La comunità internazionale era in attesa di capire se il Gran Giurì di Manhattan avrebbe formalizzato l’accusa contro l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e, sopratutto, quello in merito al presunto pagamento effettuato all’attrice hard Daniels, che sembrava essere ad un punto di svolta. Ma dalle notizie emerse sembra che la decisione si farà attendere ancora per un mese circa.
Da quando lo stesso Trump ha condiviso pubblicamente la possibilità di essere arrestato, si è scatenato il caos e l’attenzione dei media internazionali si è rivolta immediatamente verso la faccenda. Ma nella giornata indicata da Trump come possibile gironi del suo arresto ovvero lo scorso martedì non è successo nulla, ma anzi la questione si è protratta fino a questi ultimi giorni, facendo passare quasi due settimane, per arrivare poi ha una possibile pausa intrapresa dal procuratore generale di Manhattan Bragg e dal Gran Giurì.
Dopo tutti questi giorni di attesa, nei quali lo stesso ex presidente Donald Trump ha incitato la popolazione ad una reazione nel caso in cui fosse formalizzata un’accusa a suo carico, che segnerebbe un precedente nella storia americana, dato che non è mai successo che una carica presidenziale o ex sia stata incriminata penalmente, ma emerge la possibilità di una sospensione presumibilmente di circa un mese, per la faccenda che vede protagonisti il tycoon e l’attrice di film hard Daniels.
Per riassumere la vicenda brevemente possiamo dire che l’ex faccendiere de Trump Michael Cohen ha dichiarato di aver versato 130.000 dollari a Daniels nel 2016, così da pagare il suo silenzio su una relazione avvenuta con leader repubblicano anni prima.
Trump ha prima negato tutto e si è discostato dalla vicenda poi, però, ha ammesso di aver rimborsato il suo ex aiutante della cifra, ma discostandosi dalle idee di lucro e dall’aver pianificato la questione per mettere a tacere l’ex pornostar.
Il presidente Trump ha dichiarato alla stampa di sentirsi come in una caccia alle streghe e ha sottolineato di essere vittima di pregiudizi politici e razziali l, facendo così infuriare il procuratore generale di Manhattan Bragg.
Il leader dei Maga ha precisato che si sentiva accusato in maniera differente dalle altre persone e ha soprattutto chiesto una reazione concreta ai suoi seguaci, minacciando, anche se velatamente, la sicurezza di Brad e dei suoi colleghi. Nonostante le accuse al suo carico sta continuando la corsa alle elezioni presidenziali del 2024 con le cause pendenti sul suo conto che vedono ovviamente anche l’assalto a Capitol Hill e il suo coinvolgimento nella faccenda, i documenti riservati ritrovati nella sua abitazione di Mar a Lago, ma anche un’accusa di stupro e una di insabbiamento che è per l’appunto quella del denaro hai ricevuto battericide hard Daniels.
Il repubblicano ovviamente nega ogni coinvolgimento e responsabilità ritenendo le accuse formalizzate nei suoi confronti come odio e ha specificato anche nella casistica specifica di Bragg che ritiene non abbia una buona opinione di lui e pertanto prosegua nel voler trovare qualcosa per cui accusarlo.
Stando a quanto riportato anche dal Guardian e dalla CNN una fonte a conoscenza profonda della vicenda ha riportato la possibilità che il Gran Giurì abbia intenzione di ascoltare le testimonianze inerenti al caso del denaro ceduto da Trump per il silenzio di Daniels quindi fino al 5 Aprile per poi interrompersi e ricominciare alla fine del mese.
Dopo tutto il subbuglio internazionale creato dalla vicenda, questa sembra verrà stoppata per diverse settimane e pertanto l’attesa di capire se verranno formalizzati o meno le accuse nei confronti dell’ex presidente si protrarrà in maniera importante deludendo i media e il popolo americano che bramava per capire il seguito della vicenda dato che si tratta di qualcosa di inedito per gli Stati Uniti d’America.
Lo stesso Trump ha predetto erroneamente che la scorsa settimana sarebbe potuto avvenire il suo arresto e ciò ha causato anche un’organizzazione rapida anche delle forze dell’ordine di New York, per cercare di far fronte ad un possibile scenario simile, ma sembra che tutti i preparativi siano stati attuati senza tener conto realmente di come si stava svolgendo il procedimento legale ma soprattutto le tempistiche necessarie per arrivare a una soluzione che possa essere il più completa possibile, tenendo conto che si tratta di un ex presidente.
Sono stati eseguiti diversi sondaggi da parte di società statunitense e uno in particolare della Quinnipiac University ha dimostrato che il 55% dei cittadini americani ritiene le accuse contro Trump in qualche modo serie.
La maggioranza però afferma anche che, a loro avviso, ritengono che il caso contro Trump sia comunque in parte motivato dall’ambito politico piuttosto che dalla legge e si tratta del 62% degli intervistati nel sondaggio.
Alla domanda se ritenessero onesto o meno l’ex presidente, la risposta è stata positiva per il 29% mentre il 64% non ritiene una persona completamente onesta Trump.
Secondo il 57% degli intervistati, il leader repubblicano dovrebbe interrompere la propria candidatura nel caso in cui fossero confermate accuse penali nei suoi confronti, mentre il 38% pensa che nonostante ciò non debba essere pregiudicata la corsa presidenziale del tycoon.
I repubblicani sono in gran parte al fianco di trump per quanto riguarda il suo rischio legale e ben tre quarti degli intervistati repubblicani ovvero 75% hanno precisato che a loro avviso non è concreto e il rischio legale di Trump e sono convinti che debba continuare la corsa presidenziale. Mentre il 76% dei repubblicani ritiene che le accuse inerenti al pagamento c’è il silenzio di Daniels non sia un’accusa rilevante o troppo seria e il 73% dei repubblicani sostiene che nel complesso l’impatto di Trump sul gop sia stato positivo piuttosto che negativo.
C’è molta attesa riguardo alla conclusione ma per ora piuttosto allo sviluppo della vicenda ma bisognerà attendere diverse settimane per capire come si muoverà la giuria e cosa formalizzerà o meno.
La pausa che è stata pianificata si trova in concomitanza delle festività religiose e delle vacanze primaverili delle scuole pubbliche cittadine ed era già stata organizzata e programmata in precedenza per il Gran Giurì investigativo e, pertanto, non si tratta dì qualcosa avvenuto a causa di problematiche insorte attuali riguardanti sicurezza o meno.
Secondo la fonte il Gran Giurì potrebbe ascoltare il caso Hush Money ovvero il pagamento di Daniels nel corso della giornata odierna giovedì 30 Marzo oppure la prossima settimana quando e in programma anche la discussione di altri casi.
Ciò che succede all’interno del Gran Giurì ovvero i procedimenti possono essere modificati così come i piani per il collegio, in qualsiasi momento dato che sono segreti e la decisione dei pubblici ministeri può apportare senza problemi modifiche al procedimento in ogni momento.
L’indagine del procuratore distrettuale Alvin Bragg sul leader repubblicano sembrava essere un punto di svolta dopo che l’ex presidente è stato chiamato a testimoniare davanti al gran giurì, da quel momento in poi hanno testimoniato anche altri due testimoni, tra cui l’avvocato Robert Costello, che ha attuato la testimonianza per conto di Trump.
Nella giornata di lunedì 27 Marzo è stato ascoltato David Pecker Ex presidente del National enquirer, il quale ha avuto un ruolo importante chiave all’interno del pagamento segreto.
La dichiarazione dell’ex Vicepresidente Mike Pence
Il caso di New York è soltanto una delle diverse indagini alle quali è legato attualmente l’ex presidente Trump. A Washington Jack Smith sta indagando sull’attacco del 6 gennaio al Campidoglio e sulla gestione dei documenti e riservati ritrovati nel resort Mar a lago di Trump. Ma non solo dato che in Georgia, il procuratore distrettuale della contea di fulton Willis sta portando avanti un un’indagine sugli sforzi attuati da Trump per ribaltare le elezioni del 2020 nello stato.
Nella giornata di mercoledì 29 Marzo è emersa la dichiarazione molto importante ed attesa ovvero quella dell’ex vicepresidente Mike Pence, che è stato chiamato da un giudice federale e, un giorno prima della convocazione, è stato annunciato che dovrà testimoniare in merito agli sforzi dell’ex presidente Trump per ribaltare le elezioni del 2020.
Nella giornata di mercoledì Pence ha dichiarato che sta valutando come procedere in merito alla richiesta del giudice federale, che ha stabilito un giorno prima la sua testimonianza riguardo alle elezioni 2020 e al tentativo di ribaltarle di Trump.
L’ex vicepresidente sta prendendo in seriamente in considerazione la possibilità di presentarsi come candidato alle elezioni presidenziali sostenendo ovviamente il partito le repubblicani, ha dichiarato di non saper se fare ricorso o meno contro l’ordine di riferire maggiori dettagli rispetto alle conversazioni intrattenute con Trump e giura di non avere assolutamente nulla da nascondere sul 6 gennaio.
Pence ha detto in merito che: “Sono limitato in quello che posso dire sui procedimenti del gran giurì, ma sono lieto che il giudice abbia riconosciuto che il discorso costituzionale e la clausola di protezione si applicano al mio lavoro di vicepresidente. Stavo servendo come presidente del Senato il 6 gennaio. Attualmente stiamo parlando con il nostro avvocato dell’equilibrio di quella decisione e determinando la via da seguire, ma non ho nulla da nascondere”.
Una chiara presa di posizione nella quale l’ex vicepresidente si discosta e si discolpa da qualsiasi notizia potesse emergere e precisa di essere completamente trasparente in merito. Sottolineando però il fatto che non ritenga giusto che venga chiesto di approfondire conversazioni private che in quel momento erano attuate ufficialmente e ritenute private.
Non resta che attendere i nuovi sviluppi che dovrebbero emergere nel corso delle prossime ore secondo la fonte che ha fornito le notizie sopracitate ma non è detto che verrà discussa la vicenda del pagamento in denaro oppure se il Gran Giurì ha in mente di verificare altre situazioni.
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