Aurelio De Laurentis e Luciano Spalletti sempre più distanti. Cosa sta succedendo tra il tecnico e il presidente del Napoli.
Ci sarebbe un messaggio di posta elettronica tra il presidente del Napoli e il suo tecnico. Un messaggio non digerito, pare, da Luciano Spalletti. intanto De Laurentis parla quasi già al passato, e si guarda intorno, mentre secondo quanto riferito dal Corriere dello Sport la rottura tra il club e il tecnico è un’ipotesi concreta. Tutti gli scenari, da un possibile addio a quello di un rinnovo: sirene inglesi per l’ex allenatore di Inter e Roma.
Forse un po’ presto per parlare di “aria di divorzio” in casa Napoli, anche se da qualche giorno tra Luciano Spalletti e Aurelio De Laurentis filtrano notizie di attriti. Tutto sarebbe iniziato, secondo quanto si apprende, per colpa di una pec. Un messaggio di posta elettronica, con il quale la società avrebbe comunicato il rinnovo unilaterale del contratto, lo scorso 19 aprile.
Il tecnico toscano poi, dopo la serata del 4 maggio avrebbe attesto – invano – una telefonata, un contatto, da parte del presidente. A scudetto conquistato però, l’offerta per il prolungamento fino al 2025 aveva scritto La Repubblica era stato rifiutato dallo stesso Spalletti.
Dunque De Laurentis avrebbe iniziato a guardarsi attorno. Certo, i complimenti nelle recenti uscite pubbliche da parte del numero uno azzurro non sono mancati. Conditi, inevitabilmente da quel pizzico di pepe che solo ADL sa aggiungere ai suoi monologhi.
Il presidente del Napoli infatti ha dipinto il suo allenatore – che comunque rimane legato al club fino al 2024 – come un fuoriclasse, ma la parte finale delle sue dichiarazioni hanno tanto il sapore di un “arrivederci“. “I fuoriclasse trovare un field dove esprimersi al meglio e questo lo ha trovato. Meglio ancora se riesca a farlo a Napoli, certo. Ma la libertà è un bene incommensurabile, tu non devi mai tarpare le ali a nessuno come nessuno deve tarpare mai le ali a me. Però bisogna rimanere legati. Io sono rimasto legato con Ancelotti, con Mazzarri, con Reja, con Benitez. E la cosa importante è essere grati a chi ha dato e a chi ha ricevuto. Chi ha dato ha dato“.
Citare gli ex allenatori del Napoli mentre si parla dell’attuale tecnico, rischia in effetti di gettare nel calderone dei “silurati” anche Luciano Spalletti. Se poi si aggiunge anche il classico “Chi ha dato ha dato“, allora il discorso diventa già al passato. Interpretazioni, nel rispetto della sensibilità di chi della vicenda si è fatto un’opinione, da trattare con la massima cautela soprattutto considerando i diretti interessati.
Rimane l’accordo da 2,8 milioni di euro per Spalletti, anche se come raccontato dal Corriere dello Sport nella giornata di oggi, un addio del toscano sarebbe a questo punto possibile.
Una delle ipotesi dunque potrebbe essere quella delle dimissioni, o del passaggio a un’altra squadra ma con pagamento di una clausola alla società – come avviene per i calciatori e come successo già per il trasferimento di Sarri alla Juventus nel 2018. Spalletti dovrebbe rinunciare dunque a un anno di stipendio e rimanere fermo, con le prime indiscrezioni relative a un suo futuro lontano dal Vesuvio che hanno lasciato intendere a un interessamento del Tottenham.
Spalletti ha sempre rimandato al club la comunicazione, e non si esprime. Dopo le tensioni della presentazione del ritiro dunque, la “pec della discordia” sarebbe stata la famosa goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, inclinando rapporti già tesi.
Trattare con Aurelio De Laurentis è storicamente impresa ardua, e nonostante gli elogi subiti Spalletti potrebbe a questo punto dopo la straordinaria impresa e dopo l’amore dimostrato nei confronti della squadra, terminare la sua avventura napoletana. L’estate però potrebbe promettere sorprese, anche in entrata. In queste ore pare che il numero uno azzurro infatti si stia cominciando a guardare intorno, e propio uno degli ex citati, Benitez, sarebbe in cima alla sua lista per il dopo Spalletti.
Dal punto di vista sportivo, un discreto passo indietro rispetto ai grandi risultati ottenuti dall’allenatore ex Inter e Roma, che è riuscito con fatica e lavoro a portare in campo un gioco formidabile e a creare un’intesa unica con i calciatori e con l’ambiente difficilmente ripetibile.
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