I pubblici ministeri in Russia hanno avanzato nuove accuse nei confronti di Alexei Navalny e hanno chiesto altri 20 anni di carcere per l’oppositore di Putin. Navalny è stato uno dei più importanti oppositori del presidente russo e la sua vicenda giuridica ha sollevato preoccupazioni in tutto il mondo, ma allo stesso ha attirato l’attenzione sulla delicata questione dei diritti umani in Russia e per la libertà di espressione.
L’oppositore di Putin ha una lunga e travagliata storia giudiziaria e ha già passato diversi anni in detenzione. Da sempre ha dichiarato che si tratta di accuse costruite e motivate da divergenze politiche.
L’ultima volta che è stato arrestato risale al 2021, dove ha ricevuto una condanna a tre anni e mezzo per violazione della libertà condizionale.
Navalny ha sempre sostenuto, anche pubblicamente, che si tratta di una mossa politica per farlo tacere e per evitare una posizione politica differente da quella tenuta da Mosca.
Il politico dell’opposizione russa ha ricevuto nuove accuse a suo carico da parte dei pubblici ministeri russi che prevedono una pena detentiva di vent’anni. Secondo il suo parere le accuse sono state create appositamente per evitare che prenda parte alla vita politica in Russia.
Obbiettivamente sono tanti gli elementi che hanno portato l’opinione pubblica e i media a pensare che possa essere una mossa pilotata, per impedire che l’opposizione prenda piede e, probabilmente, anche per dare un chiaro segnale a chi critica il governo.
Il caso di Navalny ha attirato l’attenzione internazionale e la comunità globale teme per la sua incolumità ma anche per la repressione attuata da Mosca contro il dissenso popolare. Una sorta di censura ideologica che non prevede la possibilità di esprime un parere che dissente da quello delle autorità e sulle decisioni da esse intraprese.
La comunità globale ha sollevato il problema dei diritti umani molte volte, ma senza riscontri effettivi. Anche la liberta d’espressione è limitata e il violare le regole ha rigide punizioni da parte delle autorità di Mosca.
La decisione di attuare un altro processo e cumulare altre accuse importanti rivela anche un problema all’interno del sistema giudiziario russo e sulla sua indipendenza.
È doveroso per le autorità internazionali che il processo legale di Navalny sia equo e senza ombre e che le accuse contro di lui siano basate su prove concrete e non su motivazioni politiche. Questo procedimento potrebbe ridurre le preoccupazioni in merito alla giustizia in Russia.
Secondo quanto rivelato dell’agenzia TASS, i pubblici ministeri russi hanno accusato Navalny di estremismo. La sentenza sarà annunciata il 4 agosto secondo quanto dichiarato dal suo avvocato.
Navalny ha già trascorso diversi anni in carcere per accuse, che sostiene siano state politicamente motivate, pertanto il timore è che venga colpito senza possibilità di reale difesa.
Le sorti dell’oppositore di Putin sembrano veramente critiche e le prospettive future preoccupano profondamente.
È emerso che durante l’udienza a porte chiuse che ha affrontato Navalny giovedì, il dissidente russo ha attaccato la guerra della Russia contro l’Ucraina e l’ha descritta “la più stupida e insensata del 21° secolo” e ha criticato, inoltre, la crisi economica e sociale che sta attraversando la popolazione russa. Queste affermazioni potrebbero attirare il consenso degli oppositori del governo ma, allo stesso tempo, può rendere i rapporti con il Cremlino ancora più teso.
Le accuse a suo carico comprendono incitamento e finanziamento di attività estremiste, ma anche creazione di gruppi estremisti. Le richieste avanzate dai pm possono avere un esito davvero tragico per Navalny, dato che può arrivare a 20 anni di carcere e ciò ha sollevato un acceso dibattito.
Emerge chiaramente la volontà di Putin e del Cremlino di mettere a tacere il politico ma come già anticipato stoppare ogni idea di ribellione interna al governo.
La scelta di arrestare e tenere in detenzione così a lungo il dissidente sembra un chiaro gesto atto a ostacolare l’opposizione politica e reprimerla fino al punto di poterla gestire pienamente. Un comportamento anti democratico che è stato duramente criticato.
Oltre alle accuse a suo carico che sono emerse nelle ultime ore, Navalny ha dichiarato di aver subito punizioni importanti per violazioni disciplinari minori, come non abbottonare bene la divisa o ritardare all’ora stabilita per la doccia.
Ma la cosa più preoccupante è lo stato di salute del politico che ha avuto un repentino deterioramento. Navalny ha perso molto peso e ciò è stato attribuito a una malattia contratta ma della quale non sono emerse ulteriori spiegazioni.
Secondo i suoi sostenitori non è fornita un’adeguata assistenza medica al leader e molte volte gli è stato negato supporto sanitario.
Secondo le dichiarazioni dei sostenitori del politico, Mosca tiene Navalny in una morsa di accuse e l’accanimento continuo rivela la chiara volontà di Putin di annientare in ogni modo il dissenso, anche a costo di tenerlo in detenzione a vita.
La presa di posizione della Russia contro Navalny è iniziata prima del conflitto in Ucraina, dato che la sua organizzazione era già stata presa di mira. Dopo che le autorità russe hanno deciso di renderla fuori legge l’accanimento è aumentato e si è trasformato in persecuzione durante la guerra in Ucraina.
Navalny ha più volte descritto l’invasione della Russia come una tragedia, prevedendone la sconfitta di Mosca.
Putin e il Cremlino hanno negato ogni accusa mossa e soprattutto l’accanimento e hanno cercato di incolpare i tribunali.
L’autoritarismo in Russia colpisce ancora forte e ne è il chiaro esempio Navalny, principale oppositore di Putin, che orami da anni e perseguitato, con l’obiettivo di metterlo a tacere. Le nuove accuse evidenziano la determinazione del Cremlino ad eliminare Navalny una volta per tutte dalla scena politica.
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