Un maxi giro di ricette mediche false è stato sventato a Cosenza, messo in atto da diverse persone per incassare i rimborsi dei farmaci.
I Carabinieri hanno scoperto un sistema collaudato dove sono coinvolti un medico e sua moglie, un informatore e dei farmacisti.
La truffa ai danni dello Stato assume forme sempre diverse ed è terribile quello che è avvenuto a Cosenza, sventato in queste ore dalle forze dell’ordine. Parliamo di una maxi truffa ai danni dei pazienti. Coinvolte nel giro ci sono diverse persone, fra cui un medico con sua moglie, un informatore e diversi farmacisti. L’accusa è quella di aver emesso ricette false per incassare i rimborsi sui medicinali.
Questi farmaci erano molto costosi e venivano prescritti solo per speculare perché il totale costo veniva rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale.
La Procura di Castrovillari sta indagando nei confronti di queste persone e ha ipotizzato un danni pari ad almeno 1 milione di euro.
La truffa consisteva in un meccanismo preciso, ricostruito dagli inquirenti.
In una prima fase, l’informatore farmaceutico indicava al medico l’elenco dei farmaci da prescrivere. Questo, con l’aiuto della moglie, scriveva le prescrizioni e le assegnava ai suoi pazienti, ignari di tutto.
Con le ricette alla mano quindi si recavano in farmacia e acquistavano i farmaci, i quali venivano privati del bollino che poi veniva applicato sulla falsa ricetta e quindi si otteneva il rimborso per tali prodotti, ovviamente costosissimi.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, i farmacisti coinvolti incassavano il prezzo pieno dei medicinali nonostante venivano acquistati con sconti superiori al 45%.
C’è poi un altro aspetto molto triste se pensiamo che tante persone hanno realmente bisogno di queste cure, infatti i farmaci privati della fustella obbligatoria non erano più vendibili e quindi venivano smaltiti in modo irregolare.
Secondo la Procura sono stati sprecati e buttati tantissimi medicinali, gettati nel water oppure fra i rifiuti indifferenziati.
In totale sono 19 gli indagati e le accuse sono molto gravi, fra le quali associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Per questi individui sono state disposte diverse misure cautelari, mentre le manette sono scattate per due informatori farmaceutici e un medico di medicina generale.
La moglie di quest’ultima ha avuto i domiciliari e gli altri 15 indagati, fra cui alcuni farmacisti, hanno avuto il divieto di esercitare la professione sia come gestori, che titolari, che collaboratori.
L’operazione si è conclusa oggi dopo delle indagini accurate che hanno portato agli arresti e alle perquisizioni da parte dei Nas di Cosenza, con il sequestro preventivo di beni. Nel mirino degli agenti ci sono ambulatori, farmacie e abitazioni.
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