Le tariffe dell’acqua sono aumentate del 6,4 per cento nel 2015 rispetto all’anno precedente e un aumento simile è previsto anche per il 2016. Lo studio di Federconsumatori sui capoluoghi di provincia evidenzia forti disparità tra le differenti realtà territoriali. Al Sud l’acqua costa di più, mentre la città meno cara è Milano.
Tariffe in crescita e acqua corrente (non dappertutto) distribuita tramite una rete che è ancora un colabrodo. Sono le principali risultanze del 14° monitoraggio effettuato da Federconsumatori sulla rete idrica italiana. “Sono circa 5 miliardi i metri cubi di acqua distribuita e fatturata nel servizio idrico italiano, senza tener conto che un 37% ulteriore si perde nella rete”. Un quadro ancora deficitario visto che “il 22% di acqua non viene depurata, il 7% non confluisce in fognatura, mentre il 9% delle utenze non ricevono con continuità l’acqua dai rubinetti”. Tariffe in crescita e disparità territoriali.
L’acqua costa sempre di più. Secondo lo studio di Federconsumatori la spesa annua di una famiglia media di 3 persone con un consumo annuo di 150 metri cubi è di 276 euro, 1,84 euro per mc. L’aumento medio rispetto alla spesa registrata nel 2015 è del 6,4%. “Dal 2011 – spiega il rapporto – anno in cui la regolazione della tariffa è passata all’Aeegsi (Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico), l’aumento è stato del 22% a fronte di un’inflazione inferiore al 4,6% nel medesimo periodo”.
Il 2016 dovrebbe replicare quanto accaduto nel 2015. A livello di singoli capoluoghi di provincia l’analisi di Federconsumatori evidenzia un aumento del 10% delle tariffe, rispetto al 2014, a Matera e Potenza, del 9% ad Avellino, Biella, Como, Frosinone, Gorizia, Lecco, Pesaro, Sondrio, Treviso, Vicenza e Viterbo.
I prezzi dell’acqua sono invece scesi del 10% a Trapani, del 5% a Campobasso e del 4% a Bologna. Le città più care sono Pisa con un costo di 442 euro annuali, Siena e Grosseto con 436. Altre città Toscane sono comprese tra le prime quindici città più care. L’acqua costa meno a Milano (106 euro), Campobasso (120), Catania (137) e Imperia (140).
Le dieci città più care, in base al costo annuo medio, sono Pisa con 442 euro, Siena con 436 euro, Grosseto con 436 euro, Frosinone con 432 euro, Enna con 419 euro, Pesaro con 418 euro, Urbino con 418 euro, Firenze con 402 euro, Carrara con 396 euro e Arezzo con 392 euro.
Mentre le dieci città meno care sono Milano con 106 euro, Campobasso con 120 euro, Catania con 137 euro, Imperia con 140 euro, Caserta con 144 euro, Varese con 153 euro, Como con 158 euro, Udine con 165 euro, Savona con 168 euro e Monza con 168 euro.