Nel corso del suo interrogatorio davanti ai pm, il sottosegretario Andrea Delmastro ha spiegato che nessun atto è stato secretato.
Il sottosegretario Andrea Delmastro è stato interrogato dai pm di Roma, in merito all’indagine che stata avviata sulla vicenda che riguarda l’intervento alla Camera del vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli in relazione al caso dell’anarchico Alfredo Cospito.
Per il sottosegretario Delmastro, dunque, non sarebbe stata effettuata alcuna rivelazione: inoltre, l’atto non è stato secretato. Questa è la dichiarazione fatta nel corso di due ore di interrogatorio davanti ai pubblici ministeri.
Delmastro, infatti, è indagato per rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio per la vicenda sopra riportata: l’uomo è difeso dall’avvocato Giuseppe Valentino. Nel corso dell’interrogatorio, Delmastro ha dichiarato al procuratore Francesco Lo Voi che depositerà una memoria nei prossimi giorni.
Ai cronisti, invece, il sottosegretario alla Giustizia non ha voluto dare ulteriori chiarimenti o dichiarazioni, limitandosi ad augurare buon lavoro a tutti.
Fratelli d’Italia, dal canto suo, difende il sottosegretario Andrea Delmastro, affermando che i documenti non sarebbero stati secretati e che, al contrario, l’indagine che è stata avviata sullo stesso “invece sta sui giornali”.
Il segretario del PD, Enrico Letta, ha specificato che, dopo che la vicenda è diventata pubblica, sono state richieste, fin da subito, le dimissioni del sottosegretario, quale “unica via d’uscita”, al di là delle decisioni che avrebbero intrapreso i magistrati.
Elly Schlein, candidata alla segreteria nazionale del Partito Democratico, ha spiegato che è grave il fatto che il sottosegretario non abbia ancora rassegnato le proprie dimissioni e lo stesso pensiero lo rivolge anche a Donzelli.
E, in questa situazione delicata, Schlein esorta Giorgia Meloni a fare “gli interessi dei cittadini e non del partito“, in questo caso, visto che “non è più la leader del partito“, ma la Presidente del Consiglio.
Continua, ad ogni modo, la bagarre politica intorno al caso Cospito, che divide sempre di più le coalizioni di maggioranza ed opposizione e che infiamma, ogni giorno di più, la compagine anarchica che, sin dal primo momento, ha supportato Cospito, attualmente detenuto nel carcere di Opera a Milano, in regime di 41-bis.
Da circa quattro mesi, l’anarchico porta avanti uno sciopero della fame, che ha compromesso la sua salute nel corso della sua detenzione nel carcere di Sassari.
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