Cosa ha rivelato Report sulla ministra Santanché e perché le opposizioni hanno chiesto le dimissioni

Caos Santanchè, dopo il servizio andato in onda su Report. La gestione di alcune società da parte della ministra del governo Meloni che ha mandato su tutte le furie l’opposizione.

Daniela Santanchè
Daniela Santanchè – Nanopress.it

Lo scorso 19 giugno la trasmissione Report tramite un’inchiesta ha fatto luce sulle gestioni da parte della ministra al Turismo Daniela Santanchè di alcune società in suo possesso prima di diventare ministra del governo Meloni. Le opposizioni chiedono le dimissioni, mentre Santanchè smentisce: cosa ha svelato il servizio investigativo.

Caso Santanché: cosa ha svelato il servizio di Report

L’imprenditrice Daniela Santanchè è in grado di fare il ministro del Turismo? È una domanda che si stanno ponendo in molti, soprattutto le opposizioni dopo il recente servizio di Report andato in onda lo scorso 19 giugno.

Ciò che è emerso dalla trasmissione, riportato nella giornata odierna anche da Repubblica, sarebbero le gestioni di alcune società, tra presunti fornitori mai pagati, dipendenti che hanno denunciato per l’attesa infinita di un trattamento di fine rapporto dopo il licenziamento, e compensi dorati per gli amministratori quelli mai messi in discussione. Aziende rimaste a bocca asciutta, operazioni finanziarie che hanno contribuito a danni di piccoli azionisti delle società. 

Lo racconta nel suo lungo servizio Report, che avrebbe svelato le gestioni di Stantanchè di Visibilia e Ki gruop spa, quando questa prima di diventare ministro del governo Meloni era alle redini delle due società. Da quanto emerso nel servizio, le aziende non sarebbero fallite ma sono sì crollate in borsa, tanto da far perdere il lavoro a lavoratori e soci, i quali si sarebbero ritrovati in mano azioni dal valore ormai praticamente nullo.

Daniela Santanchè
Daniela Santanchè – Nanopress.it

Report rincara la dose, ricordando come quando durante il Covid la ministra si auto compiaceva di aver fatto diversi sacrifici e avere addirittura anticipato la cassa integrazione. Ciò che emerge da quanto dichiarato dagli ex lavoratori che hanno poi denunciato a Report, sarebbe invece l’esatto opposto. Alcuni hanno affermato di essere stati messi in cig a zero ore ma di aver continuato a lavorare essendo all’oscuro di tutto.  

Intanto la ministra ha già risposto alle polemiche dell’opposizione che in massa chiede le dimissioni, smentendo tutto e dicendo che quanto riportato dalla trasmissione sarebbe una “verità non storica”.

Il caso Ki group e Visiblia

Tornando sulla questione gestione, si arriva ai fornitori non pagati e al tfr Report. Tramite l’inchiesta di Giorgio Mottola ha indagato su Visibilia e Ki group dalla gestione Santanchè in poi. La seconda azienda citata si occupa di commercio di prodotti biologici, ed era stata prelevata dalla ministra e da Canio Mazzaro, ex compagno, nell’anno 2011. I due si legge nell’inchiesta e sul sito di Report si sarebbero assegnati compensi che in 9 anni con le sole cariche sociali sarebbero poi arrivati fino a 2 milioni e mezzo di euro, mentre sarebbero stati 6 per Mazzaro.

La Ki group avrebbe pagato auto di lusso in affitto, case in centro a Milano, tutto a bilancio. Nel cda inoltre sono stati occupati parenti, tra cui la sorella della Santanchè. Nel 2017 poi l’ad Poggio ha abbandonato per divergenze la società, con la ministra che ha perso le redini in solitaria. E da lì sarebbero iniziate le prime grane. Dal 2018 la società avrebbe iniziato ad avere – secondo quanto emerso dall’inchiesta – debiti e non sarebbe riuscita a saldare conti con i fornitori per 8 milioni di euro (1/4 circa del fatturato). Poi viene creata una nuova società, con i bilanci che avrebbero faticato ad essere approvati, con lo stesso nome ma srl, mentre le aziende che attendevano i pagamenti sarebbero andate in fallimento. Arriva dunque il crollo anche di Ki group, srl, che però dopo avere acquisito per 50 mila euro l’anno il controllo di Verde Bio che fatturava tra i 2 e i 3 milioni di euro l’anno – una delle società andate ko per i mancati pagamenti – dopo il crollo di Ki group srl le attività sarebbero state rifondate in Verde Bio. Un giro di società acquistate e svuotate di personale, con tanti che avrebbero anche perso il lavoro e che ancora stanno aspettando il tfr. 

E ancora, il caso Visibilia, che la Satanchè fino allo scorso ottobre possedeva insieme all’attuale fidanzato Dimitri Kurz. Report fa notare come la società sarebbe stata in difficoltà esattamente come Ki group, e che da anni non si chiudeva in positivo il bilancio. Nel 2017 è sarebbe arrivato inoltre il licenziamento di tutto il personale dei giornali, con un debito nell’ultimo bilancio da 2,1 milioni di euro.

A novembre dunque il Tribunale di Milano chiede il fallimento, ma intanto la Satanchè vende le sue quote. Nel 2019 poi per una crisi di liquidità, racconta Report, l’azienda aveva chiesto il prestito da una società di Dubai, Negma. Compare anche il nome di Ignazio La Russa, nella trasmissione. L’inchiesta fa cenno a una diffida arrivata a MilanoToday, da parte di Negma (che aveva poi prestato i 3 milioni a Visibilia su cambio di azioni), con firma dell’avvocato Ignazio La Russa. Un’altra diffida con la stessa firma dell’avvocato era arrivata da parte dell’attuale presidente del Senato al giornale, ma stavolta per conto di Visiblia. Si ritorna ai danni ai piccoli azionisti. Il servizio svelerebbe come Negma e Visibilia insieme avrebbero condotto delle operazioni di vendita di azioni che poi nel tempo avrebbero creato appunto questi danni ai piccoli azionisti.

Daniela Santanchè
Daniela Santanchè – Nanopress.it

Nel 2020 Santanchè, dice ancora Report, tuonava contro il governo Conte per i ritardi dalle tv e dalle copertine, ma poi con le sue aziende potendo approfittare delle circostanze avrebbe messo i dipendenti in cassa integrazione a zero ore, senza avvertirli.

Le opposizioni contro Santanchè: la smentita della ministra

Quello che le opposizioni si chiedono dunque, è se un’imprenditrice che ha in questo modo trafficato con le sue società, qualora le informazioni fornite da Report vengano poi effettivamente provate – la ministra ha già smentito dicendo che si tratta di falsità – tra dipendenti licenziati e società ridotte sul lastrico possa essere ministra del nostro Paese, e del Turismo.

La replica della ministra è arrivata. Santanchè parla di falsità raccontate dalla trasmissione, affermando che le notizie non corrispondo alla verità storica: “Rappresentate in forma del tutto suggestiva e unilaterale per fornire una ricostruzione dei fatti che risulta radicalmente non corrispondente al vero, ispirata esclusivamente dalla finalità di screditare l’immagine e la reputazione della sottoscritta presso l’opinione pubblica”. La ministra annuncia querele in arrivo, avvertendo i responsabili della trasmissione che erano stati avvisati di non diffondere notizie non veritiere: “Ho dato mandato ai legali di fiducia per le necessarie iniziative nelle opportune sedi giudiziarie”.

Intanto l’opposizione chiede alla ministra di spiegare in aula. Il segretario di Sinistra italiana afferma che in un Paese dell’Ue qualsiasi, un tale report con queste “documentazioni approfondite” avrebbero portato all’allentamento della mistrà in poche ore. Così Nicola Fratoianni,

E ancora Toni Ricciardi, che parla di gestione spregiudicata secondo quanto emerso dalla ricostruzione di Report su Ki Group.

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