Si prospettano dal 2015 nuovi aumenti, in particolare per le sigarette e per la benzina. Il consiglio dei ministri ha dato il via ad un decreto, che ritocca le accise, prevedendo al arrivare ad un gettito cospicuo, pari a 200 milioni di euro in più. Questo è l’ammontare della cifra che lo Stato dovrebbe incassare soprattutto in seguito all’incremento del prezzo delle sigarette. In particolare il provvedimento, che stabilisce l’aumento da 20 a 40 centesimi, interesserà le sigarette considerate di fascia bassa, quelle che fino a questo momento possono essere viste come le più economiche.
Nuove disposizioni dovrebbero riguardare anche le sigarette elettroniche. Da un lato sono previsti gli sconti sul prezzo, che arriveranno a toccare in alcuni casi anche il 50%. Dall’altro lato, invece, aumenterà il prezzo dei flaconcini delle essenze aromatiche che si utilizzano proprio in abbinamento alle sigarette elettroniche.
I rincari
L’esecutivo ha deciso per l’aumento del costo delle sigarette, perché il fisco, a causa della riduzione dei consumi, ha registrato introiti inferiori rispetto alle cifre che si erano incassate nel 2013. In particolare la contrazione è stata pari a 600 milioni di euro. Con l’aumento del prezzo dei tabacchi si cerca di porre rimedio a questa situazione. Per gli italiani stanno arrivando delle vere e proprie stangate, se consideriamo che, in media, un fumatore che consuma 20 sigarette al giorno dovrà spendere ogni anno una cifra che va dai 730 ai 1.460 euro.
Sulle sigarette gravano già tante tasse: il valore dell’Iva è al 22% e, oltre alle accise fisse, c’è anche una percentuale in più che varia in base al prezzo del pacchetto. Con questo provvedimento legislativo introdotto dal governo, nonostante le disposizioni europee vadano in un altro senso, sarà comunque sorpassato il valore dell’accisa minima.
Su questi i rincari previsti dal fisco si è espresso anche il Codacons, che si è dichiarato contrario a provvedimenti di questo genere. Se da un lato può essere accettabile l’aumento dei prezzi delle sigarette, secondo il Codacons, si dovrebbe evitare di mettere mano ai prezzi della benzina e del gasolio. Questi ultimi nel corso del tempo hanno subito già parecchi ritocchi e hanno inciso profondamente sul bilancio delle famiglie italiane.