Cosa potrebbe succedere al Monza e alle altre società di Berlusconi dopo la sua morte

I possibili scenari dopo la morte di Berlusconi per il Monza, che potrebbe passare di proprietà al magnate greco Marinakis. Anche il destino della Fininvest, e dunque di Mediaset, è in dubbio. Le quote, il 61%, verranno distribuite ai figli che potrebbero decidere di vendere o di accordarsi: chi sarebbe interessato all’acquisizione. Gli investitori intanto scommettono sulla cessione, soprattutto dei “piccoli”.

Silvio Berlusconi e Adriano Galliani
Silvio Berlusconi e Adriano Galliani – Nanopress.it

La morte di Silvio Berlusconi apre nuovi scenari alle sue aziende e alle sue società. Da Mediaset, passando per il Monza, che potrebbe cambiare proprietari. La squadra, protagonista di un vero miracolo calcistico grazie alla dirigenza tirata su dall’ex primo ministro, sarebbe in trattativa per la vendita al greco Marinakis, magnate, editore, armatore e proprietario di altri due club. Per quanto invece la situazione Fininvest, la holding verrà divisa ai cinque figli ma il futuro di Mediaset è tutto da scrivere.

Il destino del Monza dopo la morte di Silvio Berlusconi: trattativa con il greco Marinakis avviata

Dopo la morte di Silvio Berlusconi, anche lo sport ha voluto salutare uno dei presidenti più vincenti e influenti nella storia di questo sport. Lo è stato, vincente e innovatore con il Milan, poi dopo la vendita del club l’ex presidente si è rituffato nel rettangolo verde. Per vincere, ovviamente. Lo ha fatto nel 2018, acquistando il Monza, e portandolo con obiettivi autorevoli subito in Serie A.

Non con i nomi, come aveva fatto al suo arrivo in elicottero a Milanello nel 1986 (non si chiamava ancora così il centro sportivo rossonero) ma con il progetto e l’esperienza. La potenza di Berlusconi è stata trasferita a Galliani, il quale quest’anno a sua volta ha scelto Palladino come condottiero. L’ex Juve ha portato i rossi in alto, arrivando a un solo punto dal 10mo posto nella prima storica stagione in Serie A.

Un campionato sopra ogni aspettativa, che ha portato il Monza a battere la Juventus, l’Inter e il Napoli, e a far scendere una lacrima al dottor Galliani al suo arrivo a San Siro per la gara contro il “suo” Milan. Ma adesso, dopo aver portato la squadra nel calcio che conta, il club con la morte di Berlusconi potrebbe passare di priorità. Il Corriere dello Sport ha rivelato in queste ore che le trattative erano già ben avviate con il magnate greco Mrinakis.

Un imprenditore non nuovo alle questioni calcistiche, tutt’altro. Il magnate, armatore, editore, è già proprietario di due grandissimi club. Si tratta dell’Olymjioakos in terra ellenica e del Nottingham Forest, che ha portato dalla Championship alla Premier League.

Nomi come Marcelo e James Rodriguez per i greci e di Keylor Navas per gli inglesi hanno infiammato le piazze. Colpi a effetto, ma anche gestione del business. Il greco sembra rappresentare il profilo giusto per la costante crescita del Monza, che Berlusconi avrebbe già pensato di vendere prima della sua dipartita.

La situazione Mediaset-Fininvest

Ma dopo la scomparsa del presidente, anche la Fininvest subirà dei cambiamenti. La holding, di cui Berlsuconi deteneva il 61%, verrà divisa equamente ai cinque figli, secondo quanto si apprende. Si tratta ovviamente di un patrimonio miliardario da dividere, insieme alla Mediaset, già gestita da Pier Silvio, che rappresenta inutile aggiungere la più grande azienda televisiva italiana.

Si attendono sviluppi, ma pare che un accordo tra i cinque figli sia al momento uno scenario complicato. Ecco perché in questi giorni gli investitori hanno puntato sulla cessione, con i titoli che sono schizzati alle stelle soprattutto nella giornata di ieri. Gli analisti parlando di una famiglia pronta a cedere, qualora arrivasse l’offerta giusta, ha riportato nella giornata di ieri l’Ansa; del resto le azioni di categoria A hanno guadagnato il 6,2% a 0,50 euro mentre quelle di categoria B il 3,27% a 0,71 euro. Le azioni erano arrivate nella mattinata di ieri entrambe a +10%. La borsa aveva già specolato sulla salute precaria del presidente, vedendo nello scenario di una possibile vendita l’aumento del valore, e dunque sempre secondo gli analisti, un’acquisizione di Vivendi che è il secondo azionista di Mfe e che ieri a Parigi ha fatto registrare un -0,9%.

È Fedele Confalonieri il presidente della Mediaset adesso, come detto invece Pier Silvio si occupa dell’amministrazione, con Marina che fa parte del cda. Silvio Berlusconi ha sempre predicato unione in famiglia, ma adesso la ripartizione delle quote potrebbe sostare qualche equilibrio, inevitabilmente.

La torre dei ripetitori Mediaset nella sede del gruppo a Cologno Monzese
La torre dei ripetitori Mediaset nella sede del gruppo a Cologno Monzese – Nanopress.it

Come in parte già avveniva prima della morte del presidente, i figli dovranno occuparsi del suo impero mediatico, e cedere l’azienda è un’opzione possibile. Rimane il fatto che da tempo Silvio Berlusconi aveva lasciato la gestione alla famiglia in diversi campi, ma Barbara, Eleonora e Luigi non rivestono ruoli di spessore come i fratelli “grandi”. E’ soprattuto da loro infatti che ci si aspetta una vendita (miliardaria).

Alla finestra come possibili acquirenti in questo momento ci sono diversi gruppi, fortemente interessati. L’occasione infatti è irripetibile, soprattutto per i francesi Vivendi che avevano già tentato in passato – nel 2016 – di mettere le mani sulle quote. Alcune indiscrezioni hanno parlato di un interessamento del gruppo Cairo Editore, che come noto possiede La7 il Corriere della Sera, la Gazzetta dello Sport. Ma per questa operazione potrebbe intervenire la legge Gasparri, che di fatto non permette alla stessa persona – o proprietà – di avere più del 20% dei ricavi pubblicitari provenienti dalla tv, dall’editoria web e carta stampata, e dalla radio.

L’acquisizione di un nuovo gruppo potrebbe significare grande rivoluzione anche per l’editoria italiana, visto che Mediaset rappresenta un’enorme fetta della tv e dell’informazione nel nostro Paese. Gli sviluppi dunque

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