berdiansk e Melitopol, due città ucraine occupate dalla Russia nel sud del Paese.
Josep Borrell, alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, ha dichiarato a Lussemburgo che il “mostro” creato da Putin con la guerra in Ucraina sta ora agendo contro il suo creatore. Borrell ha sottolineato l’importanza di sostenere Kiev in questo momento, e ha accolto favorevolmente il rimpinguamento dell’European Peace Facility con altri 3,5 miliardi di euro.
Borrell ha descritto come la guerra stia incrinando la forza militare russa e mettendo in crisi il governo, aggiungendo che tutti sono consapevoli di ciò che sta succedendo in Russia e che non è una buona cosa che una potenza nucleare come Mosca stia scivolando verso una fase di instabilità politica.
Secondo l’intelligence britannica, le forze di difesa ucraine stanno avanzando da nord e sud vicino a Bakhmut, e appare improbabile che la Russia abbia riserve significative per invertire la tendenza. Le forze ucraine vicino a Bakhmut stanno avanzando dai fianchi nord e sud come parte di un’operazione multi-brigata. Al momento, ci sono poche prove che la Russia abbia riserve significative di forze di terra a livello operativo che potrebbero essere utilizzate per rinforzi tra le molte minacce che ora affronta in settori lontani l’uno dall’altro, da Bakhmut alla riva orientale del Dnepr, a più di 200 chilometri tra loro. L’esercito ucraino sta facendo passi avanti ed ha sfruttato ovviamente il momento proficuo causato dalla ribellione di Prigozhin.