L’Inter non trova continuità. E non tanto sotto il profilo del gioco, ma soprattutto per quanto riguarda i risultati. Dopo la vittoria entusiasmante contro il Napoli, infatti, è arrivato un amarissimo 2-2 in trasferta contro il Monza. Una serataccia per i nerazzurri e per alcuni singoli che non hanno proprio reso a un livello accettabile per un club così blasonato. Allo stesso tempo, bisogna fare i conti anche con le condizioni di due calciatori cruciali negli equilibri dell’Inter. Stiamo parlando di Nicolò Barella e Hakan Calhanoglu. Entrambi sono stati sostituiti da Simone Inzaghi nel secondo tempo, ma non è colpa del tecnico – non in questo – perché i due nerazzurri hanno evidenziato dei problemi fisici e non hanno voluto rischiare continuando il match. Ecco le loro condizioni, anche in vista della Supercoppa italiana contro il Milan.
L’Inter è tornata pazza e no, stavolta non può essere un complimento. La Beneamata, infatti, si è fermata di nuovo e l’ha fatto pareggiando con il punteggio di 2-2 contro un Monza tutt’altro che arrendevole. Non è comunque una giustificazione per attenuare tutto l’amaro in bocca che in questo momento hanno i tifosi nerazzurri. Sì perché la squadra di Milano sembrava tornata a correre parecchio, battendo per prima quest’anno un Napoli da sogno. In trasferta, però, l’Inter è tornata a mostrare il suo volto peggiore, per gol subiti, punti e tenuta mentale. Non solo, perché anche dal punto di vista fisico la squadra di Inzaghi ha denunciato non poche defezioni: Barella e Calhanoglu hanno dovuto lasciare il campo durante la ripresa a causa dei problemi muscolari accusati. Non proprio una buona notizia con un calendario decisamente fitto appeso come reminder sui muri degli spogliatoi e soprattutto la finale di Supercoppa italiana contro il Milan che è in programma il 18 gennaio.
L’Inter ha ancora più problemi di quanto ci si aspettasse
Non sono ore facili per l’Inter di Inzaghi. Contro il Monza l’unico risultato possibile era la vittoria e invece è arrivato un pareggio che ha fatto esultare Adriano Galliani e i brianzoli come ai bei tempi dei derby che furono, ma ha lasciato nei vicecampioni d’Italia un senso di insoddisfazione e di delusione che ormai è un film già visto troppe volte nell’Inter di quest’anno.
I nerazzurri essenzialmente non hanno mai trovato la continuità che ci si aspetta da una squadra così che comunque ha un organico molto competitivo in Italia e ha dimostrato di poter dire la sua anche in Europa. Soprattutto, i ragazzi di Inzaghi dalla metà campo in su hanno una qualità e delle bocche di fuoco che permettono di andare in rete spesso e volentieri, ma poi alle spalle ballano maledettamente, anche quando ci si aspetta che una grande squadra come quella milanese rischi poco e porti a casa il risultato. Pure in maniera sporca, se serve.
Ieri contro il Monza doveva essere esattamente così, anche al netto degli errori arbitrali che comunque hanno inciso sul risultato finale e tolto due punti cruciali alla Beneamata nella rincorsa europea e verso lo scudetto. Sì, è inutile nascondersi dietro un dito o far finta di nulla: il gol di Francesco Acerbi è stato annullato ingiustamente e ha cambiato irrimediabilmente le sorti del risultato finale. Se l’arbitro Sacchi, che anche lui ha ammesso l’errore e non poteva fare altro, avesse semplicemente lasciato correre per poi avvalersi del Var, si sarebbe reso conto che la sensazione in diretta che l’ha portato a fischiare il fallo di Roberto Gagliardini, in realtà era un abbaglio bello e buono. Così non è stato, ma non serve piangere sul latte versato per migliorare. Piuttosto, è utile fare mea culpa, ripensarci e infine fare un bilancio su cosa non va dal punto di vista dei singoli e difensivo, ancor di più se l’Inter gioca in trasferta.
I numeri parlano chiaro, tanto da dare già da loro un’interpretazione ben precisa del trend di questa stagione. Se l’attacco è atomico, la retroguardia soffre puntualmente: sono 24 i gol subiti in tutto, tanto da far finire l’Inter nella parte destra della classifica per quanto riguarda le reti incassate. E di queste addirittura 20 sono arrivate lontano da San Siro. Un disastro, senza girarci troppo attorno. E anche dopo la lunga pausa dovuta al Mondiale in Qatar, la musica non è cambiata: prima è arrivata una pesante vittoria di misura contro il Napoli, rigorosamente a San Siro, poi in trasferta altre due gol incassati e un punto che vale quanto una sconfitta per le ambizioni del club.
Il quadro si aggrava se si fa il punto delle condizioni fisiche della squadra. E qui partiamo dal tasto che fa più male: Romelu Lukaku. Da quando è tornato dal Chelsea, il bomber belga è stato tempestato di infortuni fisici e con una struttura fisica del genere, complice la ricaduta, il rientro è decisamente più complicato. Il Mondiale con il Belgio aveva lasciato delle sensazioni terrificanti sul recupero dell’attaccante: nel match decisivo si è divorato tre gol che hanno scritto la parola fine sul percorso della sua Nazionale nel massimo torneo che si gioca ogni quattro anni.
Contro il Napoli, invece, non abbiamo visto di certo il Lukaku più straripante e incontenibile, ma il belga aveva costruito alcune azioni importanti, in tandem con Dzeko, per far decollare l’Inter. Contro il Monza poi non sembrava affatto il calciatore straripante che ha trascinato l’Inter in lungo e in largo ai tempi di Antonio Conte, ma un fantasma pesante e impalpabile. Caldirola ha stravinto ogni duello contro di lui e non gli ha mai permesso neanche di tirare in porta. Una prestazione tra le peggiori di sempre per Big Rom con la sua Inter e che è stata la ciliegina sulla torta venuta male che ha chiuso la settimana della Beneamata in questo weekend.
Non è solo Lukaku, però, a dover recuperare la miglior forma, anzi. La sensazione è che la squadra abbia spinto con una sorta di preparazione per chi non ha partecipato al Mondiale. Chi, invece, è stato tra i protagonisti del torneo ha dovuto semplicemente mantenere la forma. Non a caso tra i più brillanti, anche per la vittoria iridata, c’è Lautaro Martinez e l’ha dimostrato anche ieri sera. Non si può dire lo stesso per Denzel Dumfries che anche ieri ha mostrato tutti i suoi limiti sotto il profilo difensivo, facendosi mangiare in testa da Caldirola in occasione del 2-2 che ha portato al pareggio finale. Non a caso, Inzaghi gli sta preferendo puntualmente Matteo Darmian, anche perché l’olandese è tornato acciaccato dal Mondiale con l’Olanda.
E poi ci sono Nicolò Barella e Hakan Calhanoglu. Entrambi rappresentano delle certezze indiscutibili, dei punti di riferimento assoluti, sotto il punto di vista tecnico e tattico per Inzaghi e anche ieri sera, pur con un po’ di stanchezza sulle gambe, comprensibile visti gli sforzi contro il Napoli e il richiamo di preparazione effettuato. Il problema è che nel secondo tempo entrambi hanno accusato dei problemi muscolari ancora tutti da identificare e che potrebbero incidere ulteriormente sul futuro della squadra.
Come stanno gli infortunati in casa Inter e perché i tifosi se la stanno prendendo con Simone Inzaghi
Per questo, nelle ultime ore, i tifosi hanno iniziato a tremare e hanno capito quanto si complichino le cose se in mezzo al campo non ci sono due come Barella e Calhanoglu. Anche perché ai box c’è anche Marcelo Brozovic. Ieri contro il Monza la partita l’hanno terminata Asllani come perno e ai suoi lati Mkhitaryan e Gagliardini. Nessuno dei tre ha convinto, neanche l’armeno che ha perso un pallone cruciale nei minuti finali da cui è scaturito il gol del 2-2 dei brianzoli.
A bocce ferme e passata la rabbia, in molti hanno iniziato a pensare quanto potrebbero incidere sui prossimi risultati dell’Inter degli infortuni seri a Barella e Calhanoglu. Per fortuna, non dovrebbe essere così. Oggi intanto i due centrocampisti hanno effettuato un lavoro di scarico, ma non verranno rischiati nella sfida di Coppa Italia contro il Parma. Domani, inoltre, dovrebbero effettuare degli esami per capire nei dettagli la situazione. In ogni caso, la speranza di Inzaghi è che siano a disposizione già per la prossima partita di campionato contro il Verona. Se così non dovesse essere, allora tutti gli sforzi dello staff si concentreranno per rimetterli a disposizione per la finale di Supercoppa italiana contro il Milan, in programma il 18 gennaio.
Le sensazioni del giorno dopo hanno detto che Barella preoccupa meno di Calhanoglu, ma per entrambi ci sarà cautela. Un mix proprio tra cautela e fretta potrebbe gestire anche il ritorno in campo di Brozovic. Tornato dall’ottimo Mondiale con la maglia della Croazia, il regista ha subito accusato un problema fisico e lui per l’Inter è altrettanto fondamentale, sia come perno dell’azione sia per la fase difensiva. Anche in questo caso, la deadline per il recupero è la Supercoppa. Contro il Parma non ci sarà, ma poi Inzaghi spera di poterlo lanciare per almeno uno spezzone contro il Verona e poi di recuperarlo del tutto per il Milan.
Un Inzaghi che comunque sta passando delle ore non proprio semplici. Il tecnico dell’Inter è stato coperto dalle critiche per la sua gestione della squadra. In molti hanno evidenziato che le sostituzioni effettuate dal tecnico ex Lazio non sono state corrette e non hanno portato i risultati sperati sul terreno da gioco nel secondo tempo. Non è la prima volta che succede. Sui social è anche iniziato a circolare l’hashtag #InzaghiOut, un po’ come è stato per mesi per Massimiliano Allegri alla Juventus. Il segno di un dissenso che è crescente per l’allenatore dell’Inter e che ha portato anche a paragoni eccellenti rispetto al recente passato.
una volta quasi d’accordo perche’ piu’che la difesa il problemae’il centro campo che non la protegge poi l’attacco che in effetti e’costituito dal un solo uomo Lautaro peraltro spesso in pausa gli altri 3 inesistenti poi @LaltroInzaghi senza idee gioco e personalita’#inzaghiout
— Domenico (@mimovag) January 9, 2023
#inzaghiout @Inter @AnnaCugola @cicciovalenti
E niente, dopo oltre 10 anni c’è sempre e solo il comandante a darmi qualche soddisfazione. pic.twitter.com/2Kk44y4np9— Massimiliano Offsas 🇮🇹🐾🐾 (@MOffsas) January 8, 2023
Limone Inzaghi ha regalato il secondo scudetto di fila al Milan#MilanRoma #INZAGHIOUT
— El Pampa (@Pampa_1997) January 8, 2023
Urge un tecnico capace.
Inzaghi ha perso lo scudetto lo scorso anno e la squadra prende troppe reti per essere nei primi posti.#inzaghiout— ROBERTO STEFANI🇮🇹🇺🇲🇬🇧🇮🇱🇺🇦 (@ROBERTO42553425) January 8, 2023
@LaltroInzaghi parla solo dell’errore dell’arbitro ed e’ giusto ma del gioco dell’Inter che dice? Se hai difensori come Skriniar Bastoni DeVrij Acerbi e prendi 2 gol a partita significa che qualcosa non funziona e di chi la colpa? Non e’ all’altezza . #inzaghiout
— Domenico (@mimovag) January 8, 2023
Il fantasma di Antonio Conte è tornato a infestare la mente dei tifosi. E oggettivamente c’è una base di verità. Il tecnico leccese aveva blindato l’Inter dal punto vista difensivo fino ai mesi cruciali che hanno portato alla vittoria dello scudetto.
Inzaghi ha le sue colpe…d’altronde se la rosa è questa. Ad ogni modo con Mou giocavano sempre i soliti 13 e reggevano tutti i tornei. Con Conte idem e il campionato lo abbiamo vinto asfissiando gli avversari. Ora non corrono 🤷🏻
— Davide Albertin (@albertin_davide) January 9, 2023
Si chiaro. Sintomi di uno spogliatoio poco teso e concentrato. Conte se li sarebbe mangiati e questo è il limite maggiore di Inzaghi che è un fratello maggiore non certo i cambi sbagliati come decantano i Twitter allenatori
— kramer (@AceccKramer) January 9, 2023
Quel rosso è un intervento da animali da prima categoria. Peraltro con Osimhen che va in porta. Il vostro problema si chiama Limone Inzaghi. Perdente nato. Con Conte vincevate l’anno scorso e anche questo.
— Paolino Paperino (@dragonascente) January 9, 2023
All inter fanno bene solo dei tipi di allenatori, è conte era perfetto come mourinho ecc…
Gente senza mordente come Inzaghi da noi non ha mai fatto nulla poi ovvio che il cinese deve sparire— mattia.ds7 (@Ds7Mattia) January 8, 2023
I ragazzi di Inzaghi, invece, pur giocando bene per lunghi tratti delle partite, non riescono proprio a gestire il risultato e imbarcano spesso acqua quando sono in vantaggio. Caratteristiche che non sono proprie di una delle difese sulla carta migliori del torneo e ancor di più di una retroguardia solida che ambisce allo scudetto. Tutti problemi a cui la Beneamata ha tempo per dare una risposta, ma le altre continuano a correre e lo scudetto si allontana all’orizzonte. Senza un filotto di vittorie, sarà veramente difficile recuperare il terreno mancante e con l’Europa che potrebbe sottrarre ulteriori energie ai nerazzurri.