Nelle ore scorse l’esercito ucraino ha diffuso la notizia di aver riconquistato circa 2 km di territorio nella città di Bakhmut, ma qui la maggior parte della città è ancora in mano ai russi e la situazione è delicatissima.
Bakhmut è ormai diventata l’epicentro della guerra da mesi, rappresenterebbe un punto strategico per i russi e necessaria la sua conquista per la vittoria ed è proprio per questo che l’esercito ucraino non si arrende e non vuole lasciare la città nonostante le difficoltà. La controffensiva ucraina non è ancora pronta e servirà ancora del tempo e molte armi per attuarla, secondo i funzionari USA l’85% del territorio presente nel Donbass è ormai in mano al Gruppo Wagner.
Bakhmut epicentro della guerra
La città di Bakhmut è ormai da diversi mesi l’epicentro della guerra rappresentando una delle battaglie più feroci che hanno visto questa guerra.
Da giorni visti gli intensivi combattimenti ci si aspettava una possibile caduta della città nelle mani russe, e invece nelle ore scorse c’è stato un annuncio da parte dell’esercito ucraino.
La terza brigata delle forze armate di Kiev ha annunciato di essere avanzata sul territorio conquistando circa 2600 metri durante un attacco alle pozioni russe.
Attacco che ha visto anche la morte di decine di soldati russi e di decini di membri del gruppo di mercenari Wagner. Sono anche stati presi cinque prigionieri.
Nonostante questo però il gruppo Wagner, con capo Yevgeny Prigozhin, ha ancora il controllo della maggior parte del territorio nella zona. Per alcuni funzionari statunitensi la Wagner nella zona contra l’85% del territorio.
Inoltre il gruppo di mercenari ha grandi quantità di scorte in munizioni e non ci sono segnali che lascino pensare che si stia effettivamente preparando a lasciare la città di Bakhmut, nonostante i video diffusi da Yevgeny Prigozhin nei giorni scorsi.
Le minacce messe in campo da Prigozhin in cui dichiarava che avrebbe lasciato la città sono infondate e sono solo un modo per creare una reazione all’interno dell’apparato di difesa di Mosca.
Di fatti la minaccia lanciata consisteva nella richiesta di avere molte più munizioni per poter continuare la guerra sul territorio senza l’arrivo di nuove munizioni avrebbe lasciato la città, ritirando completamente il suo gruppo dal territorio.
Mykola Volokhov, che il comandante dell’unità di ricognizione “Terra” che appartiene al gruppo tattico Azov durante un’intervista ad Espresso TV ha parlato dei passi avanti fatti dall’esercito ucraino.
Il comandante ha affermato che circa 2km di città sono stati liberati dai russi e che l’operazione che l’ha reso possibile è stata attuata dall’unità “Terra” insieme alla terza brigata d’assalto separata delle Forze armate dell’Ucraina.
Le dichiarazioni di Zelensky e Prigozhin
Nel weekend Zelensky dovrebbe arrivare a Roma dove si presuma debba incontrare il Papa, la presidente Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Intanto nelle ore scorse in un’intervista alla Bbc ha dichiarato che l’Ucraina ha ancora bisogno di molto tempo per preparare la sua controffensiva contro l’esercito russo.
Per riuscire ad attuarla ha bisogno che tutte le nazioni dell’Occidente che hanno promesso aiuti militari mantengano la parola quanto prima.
Ha poi spiegato che la sua nazione non ha intenzione di lasciare indietro nessuno e che non vuole lasciare niente ai russi, quindi è pronto a riprendersi ogni parte del territorio per garantire l’indipendenza all’Ucraina e al popolo.
Secondo invece Prigozhin, che ha lasciato un commento sul suo canale Telegram, Zelensky starebbe mentendo e la controffensiva degli ucraini è già iniziata.
Se l’Ucraina riuscirebbe a conquistare la città di Bakhmut poi avrebbe accesso sia alle regioni di Belgorod che di Bryansk entrambe nel suolo russo. In più potrebbe accedere e proseguire la sua controffensiva a Zaporizhzhia.
Prigozhin, secondo quanto riportato dal Guardian, avrebbe dichiarato che gli attacchi ucraini sulla città di Bakhmut arrivano dai fianchi e che parte di questi attacchi ha avuto successo.
Borrell, Alto rappresentante dell’Ue della politica estera, ha dichiarato che sicuramente questa conquista non significa la vittoria dell’Ucraina ma viene sicuramente vista come una sconfitta dai russi.
Nonostante i continui bombardamenti russi, l’esercito russo è stato sconfitto anche un paio di settimane fa durante il tentativo di prendere la capitale, e nonostante siano mesi che la battaglia prosegue ancora non sono riusciti a prendere la città di Bakhmut.
Secondo Borrell perciò è in corso una guerra sanguinosa in cui la Russia ne esce sconfitta. In queste ore infatti sono diversi gli annunci che si susseguono sugli attacchi che stanno avvenendo sul suolo russo.
Il governatore di Voronezh ha dichiarato che nelle scorse ore due droni hanno tentato di colpire una delle strutture militari presenti nella regione, senza avere successo però. Un altro drone è stato abbattuto lungo il confine di Kursk.
Secondo quanto riportato dalla Cnn la Gran Bretagna ha dato all’Ucraina i missili da crociera a lungo raggio che si chiamano Storm Shadow e che sono in grado di colpire in profondità sul territorio.