Lo scenario cambia: la Grecia ha votato “no” al referendum e per Alexis Tsipras è vittoria personale, oltre che politica, perché ha vinto anche contro la ex troika. Il giorno dopo le votazioni si è dimesso il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis e stando a quanto da lui dichiarato sul suo blog la scelta sarebbe derivata dalla volontà di aiutare Tsipras nelle trattative. Di seguito ipotizziamo cosa succederebbe se la Grecia abbandonasse l’Euro per la Dracma.
Non si può lasciare l’Eurozona senza uscire dalla Ue. E’ un dato di fatto e lo stabiliscono i trattati europei, oltre che l’articolo 50 del Trattato di Lisbona. Però, uno Stato membro può chiedere di abbandonare l’euro pur permanendo nell’Unione Europea. Una scelta del genere avrebbe influito non solo sul valore della moneta, che avrebbe subito una svalutazione tra il 40 e il 50% nel primo anno, ma anche sull’uscita della Grecia dal Mercato Unico Europeo e quindi la necessità di intessere nuove relazioni commerciali con il resto del mondo, rischiando l’isolamento.
Le conseguenze negative sull’economia
Non essendo un Paese molto ricco, questo avrebbe potuto riflettersi in senso negativo sulla sua economia e livello di vita della popolazione: l’inflazione sarebbe potuta salire mentre il potere d’acquisto diminuire. Il PIL della Grecia pesa solo il 3% in Europa, ma “l’effetto domino” sui mercati europei, in caso questa fosse uscita dall’euro, avrebbe avuto un peso rilevante, mettendo in difficoltà i Paesi che più influiscono sull’Eurozona, come Spagna, Italia e Francia.
L’analista Holger Schmieding di Berenberg ha paragonato la Grecia al Venezuela: questo sta viaggiando vicino al default ma possiede diverse risorse, principalmente petrolifere, da poter esportare e su cui contare come fonte di ripresa nel medio periodo. Se la Grecia fosse tornata alla Dracma si sarebbe ritrovata come il Venezuela, per l’appunto, ma senza risorse. Una dichiarazione amara quella di Schmieding, atteggiamento confermato anche dal professore di Berkeley Barry Eicherngreen, che ha affermato: “Per la Grecia uscire dall’Euro sarebbe una Lehman Brothers al quadrato“.
I timori della Francia
Secondo la teoria francese, non sarebbe un bene se la Grecia uscisse dall’euro, perché la paura è costituita dal fatto che, se l’euro inizia a perdere un pezzo ad Atene, poi possa sfaldarsi anche nel resto dell’Unione. Già il mercato ha iniziato a mettere in atto i primi segnali, proprio perché, secondo la Francia, è proprio questa la sensazione che i mercati stanno percependo.
Le ripercussioni politiche
Non sono soltanto i timori della Francia a prendere piede, ma già anche altri Paesi, tra i quali Gran Bretagna e Irlanda, hanno cominciato ad effettuare riunioni per tutelarsi. Perdere un membro dell’Eurozona sarebbe l’ammissione di una debolezza. Si potrebbe rischiare anche di modificare i trattati, nonostante si ammetterebbe la determinazione di alcuni governi a rimanere sulla strada originaria.
La stabilità finanziaria
L’Eurogruppo si pone anche come una garanzia nella protezione della stabilità finanziaria dell’Eurozona. Si è espressa preoccupazione per la crisi greca, perché potrebbe finire col contagiare anche altri Paesi. Il Fondo Monetario ha sottolineato anche che si rischia un impatto sull’Italia tramite effetti sulla fiducia.
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