Che cos’è il Porcellum politico in parole semplici? Con questo termine si fa riferimento a un sistema elettorale, che nel nostro Paese è stato stabilito a partire dal 2005. Il tutto è stato introdotto con la legge numero 270, chiamata anche legge Calderoli. Il Porcellum determina la modalità di voto dei cittadini e la ripartizione dei seggi in Parlamento. Tutto si basa sulla proporzionalità, visto che i seggi nelle due Camere vengono suddivisi in base ai voti raccolti sia dai singoli partiti che dalle coalizioni. Inoltre viene fissato un premio di maggioranza nei confronti di coloro che vincono le elezioni, stabilendo delle differenze fra Camera e Senato.
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Il Porcellum ha preso il posto del Mattarellum, una legge elettorale che era stata messa in atto dopo il referendum del 1993, con la quale si era introdotto in Italia un sistema elettorale misto, per eleggere i nostri rappresentanti alla Camera e al Senato. In quegli anni il sistema proporzionale era ritenuto troppo frammentario.
La struttura del Porcellum
Con il Porcellum l’elettore ha la possibilità di votare soltanto per alcune liste, che possono essere definite bloccate. Sostanzialmente non c’è l’opportunità di indicare preferenze di nomi. In questo modo l’elezione dei parlamentari è decisa sulla base delle decisioni dei partiti, in base alle “graduatorie” che essi stabiliscono. Perché un determinato partito ottenga dei seggi in Parlamento, sono previste delle soglie di sbarramento da superare. In base alle disposizioni legislative, il 55% dei seggi viene assegnato allo schieramento politico che ottiene il maggior numero di voti. La soglia minima da superare consiste, per una coalizione, nel 10% dei voti in tutta la nazione. Per le liste che non sono collegate a formare delle coalizioni, la percentuale è quella del 4%.
La ripartizione dei seggi
Per ripartire i seggi, entra in atto un meccanismo molto particolare. 340 seggi vengono assegnati come premio di maggioranza e gli altri 278 vengono divisi fra le rimanenti liste. Molto specifico è anche il sistema per ottenere i seggi al Senato. In questo senso entra in atto un procedimento di tipo regionale, con soglie di sbarramento precise, che arrivano al 20% per le coalizioni e all’8% per le liste non coalizzate. Tutto il territorio italiano è suddiviso in 27 circoscrizioni, comprendenti una o più province. Questo sistema, comunque, non viene preso in considerazione per alcune regioni, fra le quali la Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige.
Le contestazioni
Il meccanismo, soprattutto quello che opera su base regionale, è stato parecchio criticato, perché può portare a determinate conseguenze, che possono agire in maniera determinante a livello politico soprattutto in termini di governabilità di un Paese. Può succedere, ad esempio, che al Senato ci sia una maggioranza piuttosto differente da quella che si ottiene alla Camera. Tutto ciò porta a delle situazioni complesse, nel momento in cui si decide per l’approvazione di una determinata legge. Il Porcellum, con la riforma elettorale proporzionale, fu voluto ampiamente dalla destra e in particolare da Silvio Berlusconi. Proprio il Centro-Destra continua a difendere il Porcellum. Nei confronti di questo sistema elettorale sono stati proposti anche tre referendum abrogativi, che si sono svolti nel 2009. Queste consultazioni popolari, comunque, non diedero la possibilità di cambiare le regole del gioco, perché, non avendo raggiunto il quorum del 50% degli elettori recatisi a votare, furono dichiarati non validi.