A causa della crisi economica sono sempre più gli italiani che ricorrono al finanziamento o prestito personale. Ci sono diverse cose da sapere sui finanziamenti. Prima di farvi una piccola guida, accenniamo alle statistiche: in Italia il 60% delle richieste totali di prestito si fanno per la casa (ristrutturazione e arredamento) o per l’acquisto dell’automobile. Tantissimi anche coloro che si affidano ai prestiti per arrivare a fine mese.
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Cos’è un finanziamento?
Il finanziamento è un prestito personale erogato da una banca o da un istituto finanziario a un privato, con cui egli riceve una somma di denaro impegnandosi a restituirla entro un determinato periodo, a rate. Si tratta di prestiti non finalizzati, ovvero non vincolati all’acquisto di un bene, e prevedono degli interessi fissi o variabili e costi calcolati con il T.A.E.G. (il Tasso Annuo Effettivo Globale, l’indicatore di costo che comprende interessi, costi ed oneri accessori). È superfluo raccomandare a chi chiede un prestito di assicurarsi di essere in grado di pagare le rate.
Quali sono i requisiti per ottenere un finanziamento?
La Banca d’Italia dispone delle norme generali (ma possono esserci piccole variazioni in base al particolare istituto di credito) sui requisiti per ottenere un prestito. Possono richiederlo persone tra i 18 e i 70 anni che dimostrino di avere la capacità di rimborso, ovvero di poter far fronte alla restituzione del prestito e del pagamento di tutte le altre incombenze mensili come tasse e bollette.
Come si dimostra la capacità di rimborso?
Questa capacità deve essere dimostrata attraverso l’esibizione della busta paga in caso di lavoratore dipendente, della dichiarazione dei redditi in caso di lavoratore autonomo e del cedolino della pensione. Nel caso in cui il richiedente non possa dimostrare la capacità di rimborso può garantire per lui una terza persona. Il garante, dimostrando la propria capacità di rimborso, si impegnerà alla restituzione del debito in caso di inadempienza del richiedente.
Quando un finanziamento viene rifiutato?
Non sempre il finanziamento viene accettato. Viene rifiutato quando il richiedente in passato non ha restituito altri prestiti; quando non è dimostrata la sua capacità di rimborso; quando risulta già impegnato in altri finanziamenti che, con l’aggiunta del nuovo, impegnerebbe un terzo del suo reddito. Questo è un modo con cui la banca tutela il richiedente, evitando di sottoporlo a un eccessivo indebitamento. Ci sono delle banche dati private o della Centrale Rischi della Banca d’Italia in cui (previa autorizzazione) vengono inserite le persone richiedenti prestiti. Questo permette agli istituti di credito di controllarne referenze e capacità di rimborso.
Cosa contiene il contratto di finanziamento?
Una volta che si trova l’accordo e il prestito viene concesso si stipula un contratto scritto che contiene l’indicazione della somma prestata e delle modalità con cui verrà erogata; il tasso di interesse; l’indicazione specifica del T.A.E.G.; eventuali costi e commissioni; tutti i costi che verranno sostenuti dal richiedente; la scadenza e l’ammontare delle rate; l’indicazione delle garanzie e delle assicurazioni eventualmente richieste. L’ente che accorda il finanziamento può modificare il contratto (ma non il tasso di interesse) solo nel caso in cui questo sia previsto e sottoscritto dall’utente nel contratto. Quindi è bene, come sempre quando si firma un qualsiasi contratto, fare molta attenzione a ciò che è scritto, clausole comprese.
Cosa succede se l’utente non paga?
Se l’utente non paga una o più rate ci sono conseguenze pesanti, a livello economico e di “fama”. Gli interessi vengono aumentati con una mora e l’intestatario del prestito viene segnalato agli enti di tutela del credito, perdendo in automatico credibilità e affidabilità. Se non si è in grado di pagare una rata è bene comunicarlo preventivamente alla banca per trovare un accordo (ad esempio un’ulteriore rateizzazione).
Cos’è il diritto di estinzione?
Il cliente può decidere di rinunciare alle rate ed estinguere il prestito in anticipo: deve rimborsare la somma dovuta, gli interessi maturati nel momento dell’estinzione del debito ed eventuali altri debiti. Per il diritto di estinzione è prevista dalla legge una penale a carico del cliente, dell’1% dell’importo rimborsato in anticipo se il contratto sarebbe durato più di un anno, dello 0,5% se pari o meno di un anno.
In caso di avvenimenti estremi l’utente viene tutelato?
Nel caso in cui l’utente è improvvisamente impossibilitato a restituire il debito a causa di eventi estremi (morte, invalidità, inabilità, ricovero ospedaliero, malattia grave e perdita del lavoro) ci sono delle polizze assicurative che tutelano lui e i famigliari.