Lungo le valli chisone e Germanasca un gruppo di persone è riuscito ad unire lo sport con la tutela dell’ambiente, questo nel Plogging. Uno sport in cui i concorrenti oltre a correre, raccolgono anche i rifiuti che incontrano sul percorso.
Alla corsa hanno partecipato ben 70 concorrenti provenienti da 8 paesi differenti. In questo tipo di sport si corre a Gps per calcolare la distanza e dislivelli. Ma la più grande particolarità è che i concorrenti corrono con dei sacconi di plastica con l’intento di raccogliere più rifiuti possibili.
Il campionato mondiale di Plogging
Se si pensa all’unione tra due cose sane ed essenziali, come lo sport e la cura dell’ambiente, non si può far altro che pensare al Plogging. Questo meraviglioso sport consiste in una corsa con il Gps, il cui scopo principale è quello di raccogliere più rifiuti possibili.
La gara che si è svolta ieri lungo i percorsi delle valli Chisone e Germanasca, ha avuto il suo punto di partenza nella località di Villar Perosa. I concorrenti che hanno partecipato erano circa 70, provenienti non solo da tutta Italia, ma anche da Spagna, Portogallo, Svezia, Paesi Bassi e Stati Uniti.
La gara è durata ben 7 ore in cui sono stati raccolti circa 1.152 chili di rifiuti su 2.243 chilometri di sentieri percorsi. Secondo i calcoli ogni concorrente infatti ha raccolto almeno 16 chili a testa.
Questo rappresenta un enorme beneficio per l’ambiente, soprattutto perché tutta l’immondizia che è stata raccolta attraverso i sacconi, è stata poi differenziata, permettendo così all’ambiente di risparmiare circa 1.650 chili di anidrite carbonica. Equivalente inoltre a circa 3 mesi di emissioni di un italiano medio.
Oggi a Pomaretto sono stati poi identificati i vincitori. Dopo un attenta valutazione da parte dei giudici, i due campioni del mondo di Plogging sono Renato Zanetti e Donatella Boglione, entrambi italiani.
Va detto però che anche tutti gli altri partecipanti hanno fatto un ottima gara, con tanta dedizione per lo sport e per l’ambiente.
Come nasce lo sport che unisce la corsa con la cura dell’ambiente?
Il Plogging nasce nel 2017 grazie ad un iniziativa pubblicizzata su Facebook, di un uomo svedese, Erik Alhstrom.
Vista l’unione dello sport con l’ecosostenibilità, questa pratica si è diffusa rapidamente in tutto il mondo, in particolar modo in Italia, divenendo un vero e proprio sport agonistico.
Il nome Plogging infatti deriva dall’unione del termine inglese “running”, che vuol dire correre e da quello svedese “plocka upp”, ossia raccogliere.
Uno sport che può essere definito geniale, in quanto induce gli appassionati anche a prendersi cura dell’ecosistema che ci circonda.