Il conflitto tra Russia e Ucraina sta diventando sempre più feroce e invasivo e la distruzione della diga di Nova Kakhovka è l’esempio di come sta evolvendo la guerra in atto. Le autorità di Mosca e Kiev si sono accusate a vicenda dell’attacco che ha portato distruzione e provocato ingenti danni alla popolazione e all’ambiente. Il sabotaggio sembra essere stato attuato dall’interno della diga che si trova nella città ucraina ora controllata dai russi.
La popolazione ha subito ingenti danni e la situazione è davvero difficile da gestire e il numero degli sfollati e bisognosi aumenta di ora in ora.
Cosa è emerso dopo l’attacco alla diga di Kakhovka in Ucraina
Il sabotaggio della diga di Nova Kakhovka, che si trova circa a 30 miglia da Kherson ed è collocata sul fiume Dnipro, ha generato un disastro inquantificabile Si tratta di una struttura alta 30 metri che si estende per 3,2 km. La diga rifornisce la zona sud orientale dell’ucraina e la Crimea.
La struttura è stata utilizzata anche per fornire acqua alla centrale di Zaporizhzhia, per poterle permettere di raffreddare i sei reattori nucleari di cui è dotata.
Nonostante le preoccupazioni iniziali sulla possibilità che tutto ciò potesse avere ripercussioni sulla centrale nucleare, il capo dell’Aiea Grossi ha spiegato che hanno appurato una capacità di raffreddamento che attinge a una fonte differente che può sostituire momentaneamente la portata d’acqua a cui provvedeva la diga Kakhovka. Si tratta di una situazione da affrontare immediatamente e in maniera seria, però, a causa della popolazione sfollata che aumenta di ora in ora a causa della piena del dnipro.
Una catastrofe ambientale che ridurrà sensibilmente la produzione alimentare e cio, ovviamente avrà ripercussioni importanti sul fabbisogno alimentare globale oltre che in Ucraina. Le autorità russe che attualmente governano la zona hanno dichiarato lo stato di emergenza nella regione di Kherson.
Non sono ancora chiare le conseguenze ambientali ed ecologiche che ha generato il danneggiamento e la conseguente inondazione della diga Kakhovka, ma le autorità di Kiev hanno mostrato molta preoccupazione per le conseguenze catastrofiche che ne deriveranno.
L’Ucraina ha accusato Mosca di aver provocato un disastro ambientale senza precedenti, mentre il Cremlino ha riferito che la mossa della distruzione della diga è stata attuata per distogliere l’attenzione dalla controffensiva ucraina dalle stesse autorità ucraine.
Le dichiarazioni emerse dalle autorità locali e internazionali
A seguito delle inondazioni causate dalla rottura della diga di Kakhovka si sono ovviamente susseguite dichiarazioni ufficiali da parte delle autorità, così come tesi e ipotesi sulla reale responsabilità del sabotaggio.
Il primo ministro ucraino ha dichiarato che il sabotaggio della diga di Kakhovka è: “una delle catastrofi ambientali più significative in Europa negli ultimi decenni”.
Shmyhal durante il summit di Parigi si è collegaton in videoconferenza ha dichiarato che: “dozzine di città e villaggi avranno difficoltà con l’approvvigionamento di acqua potabile”.
Inoltre ha aggiunto che i danni saranno ingenti e comprenderanno il sistema di irrigazione nell’Ucraina del sud: “portando a siccità e fallimenti dei raccolti. Questo colpisce il cuore della sicurezza alimentare globale”.
In conclusione ha definito l’evento come: “crimine contro l’umanità e un ecocidio. Pertanto, la Russia deve affrontare una risposta forte e unificata, non semplici parole”.
Anche la Cina ha espresso preoccupazione e apprensione per le conseguenze che avranno le inondazioni seguire alla rottura della diga di Kakhovka.
Pechino ha sottolineato di aver una “seria preoccupazione a causa dell’impatti umanitario, economico ed ecologico”.
Le autorità cinesi si sono sempre dette neutre riguardo al conflitto in Ucraina ma, nonostante ciò, non hanno mai espresso chiaramente una condanna formale verso Mosca e la sua offensiva.
Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha dichiarato che la: “posizione di Pechino sulla crisi ucraina è coerente e chiara”.
Il funzionario cinese ha anche che: “Si spera che tutte le parti si impegnino per una soluzione politica alla crisi ucraina e promuovano congiuntamente l’attenuazione della situazione“.
Zelensky ha accusato l’Onu e la Croce Rossa di non aver fornito il supporto necessario, precisando che non è ancora stato dato e la situazione nelle zone colpite dall’inondazione è preoccupante.
Secondo la Croce Rossa: “’l’attacco alla diga di Nova Kakhovka avrà un effetto catastrofico sulla localizzazione delle mine antiuomo nella regione colpita. Sapevamo dove erano i pericoli”.
Erik Tollefsen, capo dell’Unità di contaminazione delle armi presso il Comitato internazionale della Croce Rossa ha riferito che: “Tutto quello che sappiamo è che sono da qualche parte a valle.”
Ha aggiunto anche che: “questa è una grande preoccupazione perché interesserà non solo la popolazione ma anche tutti coloro che stanno arrivando per aiutare”.
Il presidente ucraino ha avuto modo di aver un colloquio telefonico con il presidente francese Macron e i due leader hanno parlato delle necessità emerse e di come gestire gli aiuti necessari. Macron ha precisato che sosterrà la popolazione ucraina anche in questa situazione di difficoltà.
Il segretario della Nato Stoltenberg ha condannato duramente questa azione di sabotaggio che ha provocato una catastrofe ambientale in territorio ucraino e soprattutto migliaia di sfollati. Ha precisato che il ministro degli Esteri ucraino Kuleba sarà in collegamento alla riunione sull’Ucraina prevista per giovedì.