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Politica

Cosa prevede la nuova legge di bilancio

È iniziato con poco più di mezz’ora di ritardo il Consiglio dei ministri che doveva approvare la manovra di bilancio. La riunione del governo Meloni è stata preceduta da un vertice alla Camera in cui erano presenti, oltre alla presidentessa, Giorgia Meloni, anche Matteo Salvini, Antonio Tajani, Alfredo Mantovano, Giancarlo Giorgetti e Maurizio Leo.

Palazzo Chigi – Nanopress.it

Ma cosa è stato approvato? Dopo le tante ipotesi venute a galla oggi, domani Meloni presenterà il disegno di legge sulla manovra in conferenza stampa alle 10, come annunciato da Palazzo Chigi. Intanto, però, da quello che è filtrato da fonti governative, pare non ci sarà l’azzeramento dell’Iva sui beni di prima necessità come il pane, la pasta e il latte, ma una carta spesa che aiuterà le famiglie meno abbienti. Ci sarà, invece, la tampon tax, ovvero un abbassamento dell’Iva al 5% per pannolini e assorbenti, ma non la sugar e carbon tax, rinviata ancora.

Sulle pensioni, invece, ci dovrebbe essere un innalzamento delle minime a 600 euro, e l’approvazione di quota 103, oltre che delle novità per opzione donna. Il reddito di cittadinanza verrà cancellato per tutti, occupabili e non, a partire dal primo gennaio 2024 e verrà proposta una nuova misura, mentre sul fronte della flat tax verrà estesa alle partite Iva fino a 85mila euro. Al vaglio del governo, anche il decreto su accise e Iva sui carburanti, che sono stati ridotti fino a 18 centesimi al litro.

Cosa prevede la legge di bilancio licenziata dal Consiglio dei ministri

È iniziata alle 21:05, minuto più minuto meno, la riunione del Consiglio dei ministri che ha il compito di licenziare la legge di bilancio per il 2023, che domani verrà presentata in conferenza stampa dalla presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni, a partire dalle 10, così come annunciato da una nota di Palazzo Chigi.


Dopo più di due ore di riunione, sono tante le novità arrivate, anche rispetto a quello che si era ventilato nel corso della giornata odierna: tutte le misure così come hanno rivelato fonti governative all’AdnKronos. Tra l’altro, nel vertice verrà licenziato anche un decreto legge per accise e Iva sui carburanti, il cui sconto dovrebbe essere dimezzato. Dal primo dicembre si dovrebbe passare da una sforbiciata alla pompa di 30,5 centesimi a un taglio di 18,3 centesimi.

Giorgia Meloni – Nanopress.it

REDDITO DI CITTADINANZA – Dal primo gennaio del 2024, la misura bandiera del governo gialloverde sarà abrogata per tutti, occupabili e non, e verrà sostituita da una nuova riforma, “perché serve un cambiamento a 360 gradi”, hanno spiegato all’agenzia dal governo. L’abolizione del reddito di cittadinanza sarà una misura che farà discutere tanto, e non solo l’opposizione e in particolare il MoVimento 5 stelle.

QUOTA 103 – Data l’esiguità dei fondi a disposizioni, il governo Meloni ha deciso di adottare una soluzione ponte per un anno per superare la legge Fornero sulle pensioni. Verrà quindi introdotta quota 103, ma solo per il 2023, e prevede che si potrà andare in pensione al compimento dei 62 anni di età, ma solo con 41 anni di contributi all’attivo.

OPZIONE DONNA – Sempre sul tema delle pensioni, cambia “opzione donna“, ovvero il calcolo contributivo che consente alle lavoratrici di ottenere un trattamento pensionistico con requisiti notevolmente ridotti. La misura è stata comunque prorogata per un altro anno, ma è legata al numero di figli: si esce a 58 anni con due o più figli, a 59 se si ha un solo figlio.

PENSIONI MINIME – Ancora sul tema delle pensioni, così come richiesto da Forza Italia, ci sarà un innalzamento delle pensioni minime a 600 euro.

STOP STANGATA MULTE – Tra le richieste della Lega, e soprattutto di Matteo Salvini, invece, lo stop alla stangata ai danni dei cittadini sulle multe per la violazione del codice della strada, come previsto dagli usuali aumenti biennali.


STRALCIO CARTELLE ESATTORIALI – Un’altra della battaglie del Carroccio vedrà la luce con lo stralcio della cartelle esattoriali che dovrebbe riguardare quello fino a mille euro. Ma su questo, ancora, ci sono dei dubbi perché è stato un tema di dibattito tra le forze di maggioranza.

FLAT TAX – Il Consiglio dei ministri dovrebbe aver dato il via libera l’estensione della flat tax per i redditi pari a 85mila euro per le partite Iva. Non solo, però, perché al vaglio ci sarebbe anche la flat tax incrementale al 15% per i lavoratori autonomi.

AZZERAMENTO IVA BENI DI PRIMA NECESSITÀ – Tanto criticato, pare che al vaglio del governo non ci sia stato neanche l’azzeramento delle Iva per i beni di prima necessità come pane, pasta e latte. Al suo posto, si è deciso di introdurre una carta spesa per i meno abbienti, ovvero quelli con un reddito fino a 15mila euro, che prevede un fondo di 500 milioni di euro. La carta verrebbe gestita dai Comuni e sarebbe utilizzabile in tutti i punti vendita che aderiscono all’iniziativa. La misura ha preso il posto del taglio dell’Iva generalizzato ai beni di prima necessità, “che rischiava di essere assorbito senza variare il prezzo di vendita“, hanno spiegato ancora all’Adnkronos.

Pane – Nanopress.it

TAMPON TAX – Dovrebbe essere stata introdotta anche la cosiddetta tampon tax, ovvero una sforbiciata dell’Iva, portata al 5%, per pannolini e assorbenti.

SUGAR E PLASTIC TAX – Così come annunciato, invece, dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulè e come voluto dai forzisti di Silvio Berlusconi, sarà rinviata anche l’entrata in vigore della plastic e della sugar tax.


TAGLIO DEL CUNEO FISCALE – Sembrerebbe confermato il taglio del cuneo fiscale interamente a beneficio dei lavoratori. Il taglio ammonterebbe a due punti per i lavoratori con redditi fino a 35mila euro – proroga alla misura introdotta dal governo Draghi – mentre salirebbe a tre punti, questo l’elemento di novità, per i redditi fino a 20mila euro. In tutto la misura assorbirebbe 5 miliardi.

DECONTRIBUZIONE PER AZIENDE – In manovra dovrebbe essere stata approvata anche una misura che prevede la decontribuzione totale per le aziende che assumono under 35.

CREDITO D’IMPOSTA – In arrivo anche il credito d’imposta per l’adeguamento tecnico dei registratori telematici ai fini dell’introduzione della lotteria degli scontrini “istantanea“.

TASSAZIONE PLUSVALENZE DALLE CRIPTO-ATTIVITÀ – La legge di bilancio dovrebbe contenere la tassazione delle plusvalenze derivanti dalle cripto-attività ovvero le criptovalute.

Le reazioni prima del Consiglio dei ministri per approvare la legge di bilancio

Prima della riunione del Consiglio dei ministri, a partire dalle 17, c’è stato un vertice di Meloni con i capidelegazione della maggioranza di governo alla Camera dei deputati. All’incontro hanno partecipato oltre alla premier (ovviamente), il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il suo sottosegretario Maurizio Leo, i due vicepremier Antonio Tajani e Salvini e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti – Nanopress.it

Al termine del vertice, da cui è iniziato a filtrare qualcosa, il primo a commentare con i cronisti era stato il leader del Carroccio. “La manovra è chiusa, siamo soddisfatti, ci sono le misure chieste dalla Lega“, aveva detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ai giornalisti.

Grande entusiasmo anche da parte del titolare della Farnesina e coordinatore nazionale di Forza Italia: “Andiamo nella giusta direzione, su pensioni minime e flat tax, andiamo avanti, noi abbiamo posto tutti i problemi che riguardano Fi“. Il vicepremier, però, non si era voluto sbilanciare sul reddito di cittadinanza con i cronisti che, invece, è stato al centro delle accuse di Giuseppe Conte.

Su Facebook, il presidente del MoVimento 5 stelle ha attaccato duramente il governo per quello che filtrava sulle decisioni da prendere in merito alla misura di previdenza sociale adottata dal suo primo esecutivo, definendo il loro atteggiamento “disumano sulla pelle di famiglie che a stento pagano la bolletta e fanno la spesa“. “Siamo disposti a tutto per arginare questo piano folle, anche a scendere in piazza“, aveva scritto ancora e chissà, quindi, che ne penserà della novità, ovvero dell’abolizione tout cort del reddito.

Del reddito, tra l’altro, aveva parlato anche Mantovano, spiegando come si era trovato un accordo di massima anche prima della riunione del Consiglio dei ministri. Dello stesso avviso anche il titolare del Mef che ha parlato di una manovra “politicamente chiusa, manca qualche numero, vado a tirare le somme“.

Quanto a Meloni, la capa di governo e leader di Fratelli d’Italia, aveva preferito non sbilanciarsi del tutto e aveva risposto ai cronisti che avrebbe parlato in conferenza dopo aver approvato il testo. Mentre Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario con delega all’attuazione del programma di governo aveva commentato, arrivando a Palazzo Chigi, che “le risorse per fare una legge di bilancio seria le abbiamo trovate e infatti è quello che stiamo facendo“. E Raffaele Fitto, anche lui esponente del partito della premier e ministro per gli Affari europei, aveva spiegato che non c’erano mai stati contrasti.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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