Questa settimana la nostra rubrica di grammatica spicciola vuole dedicarsi al complemento oggetto: che cos’è? Lasciamo per un attimo da parte gli articoli determinativi e indeterminativi, andiamo un po’ a vedere quale sia la funzione di questo complemento oggetto e qualche esempio pratico di utilizzo. Il complemento oggetto o diretto risponde alla domanda chi? che cosa? ed è normalmente sostenuto da un verbo transitivo attivo, di solito senza preposizioni precedenti: determina l’oggetto dell’azione espressa dal predicato. In realtà il complemento oggetto non è detto che sia un singolo sostantivo o una parte del discorso che funge da nome, ma potrebbe essere anche una proposizione oggettiva, chiamato complemento oggetto fraseologico: Mario guarda il gatto; Lei sapeva che era troppo tardi; Noi amiamo il sapere.
Normalmente il complemento oggetto non ha alcun rapporto di concordanza con il soggetto, né per quanto riguarda il numero, né per quanto riguarda il genere: Romolo e Remo fondarono la città di Roma; il fuoco bruciava le mani. Se per caso dobbiamo posporre il soggetto al complemento oggetto, la virgola e il tono della voce con cui si pronuncia la frase servono ad evitare fastidiose confusioni.
In rari casi, si parla del complemento oggetto interno, ovvero retto in via del tutto eccezionale da verbi intransitivi: in pratica esso è formato da un sostantivo che ha la medesima radice del verbo o, almeno, lo stesso significato: Tu vivi una vita da favola, Tu dormi un sonno tranquillo, Piangere lacrime amare. Come avrete notato, questo particolare tipo di complemento oggetto richiede sempre un attributo.
Come dicevamo prima, talvolta il complemento oggetto può essere rappresentato da un verbo all’infinito: solo in questo caso può essere preceduto da preposizioni, che però hanno un valore pleonastico e che spesso si preferisce eliminare: Preferire di morire diventa Preferire morire. Suona anche meglio. Nel caso poi in cui il complemento oggetto indichi una parte del tutto, anche qui lo si fa precedere dai partitivi: Ho mangiato della cioccolata; Ho bevuto della Coca Cola. Se poi utilizzo un plurale, la preposizione tende a sostituire l’articolo: Ho raccolto delle mele; Ho visto delle folaghe. In questo caso di parla di complemento oggetto partitivo.