La tensione scaturita dai documenti del Pentagono si è trasformata ora nel timore che le informazioni trapelate online, nelle ultime settimane, oltre ad aver dato un’idea di come gli Stati Uniti mantengano la stessa linea per spiare nemici e alleati, potrebbero essere utilizzate colpendo nel vive le nazioni interessate. Le rivelazioni emerse hanno scatenato molta preoccupazione e tensione nei funzionari americani, che temono che le notizie condivise possano diventare un problema per gli altri Usa stessi, ma anche le fonti sensibili e compromettere i rapporti che le altre intelligence.
Le informazioni trapelate sono inerenti a intercettazioni che riguardano Corea del Sud, Ucraina e Israele. Viene anche spiegato come i servizi sono riusciti a penetrare all’interno del ministero della Difesa russo ma anche all’interno del gruppo di mercenari di Prigozhin ovvero il gruppo Wagner. Oltre alle metodologie di intercettazione le fonti umane utilizzati sono sicuramente in pericoloso di vita. Una situazione molto complicata, soprattutto, per le truppe ucraine che vedono svelate le loro mosse in anticipo, ma non solo dato che vengono anche spiegate molte strategie e informazioni tecniche che non dovevano finire nelle mani dei nemici. Secondo Washington le notizie sono reali e autentiche e non si tratta di fake, se non per alcune parti dei documenti modificate.
Le informazioni che sono state rubate agli Usa sembrano contenere numerose notizie riservate in merito all’Ucraina e divulgano anche le debolezze riscontrate nella sua difesa militare, ma anche quella inerente alla debolezza delle armi utilizzate così come della protesta dei battaglioni e tutto questo in un momento delicatissimo del conflitto.
Stando alle informazioni emerse anche dalla Cnn l’esercito ucraino ha già modificato diversi piani militari a seguito di questa condivisione di notizie sensibili. Il presidente Zelensky sta valutando la situazione e adottando tutte le possibili modalità di contenimento della fuga di notizie.
Anche il Pentagono sta attuando tutte ciò che è possibile fare, per sopperire a questa fuga che sta destabilizzando le autorità Usa.
Sabrina Singh ha precisato in una conferenza del Pentagono che: “sforzo interagenzia. Il Dipartimento della Difesa continua a esaminare e valutare la validità dei documenti fotografati che circolano sui siti di social media e che sembrano contenere materiale sensibile e altamente classificato”.
La dichiarazione prosegue spiegando: “È stato avviato uno sforzo interagenzia, incentrato sulla valutazione dell’impatto che questi documenti fotografati potrebbero avere sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti e sui nostri alleati e partner”.
Singh ha inoltre precisato che durante il fine settimana gli Usa hanno parlato con gli alleati e ha specificato che sono stati informati anche i “comitati del Congresso competenti”.
Stando a quanto emerge le autorità Usa potrebbero ridurre sensibilmente il flusso dei documenti e diminuire in maniera repentina chi può accedervi dato che ora ben centinaia di membri del governo possono tranquillamente accedere alle informazioni.
La leadership più anziana all’interno del Dipartimento della difesi statunitense ovvero il Joint Staff, che è consigliere diretto del presidente, sta esaminando chi riceve le lettere in maniera minuziosa e tutte le liste di distribuzione.
Molti dei documenti trapelati sembrano mostrato il timbro che identifica il Joint Staff noto J2.
L’adetta stampa del Pentagono Singh ha confermato anche il Dipartimento di Giustizia ha avviato un’indagine sulla fuga di notizie.
Le informazioni sono emerse lo scorso mese sulla piattaforma online Discord dove sono stati condivisi screenshot.
Le foto mostrano documenti stropicciati come se fossero stati raccolti in maniera frettolosa e appoggiati, poi, in un luogo sicuro tra oggetti comuni per essere fotografati secondo quanto ipotizzato dalla fonte che ha parlato con la CNN.
Il portale Discord ha spiegato, domenica 9 aprile, che sta collaborando pienamente con gli inquirenti nelle indagini.
Lo spionaggio fa parte della metodologia utilizzata dall’intelligence statunitense e non è certo una novità, ma alcuni funzionari hanno confessato che la situazione è stressante e rischia di danneggiare sensibilmente la reputazione delle autorità Washington anche a livello globale.
Gli Stati Uniti stanno cercando di capire la gravità e soprattutto valutando i danni cercando di capire se le fonti siano coinvolte o compressione.
Un membro del ramo di intelligence Five Eyes che comprende Usa, Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito ha affermato: “Ci aspettiamo che gli Stati Uniti condividano con noi una valutazione dei danni nei prossimi giorni, ma non possiamo aspettare la loro valutazione. In questo momento stiamo facendo il nostro”.
Precisando che: “Stiamo esaminando attentamente questi documenti per capire se qualcuna delle informazioni provenga dalla nostra raccolta”.
Un secondo funzionario dell’organizzazione Five Eyes ha mostrato enorme timore per le notizie trapelate sul conflitto in Ucraina che potrebbero costituire un importante problema da affrontare nel concreto sul campo di battaglia.
Un altro funzionario Usa ha inoltre precisato che: “è stato allarmante vedere uno dei documenti di febbraio intitolato Russia-Ucraina: la battaglia per la regione del Donbas probabilmente verso uno stallo per tutto il 2023. Il documento rileva le sfide nel valutare la “resistenza delle operazioni dell’Ucraina”.
Sottolineando anche che: “i guadagni per l’Ucraina saranno difficili da ottenere, ma non aiuta avere la valutazione privata degli Stati Uniti che indica un probabile stallo di un anno rivelato pubblicamente”.
La CNN ha avuto modo di esaminare 53 documenti emersi sul web, tra febbraio e inizio Marzo, e in uno dei documenti emerge che Washington ha spiato anche Zelensky. Nonostante possa sembrare una situazione scomoda, si tratta invece del modo di operare dei servizi segreti ma ciò nonostante emerge da una fonte che i funzionari ucraini siano profondamente toccati e amareggiati dalle informazioni che sono diventate pubbliche.
Il rapporto condiviso riporta che Zelensky verso la fine del mese di febbraio “suggerì di colpire i luoghi di schieramento russi nell’oblast di Rostov in Russia utilizzando veicoli aerei senza equipaggio, poiché l’Ucraina non dispone di armi a lungo raggio in grado di arrivare così lontano.”
Emergono anche segnali di comunicazioni intercettare e la National Security Agency ha riferito in merito: “intelligence derivata da segnali elettronici e sistemi utilizzati da obiettivi stranieri, come sistemi di comunicazione, radar e sistemi d’arma”.
Ciò potrebbe rivelare e spiegare il perché la Casa Bianca si sia focalizzata a non fornire sistemi missilistici a lungo a causa del probabile intento di Zelensky di colpire la Russia all’interno.
Nonostante la notizia emersa Kiev ha precisato che si era impegnata a non utilizzare le armi statunitensi.
Ma sono state condivise informazioni differenti e non collegate direttamente a Russia e Ucraina e si legge che la Cina potrebbe utilizzare l’attacco ucraino in territorio russo: “come un’opportunità per lanciare la NATO come aggressore e potrebbe aumentare il suo aiuto alla Russia se ritiene che gli attacchi siano stati significativi”.
Il consigliere di Zelensky, Podolyak ha sostenuto che, a suo avviso, le informazioni condivise non siano veritiere precisando che i documenti non hanno “nulla a che fare con i veri piani dell’Ucraina e si basino su una grande quantità di informazioni fittizie diffuse dalla Russia.”
Un altro rapporto diffuso decrive in modo minuzioso una conversazione avvenuta tra due alti funzionari della Corea del Sud che discutono in merito alla preoccupazione del Consiglio di Sicurezza Nazione sudcoreano in merito alla richiesta di munizioni da parte degli Usa.
La preoccupazione era riferita al fatto che le munizioni sarebbero poi state inviate a Kiev e così sarebbe stata violata la politica sudcoreana che prevede di non fornire armi letali ai paesi in guerra. Si evince chiaramente il tentativo di aggirare la politica utilizzando altri paesi per la vendita, che a loro volta avrebbero ceduto le munizioni in modo che arrivassero in Ucraina.
Seul ha reagito male a questa fuga di notizie e i funzionari governativi hanno riferito ai giornalisti che verrà sollevata la questione con Washington in maniera seria stando a quanto riferito dal New York Times.
Anche le autorità di altri Paesi hanno chiesto informazioni a Washington e attendono una risposta anche dal presidente Biden e dalla sua amministrazione.
Anche Israele è uno dei protagonisti della fuga delle informazioni e la questione ha generato sdegno a Gerusalemme.
L’intelligence Usa in un rapporto della CIA su Israele rivela che il Mossad ovvero la più importante agenzia di servizi segreti israeliani ha incoraggiato e fomentato le fomentato le proteste contro il nuovo governo “compresi diverso espliciti inviti all’azione”.
Il primo ministro israeliano ha risposto a tutto ciò a nome del Mossad stesso additando il rapporto Usa come “mendace e privo di qualsiasi fondamento”.
La dichiarazione riporta che “Il Mossad e i suoi alti funzionari non hanno – e non incoraggiano – il personale dell’agenzia a partecipare alle manifestazioni contro il governo, manifestazioni politiche o qualsiasi attività politica. Il Mossad e il suo personale senior in servizio non si sono affatto occupati della questione delle manifestazioni e si sono dedicati al valore del servizio allo stato che ha guidato il Mossad sin dalla sua fondazione”.
Emerge anche che gli Usa valutano le politiche dei nemici così come analizzano in maniera approfondita anche le linee politiche degli alleati e studiano strategie su come esercitare la propria influenza su determinate nazioni per influenzare le loro scelte politiche.
Il documento che intitolato “Israele: percorsi per fornire aiuti letali all’ucraina” spiega che presumibilmente Gerusalemme: “probabilmente prenderà in considerazione la possibilità di fornire aiuti letali sotto la crescente pressione degli Stati Uniti o un percepito degrado nelle sue relazioni con la Russia.”
Ma non solo dato che un altro rapporto svelato rivela il pensiero degli Stati Uniti in merito all’intenzione di alcuni paesi europei di dare come fornitura a chi va aerei di combattimento che sono richiesti ormai dall’esercito ucraino da oltre un anno.
Il rapporto preciso, il 23 Febbraio, che la Bulgaria a espresso parere favorevole nel donare la sua flotta di jet mig 29 all’ucraina. Il rapporto precisa che la sfida intrapresa dalle autorità bulgare lascerà il territorio senza aerei da combattimento per svolgere l’emissione di controllo aereo fino a quando non verrà prodotta dagli Stati Uniti.
I documenti emersi rivelano chiaramente anche che le forze di sicurezza e i servizi di intelligence statunitensi sono riusciti ad inserire all’interno del ministero della difesa russa e all’interno dei mercenari del gruppo Wagner e la loro conoscenza, in merito alle due organizzazioni, è molto più profonda di ciò che si poteva immaginare.
La maggior parte delle informazioni sono state intercettate e ora la diffusione di questi rapporti farà sicuramente attuare un cambiamento alle autorità russe nel metodo di comunicazione e sarà più difficile poter avere nuove informazioni.
Ma la preoccupazione maggiore è rivolta verso le fonti umane che potrebbero essere in serio pericolo attualmente. La maggior parte delle informazioni incluse nell’intelligence emersa, però, vengono chiaramente da fonti riservate o umane e ciò provoca timore per il fatto che queste risorse potrebbero subire ritorsioni davvero importanti.
Le autorità Usa sono state in grado niente accettare i piani russi fino ad avere informazioni su quali centrali elettriche o ad avere informazioni su quali centrali elettriche o ponti ferroviari sarebbero stati attaccati in Ucraina e soprattutto anche quando.
Che si evince anche dai documenti condivisi sul web che Washington è riuscito a trovare e intercettare la strategia di Mosca, che era stata ideata per combattere i era stata ideata per combattere i carri armati della NATO che dovrebbero essere introdotti in ucraina stanno già cominciando ad arrivare sul territorio.
Il piano riporta che: “prevedeva la creazione di tre zone di fuoco in base al raggio – lungo, medio e corto – con ciascuna zona coperta da armi e tipi di unità specifici”.
È stata evidenzia anche in maniera profonda la preoccupazione degli usa in merito al gruppo di mercenari Wagner e allora capo Prigozhin e si è parlato del reclutamento delle nuove unità che vengono introdotte da moltissimi paesi internazionali all’interno della truppa di mercenari per combattere l’Ucraina. All’interno del rapporto si legge che Prigozhin ha un’enorme influenza su Putin e spinge per aumentare la presenza in Africa ma anche ad Haiti.
Sono anche stati rivelati i numeri che riflettono le cifre delle vittime di entrambe le fazioni. Secondo uno dei rapporti: “le forze russe avevano subito da 189.500 a 223.000 vittime a febbraio, inclusi ben 43.000 soldati uccisi in azione. L’Ucraina, nel frattempo, ha subito da 124.500 a 131.000 vittime, con un massimo di 17.500 uccisi in azione, afferma il rapporto.”
Secondo gli analisti politici i documenti sono stati anche già manipolati prima di essere diffusi ufficialmente su telegram e quelli emersi mostrano la metà dei morti dell’esercito russo invece che ciò che è riportato realmente sulle note condivise.
Il portavoce del Cremlino Peskov ha rivelato venerdì a Galileo sul web che: “non abbiamo il minimo dubbio sul coinvolgimento diretto o indiretto degli Stati Uniti e della NATO nel conflitto tra Russia e Ucraina”.
Ha sottolineato anche che: “Questo livello di coinvolgimento sta aumentando, sta aumentando gradualmente. Teniamo d’occhio questo processo. Certo, rende l’intera storia più complicata, ma non può influenzare l’esito finale dell’operazione speciale.”
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