Tra i tanti misteri che ci sono nel mondo, che cosa vede chi sta per morire? La scienza ha una risposta che vi destabilizzerà totalmente.
Morire è uno dei traguardi della vita a cui nessuno al mondo può sfuggire. Nonostante i tantissimi studi e le ricerche, questo passaggio è ancora ricco di domande e misteri che non riescono a trovare una risposta. Nei secoli le credenze popolari, tradizioni e usanze hanno portato la morte ad essere qualcosa di sacro e particolarmente sentito.
Tantissime persone si chiedono cosa accada dopo, ma anche che cosa si vede prima di morire e lasciare per sempre questo mondo. La scienza ha provato a dare una risposta, che lascia senza parole.
Morire, tra scienza e mistero
Morire è uno dei passaggi naturali più misteriosi che ci siano e che gli esperti continuano a studiare. È un processo che avviene alla fine della vita (vecchiaia) oppure a causa di una malattia, incidente o per il volere proprio/di una terza persona.
Le modalità di morte sono tantissime e quello che si cerca di capire è ciò che accade dopo, ma anche quello che si vede poco prima di chiudere gli occhi. La rianimazione e la terapia intensiva sono sempre in via di sviluppo e i progressi hanno portato le persone a raccontare le loro esperienze. Quando si “ritorna in vita” ci sono dei ricordi indelebili e ogni soggetto ha potuto raccontare la propria testimonianza.
Cosa vede chi sta per morire: la risposta della scienza è agghiacciante
Le situazioni che si susseguono quando si sta per morire sono tantissime e ci sono delle testimonianze che hanno dato delle certezze, seppur da brividi. Secondo quanto viene raccontato, si percepisce una sensazione particolare con la separazione dal proprio corpo.
I dettagli sono diversi a seconda dei soggetti che hanno vissuto quel momento, ma è vero che tutti hanno dei ricordi lucidi e definiti del loro pre-morte. È uno studio che è stato pubblicato su Annals of the New York Academy of Science. I risultati hanno fatto emergere qualcosa di sconvolgente e interessante allo stesso tempo, grazie al gruppo di ricercatori – capeggiati da Sam Parmia – che ha analizzato i ricordi di tutti i soggetti che si sono trovati in una situazione di pre morte.
Grazie ai progressi della rianimazione, queste persone hanno potuto ricordare e raccontare la loro esperienza. Non sono allucinazioni o effetti particolari dati dai medicinali, ma ricordi veri e propri lucidi che seguono un filone narrativo specifico.
La percezione è di sentire il corpo che si separa da tutto il resto, la consapevolezza della morte, analisi di tutte le esperienze passate nella propria vita e una sensazione di pace.
Secondo gli esperti, l’arresto cardiaco è una fase del processo di pre morte, che non porta allo spegnimento del cervello immediato. Sam Parmia ha spiegato che tutti questi studi hanno condotto ad un risultato specifico: il cervello viene alimentato dall’ossigeno al fine che possa fermare l’arresto cardiaco. I prossimi studi potrebbero portare ad altri tasselli per completare questo puzzle complesso e misterioso.