Cos’è la globalizzazione economica dei mercati in parole semplici? In generale possiamo dire che si tratta di un processo di unificazione dei mercati mondiali, che è stato favorito dalla diffusione delle innovazioni nel campo della tecnologia. Sono state proprio queste ultime che hanno spinto verso modelli di produzione e di consumo che vanno nella stessa direzione. Tutto ciò sta portando alla scomparsa di necessità tipiche del livello regionale o locale e non ci sono più nemmeno molte differenze fra i bisogni dei consumatori. D’altro canto questa situazione può rappresentare un vantaggio per le imprese, che possono produrre in maniera uniforme, adottando sempre le stesse strategie.
Le conseguenze non sono irrilevanti, perché il fenomeno porta allo sviluppo di imprese multinazionali e a determinate scelte da parte dei Governi. Gli effetti possono essere anche negativi, perché, operando in questo modo, si possono accentuare anche gli squilibri che esistono nel mondo.
Il commercio internazionale
Per comprendere più a fondo le tendenze relative alla globalizzazione dei mercati, si deve prendere in considerazione il commercio internazionale e, nello specifico, il rapporto tra pil ed esportazioni. Questa relazione aveva raggiunto un suo minimo storico dopo la seconda guerra mondiale e ha avuto l’occasione di crescere nella seconda metà del XX secolo. I Paesi sviluppati hanno sempre mantenuto un ruolo di primo piano, anche se ultimamente è cresciuto anche il peso dei Paesi in via di sviluppo. Si è avuta una maggiore integrazione commerciale, che ha obbedito ad una politica di liberalizzazione degli scambi con l’estero. Tutto ciò è stato possibile anche perché si sono abbassati i prezzi degli scambi in seguito all’introduzione di innovazioni tecnologiche e per gli investimenti che le imprese dei Paesi industrializzati hanno effettuato negli Stati in via di sviluppo.
Gli effetti della globalizzazione
Gli esperti ancora oggi si interrogano sulle conseguenze che la globalizzazione dei mercati può avere su scala internazionale. Il dibattito è ancora aperto e non si è giunti ad un’opinione comune. Da un lato si ritiene che l’economia mondiale può trarre effetti positivi, perché gli scambi commerciali a livello globale potrebbero stimolare gli investimenti verso aree più povere. Da tutto ciò potrebbe derivare una riduzione del divario economico fra Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo. Altri studiosi, di contro, sostengono invece che le differenze sono talmente grandi, che non si possono notare effetti positivi derivanti dalla globalizzazione. Si potrebbe allora trarre la conclusione che a farne le spese siano soprattutto i Paesi più poveri nel mondo. Inoltre negli stessi Paesi sviluppati la globalizzazione dei mercati potrebbe portare ad un contrasto tra i settori sociali. Tutto ciò appare particolarmente evidente, se consideriamo che la globalizzazione, se interessa lo scambio delle merci, allo stesso tempo può riguarda anche la diffusione delle idee e delle risorse in termini di capacità lavorative.
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