Tra le Marche e la Romagna, si trova una graziosa cittadina, Gradara, che da sempre si preoccupa di affascinare e ammaliare con i suoi pregevoli scorci paesaggistici e la sua storia chiunque vi si rechi.
Questa cittadina nel 2013 veniva inserita nella lista dei comuni gioiello d’Italia e che tutt’oggi avvolge e seduce per le vicende a lei legate. Vi raccontiamo subito cosa vedere a Gradara!
“Villa ornata con superbi edifici, amene piantagioni e amplissimi vigneti”: così venne definita Gradara, uno dei borghi nelle Marche (in provincia di Pesaro e Urbino) da visitare assolutamente , nel XV secolo dal noto umanista Flavio Biondo (Forlì, 1392 – Roma, 4 giugno 1463).
Questa capitale del medioevo, si scopre dal fascinoso velo che la avvolge sin dalle sue origini nel 1150, fino a essere proclamata nel recente 2018 Borgo dei borghi.
La sua notorietà è dovuta innanzitutto all’essere stata teatro dell’amore tragico e passionale di Paolo e Francesca, i cui destini furono decantati da Dante Alighieri nella Divina Commedia, ispirando nei tempi a venire numerosi poeti e letterati italiani.
«Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense».
È nel V canto dell’Inferno, nel girone dei lussuriosi, che Dante ci presenta i due personaggi realmente esistiti: Francesca da Polenta, figlia di Guido da Polenta sovrano di Ravenna, e Paolo Malatesta, figlio di Malatesta da Verucchio signore di Rimini.
Ci troviamo nel 1275 in un periodo dove, come sappiamo, i matrimoni non erano di certo conseguenze di amori sinceri, ma strategie di alleanze politiche; è in questa circostanza che i due sovrani decidono di combinare l’unione tra la bella Francesca e lo zoppo figlio di Malatesta, Giovanni, fratello maggiore di Paolo. Ma ben presto Francesca si innamora del fratello Paolo, uomo invece di bel aspetto, che spesso la va a trovare nel suo castello a Gradara; è proprio durante uno di questi incontri che avviene la loro tragica fine.
«Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante».
Travolti dall’incontrollabile passione alla lettura della storia di Lancillotto e Ginevra, vengono scoperti da Giovanni che, accecato dalla gelosia, trafigge i loro corpi con una spada.
Fatta questa piccola premessa, passiamo adesso alle cose da vedere a Gradara.
Il Castello di Gradara citato in precedenza altro non è che un castello-fortezza medievale ubicato su una collina e costruito nel 1150 ai tempi della ricca famiglia De Grifo; fu per mano loro che il castello divenne indipendente da Pesaro.
Con i Malatesta, poi, vennero innalzate le possenti mura di cinta esterne che, per 800 metri, proteggono l’intero edificato.
All’interno del castello tutte le sale sono state restaurate intorno agli anni ’20; tra le più belle troviamo la sala dei putti, la sala della passione, il salone di Sigismondo e Isotta, la sala Malatestiana e il camerino di Lucrezia Borgia.
Quella più famosa, però, è la camera di Francesca.
Questo ambiente è arredato secondo le descrizioni forniteci da Dante e Boccaccio. All’interno troviamo il leggio sul quale posava il libro galeotto, il letto, le sedie degli amanti e la botola dalla quale tentò di scappare Paolo prima di essere ucciso.
Secondo la tradizione, Paolo e Francesca erano soliti passeggiare proprio lungo questo sentiero chiamato Sentiero degli Innamorati, un percorso ad anello lungo tutto il perimetro superiore delle mura che percorre Gradara, fino ad addentrarsi persino in un boschetto dalla vista mozzafiato. Il percorso, di circa un’ora, parte dai pressi di via Roma, all’ingresso del borgo, ed è segnalato in ogni sua parte.
Oltre al castello, meritano una visita anche lo splendido Giardino degli Ulivi, in via dei Cappuccini, e tutte le viuzze del borgo, ricche di locande e piccoli negozi d’artigianato.
Nei pressi del castello e vicino alla Torre dell’Orologio, dal cui arco sottostante si accede alla cittadina, si trovano poi due delle Chiese di Gradara, quella di San Giovanni e quella di San Clemente.
La Chiesa di San Giovanni risale al 1290 circa e si dice fu voluta proprio da Giovanni Malatesta. A colpire particolarmente all’interno della Chiesa ci pensa il suggestivo Crocefisso risalente al Cinquecento: infatti, quest’ultimo sembra mostrare tre differenti volti a seconda delle angolazioni dalle quali lo si guarda (un volto di chi sta proferendo parola, uno di chi esala l’ultimo respiro, uno di chi ha trovato la serenità dopo la morte).
La Chiesa di San Clemente, o del S.S. Sacramento, risale al 1600 circa ed è nota per custodire gelosamente il cranio e le spoglie di San Clemente martire all’interno di una tomba in vetro.
Dal 1986 il Museo Storico di Gradara offre a chiunque vi si rechi la possibilità di scoprire e rivivere quella che fu la storia del paese.
A favorire questo troviamo una ricca documentazione, testimonianza attendibile delle vicende storiche che hanno interessato in passato questa cittadina. Armature e armi in miniatura, strumenti di tortura, antichi oggetti medievali, vita contadina quotidiana: tutto questo è racchiuso in questo museo. Pezzo forte è il labirinto sotto il castello nella parte accessibile delle grotte tufacee.
Adesso che sapete bene cosa vedere a Gradara, potete sicuramente considerare questa città come la tappa ideale per le vostre gite fuori porta o per i vostri weekend alla scoperta delle meraviglie d’Italia; il borgo ideale per vivere giornate da vacanzieri senza trascurare, allo stesso tempo, storia e cultura.
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