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Il costo per una cerimonia in Chiesa non dovrebbe prevedere delle tariffe stabilite. E’ stato lo stesso Papa Francesco a dare indicazioni a questo proposito e ad ammonire tutti quei religiosi che chiedono delle cifre precise per lo svolgimento di un rito ecclesiastico. Il Pontefice ha detto che non ci deve essere nessun tariffario, nemmeno che possa essere indicativo. I diretti interessati dicono di obbedire a questa norma, ma non è detto che nella realtà, a livello pratico, poi le cose riescano ad andare per il verso giusto.
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Facendo una piccola indagine, si riesce a scoprire che le cose stanno molto diversamente da quanto viene dichiarato. Se da una parte, infatti, tutti affermano che le donazioni sono anonime e arrivano in busta chiusa, senza indicazioni sui prezzi, dall’altra si scopre sempre che qualche “suggerimento” esiste.
I costi
Generalmente esistono dei costi ben precisi in base alla tipologia della cerimonia che si intende celebrare. Per esempio, per la messa in suffragio e in memoria di un defunto il dono sarebbe di 10 euro, anche se in alcuni casi si può arrivare anche a 15 euro o addirittura a 20. C’è anche chi affitta le salette degli edifici religiosi per 100 euro, facendosi pagare la celebrazione per 50. Se si tratta di concerti benefici, le cifre possono salire in maniera vertiginosa. In qualche caso si è appurato che si è arrivati anche fino a 1.000 euro.
Il tutto viene stabilito in maniera informale. Non c’è certamente un tariffario, a cui fare riferimento, però è chiaro che qualche indicazione viene sempre data al fedele che voglia essere generoso. Si parla, comunque, di una necessità e i diretti interessati confermano che non si tratta affatto di lucro. Le donazioni andrebbero a coprire varie spese, come quelle che si devono sostenere per la luce, per il riscaldamento, per la tassa sui rifiuti. Inoltre c’è da pagare lo stipendio dei sagrestani.
Da più parti fanno notare che si tratta di uscite che non mancano mai, mentre, d’altro canto, le entrate sono sempre inaffidabili e incerte. Le donazioni non sarebbero altro, quindi, che un modo per riuscire a far fronte a tutte le necessità che la gestione di una chiesa comporta. C’è anche il bisogno di provvedere ai più poveri, anche se chi prende le donazioni spiega che alla fine per i più bisognosi resta a disposizione soltanto il 10%, perché le donazioni non sono mai così abbondanti.
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