Il taglio dei parlamentari, la soglia di sbarramento, i consensi in diminuzione e, in misura maggiore, la regola sul doppio mandato hanno lasciato molti parlamentari della scorsa legislatura in quota MoVimento 5 stelle fuori dalle aule di Camera e Senato dal 25 settembre. Ma cosa stanno facendo, ora, gli ex portavoce pentastellati?
Da Danilo Toninelli, tornato a fare l’assicuratore a Milano, a Luigi Di Maio, che attende l’esito del colloquio per iniziare il suo lavoro di rappresentante per i Paesi del Golfo, ecco dove sono ora deputati, senatori e ministri che dal 2013 fino al 25 settembre hanno animato la politica a Roma, e non solo.
Fino a un anno fa, Roberto Fico, Danilo Toninelli, anche Luigi Di Maio animavano la vita politica e il Parlamento, anche immersi nell’approvazione di una legge di bilancio che non sta risparmiando neppure il nuovo governo guidato dalla prima presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica italiana, Giorgia Meloni.
Complici molti fattori, come il vincolo sul doppio mandato del MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte e (ancora, in parte) di Beppe Grillo, il taglio dei parlamentari, le percentuali dei consensi che dal 2018 alle elezioni politiche del 25 settembre si sono dimezzate, per qualcuno anche la soglia di sbarramento del 3%, tanti di loro sono rimasti fuori dalle aule di Camera e Senato, e ora sono tornati ai loro vecchi impieghi oppure, grazie alla cospicua buonuscita, hanno aperto nuove attività. In pochissimi, invece, sono rimasti in politica, anche se qualche superstite c’è.
Per esempio, l’ex presidente di Montecitorio è rimasto dentro il movimento e svolge attività politica presiedendo il comitato di garanzia assieme all’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi. L’ex reggente, Vito Crimi, assieme a Paola Taverna, invece, sono in prima linea con i pentastellati uno alla Camera e l’altra al Senato, ma sono anche altri quelli che non sono stati epurati nonostante la tagliola della regola.
Salvatore Micillo lavora con Sergio Costa, vicepresidente della Camera, sulle tematiche ambientali in Campania: “Seguo da vicino tutti i problemi ambientali delle nostre terre, essendo io di Giugliano e storicamente impegnato su questo: sono primo firmatario della legge Ecoreati, ho fatto parte delle Commissioni ambiente nei miei due mandati e sono stato sottosegretario al ministero dell’Ambiente quando Costa era ministro. Trascorrendo lui gran parte del suo tempo a Roma aveva bisogno di un punto di riferimento qualificato in Campania“, ha detto.
Pure Sergio Puglia, però, anche lui campano, è rimasto nell’alveo del gruppo parlamentare, e lavora come consulente di lavoro, l’impiego che aveva anche prima di iniziare la sua esperienza a Roma.
A fianco a questi che, per una ragione o per un’altra, sono stati scelti per rimanere dentro le dinamiche del MoVimento 5 stelle, ce ne sono tanti altri, dicevamo, che sono tornati a fare il loro lavoro. È il caso di Alfonso Bonafede, il ministro della Giustizia dei primi due governi guidati dall’attuale presidente Conte è tornato a occuparsi del suo studio legale, che ora ha aperto una sede anche a Firenze – ne aveva già una a Milano. Tra il capoluogo lombardo e la Capitale, poi, lavora Stefano Buffagni, ex viceministro dello Sviluppo economico, che è tornato a fare il commercialista, e si occupa ora di fondi di investimento.
Il predecessore di Matteo Salvini al Mit (il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), l’ex senatore Toninelli, durante la precedente legislatura in aspettativa dalla Vittoria assicurazione, è tornata a svolgere il suo compito da assicuratore a Milano, anche se ancora combatte le sue battaglie sui social, soprattutto su Facebook e Youtube.
Matteo Dall’Orco, ancora, è diventato socio in affari di Giuseppe Brescia: insieme, infatti, hanno aperto un locale a Roma, in zona Prati, che ha come specialità la carne. L’ex presidente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio, tra l’altro, ha aperto anche altre attività, come lui stesso ha confermato.
Ha lanciato un’azienda, ma di consulenza strategica su difesa, intelligence e sicurezza, Angelo Tofalo, mentre Riccardo Fraccaro, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, colui che può essere considerato il “padre” del Superbonus, lavora per una compagnia nell’ambito del settore energetico. E, ancora, Federica Dieni, che ad agosto è passata a Italia viva, ora è funzionaria dell’Inps, anche per scelta considerato che non si è ricandidata.
Di Luigi Di Maio, ex ministro degli Affari esteri e scissionista, si è già detto in passato e, infatti, l’ex enfant prodige della politica, il più giovane di sempre a diventare vicepresidente della Camera, sta aspettando l’esito del suo colloquio per diventare rappresentante dell’Unione europea per i Paesi del Golfo – e il periodo, al momento, è un po’ particolare. Tra chi lo aveva seguito, Lucia Azzolina, dal ministero dell’Istruzione, è tornata a occuparsi di scuola, ma come preside a Siracusa, mentre Francesco D’Uva ora fa parte della Marina.
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