Giorgia Meloni avverte, opposizione e alleati, sul tema delle riforme costituzionali. Gelo tra Tajani e FdI. Le parole della premier da Ancona.
Mentre Tajani predica calma, Giorgia Meloni da Ancona rincara la dose sulle riforme costituzionali. La premier promette che, nonostante i dialoghi con le opposizioni, le riforme sono necessarie, mentre Pd e Cinque Stelle alzano già le prime barricate: “Non sono queste le priorità del Paese”.
“Allora! Questa avventura della mia vita inizia da qui. Ho aperto la campagna elettorale per le elezioni politiche“. Inizia a modo suo, ma non con lo stesso trasporto emotivo dell’esatte 2022 Giorgia Meloni, che dal palco di Piazza Roma di Ancona si è rivolta al pubblico in occasione del comizio a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Daniele Silvetti.
La premier ha colto l’occasione per fare il punto sulle prossime mosse del governo, tra cui le carissime riforme costituzionali. Domani sarà la giornata dedicata al dialogo con l’opposizione, che prepara le barricate soprattutto versante Pd, con una Elly Schelin già pronta a chiudere la porta in faccia. Ma Meloni potrebbe avere filo da torcere anche con i colleghi di maggioranza.
Uno su tutti Tajani, che ha sottolineato l’importanza dell’andare avanti insieme all’opposizione, e del dialogo nel trattare temi di questo tipo. “Domani abbiamo convocato le opposizioni per discutere delle riforme costituzionali” ha detto la premier, che poi ritorna sulla questione citando i partiti di centrosinistra. Secondo l’opposizione, in sostanza, non sarebbero queste le priorità per il Paese.
Di tutt’altro avviso la leader di FdI, che dice basta ai “governi costruiti in laboratorio dentro il palazzo, passano sulla pelle dei cittadini per legare il consenso popolare. Dare una stabilita alla nazione, per governi che durino”.
Del resto era una delle vere priorità di Fratelli d’Italia, fin dall’insediamento, ben prima del primo comizio di campagna elettorale nell’estate del 2022.
Quella che si apre è una settimana dedicata al confronto sulle riforme. In questo senso le parole di Antonio Tajani non hanno – per usare un eufemismo – fatto fare i salti di gioia ai componenti del partito di Giorgia Meloni. Il vicepremier infatti ha provato a smorzare i facili entusiasmi – con la premier che sostiene di “avere il mandato per farlo” – predicando calma. “Vogliamo ascoltare le proposte dell’opposizione, le riforme si fanno e si scrivono insieme”.
La replica, gelata, del ministro per i Rapporti con il Parlamento è stata: “Siamo disponibili al confronto. Se ci fosse un no preventivo che non ci lascia andare avanti dovremmo procedere da soli”.
Ma senza Forza Italia, le riforme tanto volute da Giorgia Meloni rimarrebbero irrealizzate. Ecco perché in questo momento uno scontro in maggioranza non è quello che si augura la premier, che oltre al Pd, domani incontrerà anche Giuseppe Conte. Nella giornata di oggi si è tenuta la segreteria dei democratici, dove tra i temi trattati c’è stato anche quello delle riforme.
Le priorità non sono questi dialoghi, per i dem, bensì il lavoro, la sanità, il Pnrr. Tutto ciò, a detta dei vertici del partito, non farebbe altro che distrarre l’attenzione dalle vere problematiche del Paese.
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