Nonostante le sue condizioni di salute si aggravino sempre più, Alfredo Cospito continua lo sciopero della fame da oltre 100 giorni. Ieri dal carcere di Sassari è stato trasferito in quello di Opera, a Milano, in quanto l’istituto penitenziario lombardo offre una struttura sanitaria più efficiente.
L’anarchico 55 enne, di origine pescarese rimane in carcere con il regime di carcere duro, il 41 bis. A confermalo oggi, in una conferenza stampa Matteo Piantedosi, Carlo Nordio e Antonio Tajani, rispettivamente ministri dell’Interno, della Giustizia e degli Affari Esteri.
Alfredo Cospito rimane in regime di 41 bis
Alfredo Cospito, l’anarchico di origine pescarese, detenuto da oltre 10 anni, da circa 100 giorni è in sciopero della fame per protestare contro il regime di 41 bis deciso dal ministero della Giustizia 9 mesi fa.
Le sue condizioni di salute stanno peggiorando, da ottobre ad oggi ha perso 40 chili e per tale motivo hanno deciso di trasferirlo dal carcere di Sassari a quello di Opera, a Milano, per offrire delle cure migliori. L’istituto penitenziario lombardo, infatti, offre una struttura sanitaria più efficiente.
Nonostante questo, Cospito rimane sempre in regime di carcere duro. A darne conferma i ministri Piantedosi, Nordio e Tajani durante una conferenza tenutasi questa mattina.
“L’anarchico è stato trasferito per sicurezza sanitaria ma non cambia il suo regime carcerario”.
Queste le dichiarazioni rilasciate da Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri, il quale ha spiegato che il governo non scenderà a compromessi con chi usa minaccia e violenza come strumento a sostegno di Cospito.
Gli attacchi offensivi
In questi giorni, nelle grandi città, in particolar modo a Roma e Milano, continua l’offensiva anarchica a sostegno di Alfredo Cospito: ieri notte, nel capoluogo lombardo, due vetture della polizia locale sono state incendiate con molotov, mentre nella Capitale sono state prese di mira 5 auto della Tim.
“la metodologia messa in atto dagli anarchici ci impone di porre attenzione alle sedi istituzionali per le modalità molto insidiose con cui si sono manifestate le azioni”.
Queste le parole del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante la conferenza stampa di oggi in cui insieme a Nordio e Tajani hanno confermato che l’anarchico Cospito rimarrà in regime di carcere duro.
Il ministro dell’Interno, si auspica che tutti sostengono l’azione del governo contro la violenza.
Gli attacchi all’estero
Purtroppo, di recente, gli attacchi offensivi non si sono fermati soltanto a Roma e Milano, ma anche all’estero, prendendo di mira sedi e funzionari diplomatici. Lo scorso 2 dicembre, infatti, è stata presa a fuoco l’auto del consigliere dell’ambasciata di Atene, Susanna Schlein. Una strage evitata perché se fosse esplosa la seconda molotov, poteva saltare tutta la palazzina poiché il veicolo era parcheggiato vicino l’impianto del gas.
Il vice premier, Antonio Tajani, durante la conferenza, ha spiegato che gli atti offensivi da parte di anarchici sono iniziati tra novembre e dicembre scorso, attaccando diverse sedi europee, come Santiago del Cile, Barcellona, Madrid. L’ultimo attacco risale a ieri sera a La Plata, in Argentina.
Intanto, questa mattina, nell’Aula della Camera vi sono stati dei tumulti in seguito a delle parole dichiarate dall’esponente di fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, durante l’esame della proposta di legge sull’istituzione della commissione Antimafia:
“io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi”.
Parole che hanno provocato diverse reazioni da parte degli esponenti del Partito democratico.