La Lega è di nuovo in crescita, eppure i mal di pancia interni non passano. Specialmente perché tra Matteo Salvini, il segretario federale, e Umberto Bossi, il fondatore e presidente a vita, le cose non vanno per il meglio. Il Senatur, oggi in visita al Pirellone, si è sfogato con i suoi definendolo un bambino. Pare, infatti, che il vicepremier sia irreperibile da giorni, e c’è da capire che ne sarà del Comitato del Nord.
Dopo che quattro consiglieri della regione Lombardia si sono staccati dalla Lega (anche per problemi con Salvini) facendo nascere la corrente anche all’interno della giunta del comitato di Bossi, si deve capire se la rottura tra i due potrebbe diventare più importante di così, portando addirittura il fondatore ad appoggiare Letizia Moratti e non Attilio Fontana (che cerca di mediare) per le elezioni del 12 e 13 febbraio.
Cosa sta succedendo nella Lega tra Salvini e Bossi
Dalla batosta delle elezioni del 25 settembre, nella Lega qualcosa è cambiato. Sono cambiati soprattutto i rapporti tra Matteo Salvini, il segretario federale, e Umberto Bossi, il fondatore. Il Senatur, che è anche presidente a vita del Carroccio, infatti, ha deciso di voler tornare alle istanze della prima ora, quando si chiedeva l’autonomia, e la secessione soprattutto.
Il Comitato del Nord, che doveva essere solo una corrente all’interno del partito di via Bellerio, che pure sta recuperando consensi, potrebbe diventare un caso più importante di quello che ci si aspettava. Specialmente in Lombardia. Nella regione amministrata da Attilio Fontana, anche lui leghista, infatti, quattro consiglieri si sono staccati anche per divergenze con la base dello schieramento, e hanno formato un nuovo gruppo che potrebbe non far parte della coalizione che si presenterà alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio proprio per supportare il governatore uscente.
Oggi, al Pirellone, Bossi si è sfogato con i suoi parlando soprattutto del comportamento che sta assumendo negli ultimi tempi il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo di Giorgia Meloni, che non si fa trovare al telefono ed evita il confronto con il fondatore. “Non mi parla? È un bambino, non si comporta come un uomo e io sono abituato a parlare con gli uomini“, ha detto l’ex numero uno della Lega Nord, e quindi qualcosa potrebbe cambiare ancora, a meno che le cose nella prossima settimana non si risolvano, come vorrebbe appunto Fontana.
Non è un’eventualità così remota, infatti, quella per cui, se non si trovasse una soluzione, il Senatur potrebbe cedere alle avances di Letizia Moratti, ex vice governatrice di Palazzo Lombardia, e in corsa per il terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi, portandosi via, tra l’altro, un pezzo del cuore pulsante del Carroccio.
Dovrà essere Fontana a sciogliere le riserve. Intanto, il comunicato diramato da Bossi all’uscita dall’incontro con il candidato del centrodestra, sicuro di vincere ma ora preoccupato di non riuscire a ottenere almeno il 40% dei voti, ha messo i puntini sulle i: “Oggi il presidente a vita della Lega Nord Umberto Bossi ha incontrato in consiglio regionale il presidente Attilio Fontana. Una richiesta chiara ed inequivocabile: farsi parte attiva con gli alleati di coalizione al fine di riconoscere il Comitato Nord come lista all’interno della coalizione di centrodestra in appoggio al presidente Fontana“.
Salvini: “Nessuna scissione nella Lega. Bambino per me è un complimento”
Nel merito, è intervenuto anche Salvini, a margine della conferenza stampa di fine anno sulla Ggnl, a Milano: “Macché scissione e scissione, la scissione dell’atomo. La Lega è assolutamente in forze e in forma“, ha detto il leader. Quanto alle mancate risposte al suo predecessore ha chiarito che lui risponde a tutti, “nei limiti del possibile”. La definizione di bambino, poi, la prende “come un complimento, io sono come Peter Pan“. Scherzi a parte, però, ha aggiunto, “non sono abituato a rispondere alle polemiche che vengono da sinistra, figuriamoci ad altre. A me interessa che il 12 e il 13 febbraio la Lega e il centrodestra vincano in Lombardia e nel Lazio“.
Perché a lui, le polemiche non lo sfiorano: “Sono quattro anni che pronosticate la mia dipartita, cosi mi allungate la vita. Va bene così“, ha detto ancora il numero uno del Carroccio. A occuparsi della questione, comunque, ha detto che ci sarà Fabrizio Cecchetti, che è il segretario della Lega lombarda. “Quando hai in ballo 30 miliardi di cui occuparti – ha concluso Salvini – di liste e fuoriusciti lascio che se ne occupi qualcun altro“.