Cosa è la teoria della sostituzione etnica citata da Lollobrigida

Ieri in un discorso alla Cisal, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha parlato di sostituzione etnica, di cosa si tratta.

Francesco Lollobrigida
Francesco Lollobrigida – Nanopress.it

Nel suo intervento durante il convegno organizzato dalla Cisal, ha toccato diversi temi e fra questi appunto quelli della natalità e dell’immigrazione, scivolando infelicemente sulla teoria di un complotto conosciuto negli ambienti politici, secondo il quale ci sarebbe l’intenzione di sostituire gradualmente i bianchi con persone di altre etnie poiché queste ultime sono considerate migliori per procreare. Si tratta di una cospirazione portata avanti da anni dall’estrema destra internazionale. Le parole del ministro, dette dal palco del congresso del sindacato, hanno avuto una grande risonanza e creato indignazione, a partire da quella di Schlein che ha chiesto al governo di prendere le distanze da queste illazioni.

Cosa è la sostituzione etnica

Lollobrigida ha parlato di natalità e immigrazione dal palco di un evento organizzato ieri a Roma da parte della Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori. In un passaggio in particolare ha nominato la sostituzione etnica, complotto di tipo razzista che vuole la sostituzione graduale dei bianchi con individui di altre etnie. Ha fatto riferimento a questo perché c’è un drastico calo delle nascite in Italia ma ha poi precisato che non è questa la strada, bisogna invece aumentare le risorse al welfare delle famiglie per consentire loro di fare più figli in maggiore serenità.

“Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica, non è quella la strada, c’è bisogno di politiche pernsate per tutelare e supportare i nuclei familiari”.

Sebbene Lollobrigida abbia fatto solo un paragone, le sue parole hanno fatto storcere il naso a molti. Il suo intervento si inserisce in un filone di esponenti di estrema destra che citano questa teoria con troppa superficialità, provocando forti reazioni fra l’opposizione.

La sostituzione etnica, conosciuta anche come la grande sostituzione, ha origini incerte come idea e la sua diffusione è iniziata negli ultimi 10 anni in America ma anche negli ambienti di estrema destra europei.

Citata da molti politici in più occasioni, il ministro dell’Agricoltura italiano è solo l’ultimo della lista, prima di lui infatti ne hanno parlato Trump, il primo ministro ungherese Orban, Giorgia Meloni, l’ex candidato presidenziale francese Zemmour e addirittura Salvini che ha rincarato la dose parlando anche di genocidio del popolo italiano.

Questa teoria prevede un complotto contro i bianchi a favore dei migranti stranieri, tale strumento retorico è molto efficace perché fa leva sul timore della classe bianca e medio-bassa di perdere i propri privilegi nei confronti dei migranti stranieri che arrivano in Occidente.

In parallelo il complotto è stato usato da molti autori di attentati e attacchi armati razzisti degli ultimi anni, come la strage a Oslo e Utoya in Norvegia nel 2011 dove morirono 77 persone, l’attentato nella sinagoga di Pittsburgh nel 2018 dove morirono 11 persone, quello in Nuova Zelanda dell’anno dopo e quello a Buffalo nel maggio dell’anno scorso dove ci furono 10 vittime.

Per quanto riguarda i testi scritti che fanno riferimento alla teoria della sostituzione etnica, il primo risale ai primi anni del Novecento, quando il senatore americano Theodore Bilbo scrisse un libro intitolato Scegliete: Separati o bastardi, dove parlava della superiorità della razza bianca, che reputava in pericolo dato il diffondersi degli “incroci” con altre “razze”. Un modo crudo di parlare dell’argomento, anche perché il senatore ipotizzava la scomparsa dei bianchi caucasici, che con il tempo sarebbero stati sostituiti se non si fosse messo un freno all’immigrazione. Questo tipo di propaganda segnò tutta la carriera di Bilbo fra mille polemiche, comunque erano altri tempi ma già si parlava di questa cosa come appunto molti esponenti stanno facendo oggi, a quasi 80 anni dalla pubblicazione di quel testo nel 1947, anno della morte di Bilbo.

Ci fu una larga diffusione della teoria proprio nel periodo del dopoguerra ma non grazie al libro, bensì a due romanzi che promossero la sostituzione etnica molto di più. Il primo è Il campo dei santi di Raspail che racconta di un futuro in cui l’Europa sarà invasa dagli immigrati, considerati razza inferiore, che stermineranno i popoli europei. Il secondo è The Turner Diaries dell’americano Luther, ambientato in un’ipotetica guerra civile negli Usa, in cui i bianchi vengono sterminati dalle altre etnie.

Si tratta di due testi degli anni Settanta che sono rimasti ai confini della letteratura fantascientifica per diversi anni, dopo furono riscoperti dagli intellettuali di estrema destra che ne trassero ispirazione per portare di nuovo alla luce “la grande sostituzione”. Fra questi l’accademico Reanud Camus, che diede il nome alla teoria complottista così come la conosciamo oggi e sebbene nel suo libro del 2011 parla del fenomeno nel territorio francese, le sue teorie vengono abbracciate in tutto il mondo. Fra l’altro, i sostenitori della sostituzione etnica non si oppongono solo ai flussi migratori ma anche all’omosessualità e all’aborto, fattori che impediscono di fatto nuove nascite e quindi il procreare della razza bianca.

Teoria simile a quella neonazista chiamata “Piano Kalergi” che parla dell’immigrazione in Europa fortemente voluta dai vertici politici occidentali per avere manodopera a basso costo facilmente manipolabile, questa è molto grave in bocca ai politici di oggi, sebbene Lollobrigida abbia precisato che lui è nipote di un emigrante e il suo paragone non voleva essere un’arma contro questi ultimi.

L’intervento di Francesco Lollobrigida le reazioni della politica

Nonostante le buone intenzioni di Lollobrigida, il ministro dell’Agricoltura ha fatto uno scivolone terribile infiammando il dibattito negli ambienti politici e non solo. Il suo ragionamento ha parlato di italiani che fanno meno figli e quindi devono essere sostituiti, affermando poi che questa strada è sbagliata.

“la sostituzione della razza non è una strada e nemmeno il reddito di cittadinanza. le nascite non si incentivano invogliando la gente a stare a casa e migliorare i rapporti. c’è invece bisogno di un welfare che consenta di lavorare e avere una famiglia.”

Ormai la pietra era stata scagliata e nonostante il discorso sensato, la premessa non è passata inosservata, in primis alla segretaria del Pd Elly Schlein.

Elly Schlein
Elly Schlein – Nanopress.it

Intervistata dai giornalisti, ha parlato di parole indegne da parte di un uomo che ricopre il ruolo di ministro.

“questo intervento ci ha portati indietro agli anni 30, fra l’altro arriva nel giorno in cui mattarella è in visita ad auschwitz, tempismo perfetto. spero che meloni prenda le distanze da questi discorsi da suprematista bianco”.

Sorpreso dall’uscita infelice del ministro è stato anche il segretario di Demos e deputato del Pd, Paolo Ciani, che ha ritenuto molto grave il fatto che un ministro possa parlare pubblicamente di sostituzione etnica. Stessa cosa per Calenda e non ha risparmiato critiche nemmeno il leader radicale Riccardo Magi, che ha fatto un ragionamento molto interessante:

“i nostri leader usano i peggiori teoremi della razza, che in passato hanno dato vita a numerosi attentati. questo deve farci riflettere su quanto sia in crisi la nostra democrazia, specilamente se queste parole vengono dette nel giorno in cui il presidente sta visitando il luogo simbolo dell’olocausto”.

In difesa del cognato della premier Meloni invece c’è Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fdi alla Camera, che ha detto che non bisogna trovare chissà quali artifici dietro un semplice esempio, seppur sbagliato, portato da Lollobrigida per descrivere lo stato attuale dei dati demografici in Italia, decisamente negativi.

Nel suo discoro il ministro ha spiegato che ritiene il fenomeno dell’immigrazione come un fatto naturale fisiologico e che non lo ritiene un problema, anzi un’opportunità di crescita per la nazione. Condanna però i flussi clandestini.

Però nonostante le buone intenzioni non è piaciuto il riferimento al complotto e anche il senatore Filippo Sensi ha scritto sui social commenti al veleno, dicendo che Lollobrigida dovrebbe vergognarsi. Si riprenderà da questa brutta figura? Le parole di un ministro pesano molto e ora tutti attendono commenti dal presidente Meloni per capire il suo punto di vista.

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