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Economia

Costo carburante: il diesel supera la benzina ma ha delle accise meno elevate

In base ai dati elaborati da Quotidiano Energia, i quali sono stati comunicati dall’Osservaprezzi del Mimit, pare che il costo medio della benzina, nella modalità self-service, sia di 1,820 euro al litro mentre quello del diesel è di 1,871 euro al litro.

Pompa carburante- Nanopress.it

Per quanto riguarda la parte sul servito, la benzina ha un costo medio di 1,961 euro al litro, mentre il diesel viene proposto a 2,011 euro al litro anche se le tasse risultano essere più basse, il diesel viene proposto ad un costo più alto. Le motivazioni ovviamente si nascondono dietro al blocco delle importazioni del gasolio da parte della Russia.

La differenza del costo tra benzina e diesel

Ciò che preoccupa molto gli italiani è il fatto che i carburanti possano vedere un costo destinato ad andare ancora più in alto.

Nel frattempo però è arrivata la conferma di ciò che ormai in molti avevano notato: il diesel ha un costo più elevato della benzina.

Basandosi sui dati elaborati da Quotidiano Energia che sono stati comunicati da parte dei gestori all’Osservaprezzi del Mimit , sembra che il costo medio nazionale della benzina nella modalità self-service sia bloccato a 1,820 euro al litro.

Situazione diversa per il diesel il cui prezzo è fermo 1,871 euro al litro.

Pompe di lavoro al tramonto- Nanopress.it

Per quanto riguarda il servito, la benzina viene proposto al pubblico al prezzo di 1,961 euro al litro mentre il diesel a 2,011 euro al litro.

Ma qual è la motivazione che si nasconde dietro delle differenze così grandi?

Perché il diesel ha un costo così elevato

Una delle cause principali, in base a ciò che afferma il presidente di Numisma energia, Davide Tabarelli, sembra essere proprio il conflitto tra Russia e Ucraina.

Sappiamo infatti che nel momento in cui ha avuto origine questa guerra, è stata bloccata l’importazione da parte della Russia da cui l’Europa usufruiva circa 30 milioni di tonnellate all’anno su un consumo di 100 milioni di tonnellate.

In base al pensiero di Tombarelli, pare che i prezzi siano ancora destinati ad aumentare.

L’Europa ha preso inoltre la decisione di dar vita ad una transizione energetica attraverso la chiusura di diverse raffinerie.

Queste chiusure hanno spinto i paesi dell’Unione Europea ad andare alla ricerca di prodotti raffinati in Medio Oriente, in India e in Cina essendo quindi costretti a pagare molto di più.

Si tratta di prodotti necessari in quanto, anche se in Italia la loro produzione è in netta diminuzione, sono, in ogni caso, consumati molto.

Nonostante ciò, le accise sul diesel risultano essere molto più basse a differenza di quelle della benzina.

Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia- Nanopress.it

In base a ciò che spiega Tabarelli, è questa una situazione dovuta al fatto che “il gasolio costava 50 dollari per tonnellata in meno della benzina, ora è il contrario, costa 50 dollari in più nonostante le tasse inferiori”

Il Codacons, nei giorni passati, aveva analizzato la questione effettuando un’analisi sui dati ottenuti “Il pieno di benzina costa 8,9 euro in più rispetto a quanto costava a fine dicembre”.

In poche parole, un automobilista va a spendere 214 euro all’anno. Invece l’unione della nazionale consumatori fa riferimento ad un aumento di 9,15 euro per un pieno per un serbatoio dalla capienza di 50 litri.

Ciò che sicuramente ha inciso notevolmente sull’aumento del costo del carburante è il fatto che il governo abbia deciso di eliminare lo sconto sulle accise di 18,3 centesimi al litro.

Si trattava di una scelta che all’epoca fu presa dal governo Draghi dopo che iniziò il conflitto tra Russia e Ucraina.

Uno sconto che dal mese di marzo è costato circa un miliardo di euro al mese.

In base a ciò che affermano alcuni esperti, pare che le quotazioni sono salite anche a causa del fatto che è previsto un blocco delle importazioni di prodotti raffinati dal 5 febbraio.

L’Europa sarà quindi costretta a fare a meno del 30% del gasolio.

Le associazioni dei consumatori però puntano il dito contro le società energetiche e i distributori che hanno deciso di approfittare degli aumenti aggiungendo dei rincari  nascosti.

Un sospetto che la stessa Presidente del Consiglio Meloni afferma di avere al punto da prendere la decisione di aumentare i controlli in questa direzione.

Marina Nardone

Sono Marina Nardone, nata nel 1992 e diplomata al liceo classico. Amo la scrittura anche se il mio cuore è occupato da un'altra passione, quella per l'uncinetto con cui creo dei piccoli capolavori. Su Nanopress.it mi occupo di economia.

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