Negli scorsi giorni, l’addio ufficiale di Ivan Gazidis ha aperto a grosse novità nella dirigenza rossonera. Mentre la squadra è in corsa per tutti gli obiettivi stagionali, le acque potrebbero essere un po’ più turbolente ai piani alti. In realtà, il futuro si sta già delineando e la pausa per il Mondiale in Qatar potrebbe essere d’aiuto per completare tutti i passaggi.
Il Milan è in un momento di rinascimento calcistico della sua storia recente. I rossoneri, infatti, hanno suggellato il loro cammino in Champions League con un ritorno agli ottavi di finale storico, dopo anni di astinenza. Non solo, perché gli uomini di Stefano Pioli danno l’impressione di essere gli unici a poter tenere il passo di un Napoli straripante e che sta mantenendo altissimi livelli nei risultati e nelle prestazioni. Intanto, però, Ivan Gazidis ha dato l’addio ufficiale a Milanello e ora si parla tanto di chi potrebbe prendere il suo posto: le prime concrete ipotesi sono già al vaglio.
Ci sono amori che durano per sempre e scrivono la storia, altri che si odiano, dopo averli provati, altri ancora che non saranno eterni, ma fa comunque piacere esserci stati, con quell’affetto che ha caratterizzato qualcosa che funziona. Gazidis e il Milan rientrano proprio in quest’ultima categoria, ma ciò non vuol dire che non possa essere uno scossone per il club rossonero.
Intanto, andiamo con ordine, fotografando il momento storico che sta vivendo il club. Innanzitutto, il campo sta dando ragione al progetto improntato dalla società e da Paolo Maldini in primis, per quanto riguarda la parte tecnica e il calciomercato.
Ricordate i tempi in cui i milanesi inseguivano un maestro dei giovani e della tattica come Ralf Rangnick? Beh, alla fine è rimasto Pioli, con tutti i rischi del caso, e la continuità ha dato i suoi frutti. I rossoneri, pezzo dopo pezzo, sono riusciti a costruire un gruppo che è un giusto compromesso tra calciatori come Olivier Giroud e Zlatan Ibrahimovic, subito pronti ed esperti, in combo con giovani di talento da far maturare in casa.
I vari Rafael Leao, Fikayo Tomori, Mike Maignan, Theo Hernandez, Sandro Tonali sono profili studiati e inseguiti. Ben pagati, ma neanche troppo, anche perché il loro valore adesso si è almeno triplicato. Non è perfetto, ma funziona talmente bene da portare in bacheca lo scudetto e a discapito dei cugini dell’Inter. Forse la goduria massima per il Diavolo.
Poi la scorsa estate una nuova rivoluzione. RedBird Capital Partners ha acquistato ufficialmente il club dopo il closing con il fondo Elliott. Si tratta di una società americana che ha grandi progetti per il club campione d’Italia, ma che potrebbe anche cambiare diverse cose nella struttura dei rossoneri. Senza esagerare nei modi e senza forzare i tempi.
Intanto, però, tra tante novità, c’è anche chi è pronto a dire addio. Stiamo parlando di Ivan Gazidis. Il dirigente sportivo sudafricano è stato vice commissario della Major League Soccer e poi anche amministratore delegato dell’Arsenal, prima del Milan, appunto.
Il fondo Elliott ha fatto sì di servirsi della sua esperienza per gestire diverse situazioni intricate, ma anche per portare avanti il progetto stadio con l’Inter e con il comune di Milano, per citarne una. Ora, però, dopo tanti progetti insieme, è già arrivato il tempo dei saluti. Il Milan, infatti, attraverso un comunicato ufficiale ha dato l’addio a Gazidis, il cui contratto scadrà il 5 dicembre del 2022, tra meno di un mese: “AC Milan ha comunicato oggi che il contratto di Ivan Gazidis terminerà il 5 dicembre 2022. Ivan Gazidis è entrato in AC Milan come Amministratore Delegato a dicembre 2018 e ha guidato il Club attraverso un periodo di crescita e modernizzazione, sia dentro al campo di gioco, sia per le altre attività legate al business”.
E poi ancora: “Gazidis rimarrà pienamente operativo nel suo ruolo di CEO fino alla data di fine contratto e il Club comunicherà quanto prima il suo successore. Tutti i dipendenti e i collaboratori di AC Milan ringraziano Ivan per la leadership e la passione dimostrata durante questi anni, in un periodo di grande trasformazione per il club, augurandogli di cuore ogni successo per il futuro”.
Saranno volati gli stracci, penserete, e invece no. Infatti, è lo stesso Gazidis all’ANSA a far capire che i rapporti sono e resteranno ottimi: “Lascerò il Milan dopo quattro anni, meravigliosi e sfidanti. Devo moltissimo a questo club, alla sua gente, ai suoi tifosi e a questa città, che sono convinto mi abbiano letteralmente salvato la vita“.
L’ormai prossimo ex amministratore delegato ricorda anche i successi e i miglioramenti arrivati in team: “Se il Milan di oggi è in una posizione migliore rispetto a quando sono arrivato, è interamente dovuto al lavoro di tutte le persone che mi hanno circondato. Non ho dubbi che questi valori fondanti, portati avanti da tutte le persone del club, spingeranno il Milan verso nuovi traguardi negli anni a venire“. Infine, il dirigente non fa mancare un pensiero ai tifosi: “Vorrei mandare un ringraziamento speciale ai nostri fan. I nostri tifosi hanno sostenuto il club e me stesso nei momenti difficili, grazie alla loro costanza e alla loro forza. Conserverò per sempre nel cuore come mi hanno sorretto durante la mia malattia. Si meritano molto. A breve lascerò la mia responsabilità nel club, ma il club rimarrà sempre dentro di me“.
Parole al miele di chi ha vinto lo scudetto insieme solo pochi mesi fa ma, ve lo dicevamo, è un amore finito bene, uno di quelli in cui si volta presto pagina e il Milan è già pronto a farlo.
Il vuoto lasciato ai piani alti del Milan, infatti, verrà presto colmato da una nuova figura di riferimento. Secondo quanto riporta “TuttoSport”, i rossoneri sono a caccia di un nuovo CEO, che ovviamente avrà le competenze e le mansioni di cui in precedenza si occupava anche Gazidis.
Il quotidiano torinese fa anche un nome in particolare per ricoprire questo ruolo: si tratta di Giorgio Furlani. Stiamo parlando del senior portfolio manager di Elliott che attualmente ricopre la carica di consigliere d’amministrazione del club rossonero. Insomma, un uomo che il presidente Paolo Scaroni e la dirigenza conoscono già molto bene, ma anche un segno di continuità con la vecchia proprietà, che male non fa per continuare a vincere.
Perché, di certo, ora il gruppo di Pioli non ha alcuna voglia di smettere di esultare a prescindere da chi siederà ai piani alti della società. Sognare diventa una droga a cui assuefarsi in fretta, se poi i sogni li realizzi davvero e con il ritorno di Zlatan Ibrahimovic diventa ancora più concreto farlo. Poi, si sa, le grandi vittorie partono da una dirigenza solida e preveggente e Furlani, per questo, potrebbe essere il nome giusto per non stravolgere ma prendere anche il posto di un grande dirigente e uomo, quale ha dimostrato di essere Gazidis.
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