Dopo l’arresto di uno dei boss più importanti e pericolosi della Mafia, Matteo Messina Denaro, la presidente Giorgia Meloni è giunta a Palermo. Rivendicando in primo luogo la sua riforma e affermando che non c’è dubbio che il malvivente sarà sottoposto all’ergastolo ostativo.
Meloni ha iniziato dunque il suo discorso elogiando la scelta del suo governo di mettere al primo posto la lotta contro le Mafie, tutelando le norme relative al carcere duro. La premier ha inoltre ringraziato il Ros dei Carabinieri, la Procura nazionale antimafia e la Procura di Palermo per il loro operato.
Le parole di Giorgia Meloni dopo l’arresto di Messina Denaro
Poco dopo la notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro, uno dei boss più crudeli e pericolosi della Mafia, la presidente Giorgia Meloni si è recata a Palermo.
“Sono fiera del fatto che il primo provvedimento del governo che presiedo sia stato sul carcere duro”.
Ha affermato Meloni.
La premier ha poi aggiunto che, se oggi non vi sono rischi dopo l’arresto di un criminale come Messina Denaro è perché l’attuale governo ha difeso “l’istituto fortemente voluto da Falcone e Borsellino”.
Giorgia Meloni si riferiva dunque all’ergastolo ostativo e al Decreto Rave, nato essenzialmente per vietare la partecipazione e l’organizzazione di rave.
Questo al suo interno conteneva anche delle norme riguardanti la lotta alle mafie e il carcere duro. Il primo provvedimento intrapreso dal Consiglio dei ministri del nuovo governo è stato proprio relativo a tale ambito.
Dunque la Meloni ha voluto chiarire che le istituzioni faranno in modo di condannare il boss Matteo Messina Denaro all’ergastolo ostativo e che dunque egli rimarrà sicuramente in carcere per tutta la vita.
L’ergastolo ostativo, di cosa si tratta?
L’ergastolo ostativo è un elemento caratterizzante l’ordinamento penitenziario. Esso intercorre nel caso in cui il reo si sia macchiato di crimini particolarmente gravi. Come appunto i crimini di Mafia o anche il terrorismo.
In particolare questo consiste nell’impedire a questo tipo di criminali di godere dei cosiddetti “benefici del carcere”. Tra questi vi è per esempio la condizionale per buona condotta o anche l’abbreviazione della pena.
Dunque l’ergastolo ostativo serve a rendere effettiva la detenzione fino alla morte di determinate “categorie” di detenuti.
Nonostante il nuovo governo Meloni abbia confermato l’intento di non voler rimuovere o mutare l’istituto giuridico, diversi giudici in passato hanno contestato la costituzionalità di quest’ultimo.
Questo perché il carcere duro veniva visto come uno strumento volto a creare disparità tra i detenuti e soprattutto come una sorta di ostacolo al principio riabilitativo che dovrebbe assumere il carcere.