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Sport

Cosa è stato deciso sulla Juventus e sul caso plusvalenze, oggi

Mentre il Milan e l’Inter aspettano di giocarsi una delle notti più belle di sempre, oppure una delle più brutte, la Juventus, che pure domani sarà impegnata in una semifinale di Europa League contro il Siviglia, che potrebbe essere anche l’unica speranza – a meno che non ci si metta la Uefa a stopparla – di entrare in Champions League il prossimo anno, attende un verdetto, o più di uno. Li attenderà, meglio, dalla Corte d’appello federale che il 22 maggio si pronuncerà nuovamente sulla questione relativa al caso plusvalenze, e dalla Cassazione, a cui il Gup ha deciso di rinviare la decisione sulla competenza territoriale facendo slittare quindi tutto al 26 ottobre.

Andrea Agnelli, l’ex presidente della Juventus – Nanopress.it

Ci sono giornate in cui essere un tifoso di calcio è più difficile degli altri giorni, ma forse è in quel momento che si capisce ancora di più chi c’è per davvero, e chi lo fa per moda. A volte i giorni difficili possono trasformarsi in vittorie, altre volte in sconfitte clamorose, che segnano e fanno male anche a distanza di anni. Lo sarà per i tifosi del Milan e dell’Inter, oggi, che si stanno giocando una finale di Champions League a vent’anni di distanza dall’ultima volta in un derby, lo è per quelli della Juventus, che un pensiero al campo lo stanno dando, ma non così tanto.

Nonostante, infatti, la squadra di Massimiliano Allegri, domani, si giocherà l’entrata in un’altra finale, quella di Europa League contro il Siviglia, che è la regina della competizione, c’è qualcos’altro che preoccupa i bianconeri, magari non i giocatori, che sono  stelle che passano, e poche restano, anche se comunque si portano indietro un ricordo. Uno riguarda la dirigenza, meglio la ex dirigenza, e la stessa società, l’altro, invece, concerne più prettamente il futuro di una squadra che potrebbe dover rinunciare a tutto quello che ha creato in questo campionato, in questa stagione.

Il Gup ha rinviato alla Cassazione la decisione sulla competenza territoriale per l’inchiesta sui conti della Juventus

Sul primo, il Gup, ovvero il giudice per l’udienza preliminare, di Torino, Marco Picco, ha rinviato alla Corte di Cassazione la decisione sulla competenza territoriale, sollevata dalla difesa, nel merito dell’inchiesta della Procura del capoluogo piemontese, che vede come indagati, tra gli altri, la stessa società e l’ex presidente, Andrea Agnelli. La decisione se il processo potrebbe essere spostato a Milano, in cui ha sede la Borsa, o a Roma, o rimanere a Torino, come chiedono invece la maggioranza delle parti civili, dovrebbe arrivare entro una ventina di giorni, ma solo il 26 ottobre, a campionato iniziato, ci sarà una nuova udienza preliminare, in cui si deciderà effettivamente sugli indagati saranno rinviati a giudizio oppure no.

Fabio Paratici, ex direttore sportivo bianconero, Pavel Nedved, ex vicepresidente, Andrea Agnelli, ex numero uno, e John Elkann, ceo di Exor – Nanopress.it

Intanto, oggi, altre tessere si sono aggiunte al mosaico di chi vuole che si vada avanti. Mentre i legali della Juventus si prestavano a difendere i colpi anche del fondo libico Lafico, che aveva chiesto di essere ammesso fra le parti civili, il Gup ha deciso di ammettere la Codacons, la Consob e movimenti consumatori, lasciando fuori soltanto alcuni piccoli azionisti.

Il giudice ha valutato come seria la questione che abbiamo proposto, quindi in maniera molto ragionevole ha rimesso la questione alla Corte di cassazione“, ha detto l’avvocato Maurizio Bellacosa, uno dei legali delle difese, commentando gli sviluppi. Bellacosa, non solo, ha tenuto a precisare la sua istanza: quella di trasferire la sede competente o a Milano, o al massimo a Roma.

In ambito sportivo, la Corte federale d’appello deciderà sul -15 dei bianconeri il 22 maggio

Sull’altro, i passi avanti si faranno molto più velocemente. Con l’ultima partita di Serie A che verrà giocata il 4 giugno, la Corte federale d’appello ha deciso di anticipare le cose alla Juventus, e anticiparsi. A due giorni dall’uscita delle motivazioni che hanno spinto il Collegio di garanzia del Coni a congelare i 15 punti di penalizzazione per la squadra di Allegri, ma chiedendo un nuovo processo di fronte alla stessa Corte, ma in composizione diversa dalla seconda volta, in cui era stata inflitta alla Vecchia Signora una discesa negli inferi, questi hanno deciso di pronunciarsi il 22 maggio. E forse là, potrebbe non esserci scampo, appunto.

Perché in quelle motivazioni c’era scritto, in pratica, che la penalizzazione ci sarà, perché l’articolo 4 su cui si reggeva tutto non solo è motivato, ma deve servire per il prossimo giudizio che, però, potrebbe essere meno severo di quello del 30 gennaio. Avendo, infatti, levato dal calderone alcuni ex dirigenti, tra cui l’ex vicepresidente Pavel Nedved, il peso potrebbe non essere lo stesso, ma potrebbe essere comunque abbastanza grande da far risprofondare negli abissi la squadra.

Massimiliano Allegri, l’allenatore della Juventus – Nanopress.it

Certo, c’è sempre quella semifinale contro il Siviglia a poter aprire le porte alla Juventus per la prossima Champions League, ma non è detto che, anche là, la Uefa non decida di mettere i bastoni fra le ruota alla società, lasciandola fuori dalle coppe per un anno, o chissà.

È difficile, quindi, essere tifosi di calcio, a volte. Quelle volte si deve soffrire, e pensare che tempi migliori ce ne sono stati, e ce ne saranno ancora, come una notte magica in cui una città si veste di colori e diventa il più bel palcoscenico del mondo. Ma questa è un’altra storia, e non saranno né la giustizia ordinaria, né quella sportiva a poterla scrivere, ma solo chi scende in campo per davvero, e suda, e lotta, e tutti quelli che la guarderanno coltivando le stesse speranza, e gli stessi sogni, e a volte, appunto, anche le stesse delusioni.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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