Alfredo Cospito è stato trasferito al carcere di Opera a Milano. La decisione presa dai medici della ASL di Sassari.
Alfredo Cospito ha lasciato il carcere Bancali di Sassari. L’anarchico, infatti, è stato trasferito nel carcere di Opera, a Milano. Una decisione presa dai medici della ASL di Sassari, i quali hanno ritenuto che le motivazioni espresse da Angelica Milia, dottoressa che ha visitato regolarmente il detenuto, fossero valide ai fini del trasferimento. Il medico, infatti, ha più volte sottolineato che l’uomo rischia la vita in galera, a causa dello sciopero della fame a cui si è sottoposto da cento giorni e che lo ha indebolito nel corpo e nella mente.
Per Alfredo Cospito è stato disposto il trasferimento dal carcere di Sassari a quello di Opera, a Milano.
Nei giorni scorsi, Angelica Milia, la dottoressa che ha fatto regolarmente visita al detenuto, ha evidenziato le sue precarie condizioni di salute, che non permettevano all’uomo di avere vita lunga in carcere, a causa dello sciopero della fame che lo stesso porta avanti da tre mesi.
Anche se, per motivazioni mediche, Cospito è stato spostato in un’altra struttura penitenziaria, per l’uomo è confermato il carcere duro al 41-bis, anche a Milano.
La premier Giorgia Meloni, in tal senso, ha spiegato, nel corso dell’evento di Poste Italiane, in cui è stato presentato il progetto Polis, che per l’anarchico non ci saranno variazioni e che continuerà a scontare la detenzione sottoposto al regime che gli è stato imposto.
Per la premier Giorgia Meloni, lo Stato non deve farsi “intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari“, posizione già ribadita da Andera Delmastro, sottosegretario alla giustizia, il quale ha affermato che “Lo Stato non può arretrare“, visto che Cospito avrebbe una forte influenza verso l’esterno, dal quale vengono organizzati “assalti e violenza nei confronti delle istituzioni”
Dello stesso avviso anche il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, il quale sostiene che “Lo Stato non può cedere a ricatti“, considerando il fatto che Cospito “non si è pentito“.
Di diverso parere, invece, è il Partito Democratico che si sta mobilitando per Cospito e lo stesso stanno facendo anche diversi artisti italiani, i quali chiedono la revoca del 41-bis all’uomo: tra questi, ci sono Paolo Calabresi, Michele Rondino, Valerio Mastandrea e Jasmine Trinca.
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