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Politica

Cosa ha detto Meloni alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo

Giorgia Meloni, giovedì 15 dicembre, farà il suo debutto al Consiglio europeo in veste di capo del governo italiano. Prima del meeting con gli altri 26, ha parlato alla Camera spiegando la visione dell’esecutivo in merito ai temi più caldi come il continuo appoggio all’Ucraina, ma anche il ruolo che dovrà avere il nostro Paese nell’Unione europea.

Giorgia Meloni – Nanopress.it

Arrivata in ritardo di qualche minuto rispetto alla tabella di marcia, Meloni si è scusata con i presenti, soprattutto con Roberto Giachetti, deputato del terzo polo, che si era lamentato dell’attesa. La premier ha ovviamente parlato anche della questione energetica, argomento che verrà dibattuto anche a Bruxelles, e del piano sull’inflazione che hanno in mente negli Stati Uniti che potrebbe causare dei problemi anche alle aziende del Vecchio continente.

Meloni alla Camera in vista del Consiglio europeo: “Pieno appoggio all’Ucraina”

Giovedì 15 dicembre, la prima presidentessa del Consiglio donna della storia della Repubblica italiana, Giorgia Meloni, farà il suo debutto al Consiglio europeo, l’organo esecutivo dell’Unione europea che riunisce i capi di Stato e di governo dei 27 Paesi che fanno parte dell’organizzazione.

A ottobre, poco prima della cerimonia della campanella a Palazzo Chigi, fu Mario Draghi a partecipare al meeting in cui si parlò principalmente della questione energetica, ora invece ci sarà lei, la leader di Fratelli d’Italia, che oggi si è presentata alla Camera per riferire le linee guida dell’esecutivo.

L’intervento della premier era previsto per le 9:30, ma è iniziato con 20 minuti di ritardo, cosa che ha fatto spazientire il deputato del terzo polo Roberto Giachetti, che si è lamentato per l’attesa che, secondo lui, non si era mai vista – il presidente, Lorenzo Fontana, ha rassicurato che si controllerà.

Giorgia Meloni – Nanopress.it

Ed è proprio da questo pretesto che è iniziato il discorso di Meloni: “Mi scuso con Giachetti e con l’Aula per il ritardo, per un motivo di traffico che non avevo previsto. Non ho detto che è colpa di Gualtieri ma del traffico“, ha detto prima di passare alle questioni urgenti.

Innanzitutto, la presidentessa del Consiglio ha ribadito l’importanza delle istituzioni europee per lei e per il governo che presiede ricordando che il suo primo viaggio all’estero è stato organizzato proprio a Bruxelles per dare un segnale, quello che “l’Italia possa e debba giocare un ruolo da protagonista in Europa avendo come stella polare la difesa dell’interesse nazionale“.

Noi abbiamo sempre dibattuto, a volte con decisione, veemenza, attorno all’ipotesi che in Italia dovesse esserci più o meno Europa – ha continuato la numero uno di FdI -. Quasi mai ci siamo chiesti se in Europa dovesse esserci più o meno Italia. Il nostro obiettivo, piuttosto che più Europa in Italia, è più Italia in Europa, come si conviene a una grande nazione fondatrice“. Quindi, ha spiegato ancora, non ci si deve limitare a ratificare le scelte, ma si deve “contribuire a determinarle a monte“, si deve lavorare per avere un approccio che sia più attento alle istanze dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, e noi come Italia “abbiamo tutte le carte in regola per dare un contributo autorevole“.

Così come in Europa, il nostro Paese dovrà avere un ruolo fondamentale anche nel condannare l’aggressione russa, perché, ha detto, “non abbiamo cambiato idea, le nostre convinzioni non cambiano se siamo al governo o all’opposizione“. L’impegno “verso la causa ucraina che fino dall’inizio abbiamo sostenuto a 360 gradi, in coerenza con lo sforzo dell’Ue, della Nato e delle nazioni a noi vicine. Il governo ribadisce il pieno appoggio a Kiev in tutte queste dimensioni“. E questo nonostante ci siano forze politiche che, invece, “comprensibilmente“, vorrebbero “voltarsi dall’altra parte” in quanto “il conflitto in Ucraina ci riguarda tutti, per questo con convinzione e a viso aperto continueremo a impegnarci per ogni sforzo diplomatico utile per la cessazione dell’aggressione russa“.

Arrivare a un cessate il fuoco, per Meloni, è difficile perché lo spazio di manovra è limitato, ha detto, l’Italia comunque appoggerà gli sforzi in questo senso: “L’Unione europea deve assumere su questo fronte un ruolo più incisivo a beneficio dell’intero continente“.

Vladimir Putin – Nanopress.it

La presidentessa del Consiglio ha poi parlato di Vladimir Putin, a cui non si deve consentire di utilizzare la carenza di cibo come arma nei nostri confronti, “come già sta facendo con il gas e il petrolio“. Ovviamente, per “perseguire l’obiettivo di assistere il popolo ucraino” è necessario “anche l’aiuto militare. Perché, lo ripeto, al di là della facile propaganda, le condizioni possibili per far cessare le ostilità sono due: che uno si arrenda (ma se fosse l’Ucraina non sarebbe pace, ma invasione), oppure che tra le forze in campo ci sia un sostanziale equilibrio, uno stallo“, che costringerebbe “chi ha mosso l’invasione a desistere e venire a più miti consigli“.

Dall’energia all’inflazione, il discorso della premier alla Camera

Meloni è entrata poi nel merito di quello che sarà il tema che verrà affrontato al Consiglio europeo: l’impatto dei prezzi dell’energia. “L’obiettivo – ha detto – è un percorso di sicurezza energetica su cui da mesi l’Italia è in prima fila per un tetto dinamico dei prezzi“, a cui la Commissione europea, secondo la premier, non ha dato una risposta che possa essere considerata soddisfacente e attuabile.

È fondamentale porre un argine alla speculazione: la posta in gioco sull’energia è molto alta perché definisce la capacità dell’Europa di difendere le sue famiglie e le sue imprese” evitando di avere “un’Unione europea a due velocità“. La leader di Fratelli d’Italia ha spiegato di come sia evidente che “un meccanismo di tutele diverse di imprese in paesi diversi provocherebbe una distorsione del mercato unico che comprometterebbe l’intera Europa” e ormai, anche a livello europeo, si sta chiedendo un tetto dinamico al prezzo del gas:

Per la capa del governo, “andare in ordine sparso, pensando di salvarsi a scapito degli altri, non solo è un illusione ma tradirebbe un’idea di un Europa diversa da quella decantata di questi anni. L’autonomia strategica dell’Ue deve essere interpretata come un’opportunità di rafforzare le proprie capacità di difesa, quale pilastro europeo in ambito Nato“.

In conclusione, Meloni ha fatto un cenno sull’inflazione entrando nel merito dell’Inflation Reduction Act, ovvero il piano degli Stati Uniti che desta preoccupazione anche in Italia, perché “non possiamo nascondere i potenziali effetti distorsivi e discriminatori verso le imprese europee che potrebbe generare“.

In sede di replica, iniziata all’orario consueto, Meloni ha detto che il governo è pronto “a fare tutto che c’è da fare per fermare la speculazioni sui prezzi dell’energia. Da questo punto di vista siamo d’accordo sul fatto che gli unici interventi davvero efficaci e risolutivi debbano arrivare dall’Unione europea“. Se, però, non ci dovessero essere segnali, ha spiegato, loro sono anche pronti “a intervenire al livello nazionale se le misure europee dovessero tardare o essere inefficaci. Sono fiera del lavoro che abbiamo fatto, penso alla produzione di gas nazionale a prezzi calmierati per le nostre imprese“, ha concluso.

Con 199 sì, 86 astensioni e 57 voti contrari, la Camera ha poi approvato la risoluzione presentata dal centrodestra sulle comunicazioni della presidentessa del Consiglio.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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