Il costo del Parlamento italiano nel 2015 è veramente vertiginoso. Soltanto la Camera ci costerà un miliardo di euro. Una cifra incredibile, nonostante la Presidente Laura Boldrini abbia iniziato un’opera di tagli, che comunque non sembrano bastare a mettere il freno sulle spese. Rispetto all’anno scorso c’è una riduzione del 5,02%, che corrisponde a 52 milioni. Tuttavia i deputati continuano a costare molto. La colpa è soprattutto da imputare alle uscite per i deputati e i dipendenti, cominciando dalle loro pensioni, che sono molto alte.
Il bilancio di previsione 2015 è molto chiaro: serviranno 985 milioni 129 mila 319 euro per far fronte a tutte le esigenze imposte da Montecitorio. Per finanziare questa spesa così ingente si ha a disposizione una grossa dotazione che supera i 943 milioni e che è rimasta quasi invariata rispetto all’anno precedente. Si tratta essenzialmente di soldi pubblici. Poi ci sono altri 42 milioni, ai quali Montecitorio dovrà provvedere con entrate proprie.
Quanto costa il funzionamento della struttura
Le spese di Montecitorio più grosse sono dovute a quei soldi che si devono impiegare per far funzionare la struttura. Resta lo scoglio del costo del personale e, nello specifico, quello rapportabile ai deputati. A questi ultimi vengono pagate le indennità per un totale di 81 milioni e 315mila euro. Vengono pagate anche le spese di viaggio e di soggiorno per l’esercizio del loro mandato, pari complessivamente a 63 milioni e 664mila euro.
Davvero incredibile il trattamento previdenziale degli ex onorevoli. Basti pensare che in questo gruppo debbano essere inclusi vitalizi e pensioni e devono saltare fuori altri 138 milioni 720mila euro. C’è anche il personale dipendente, che è pari in totale a 194 milioni 940mila euro. Questa cifra vale soltanto per le retribuzioni e dobbiamo aggiungere i contributi previdenziali, che corrispondono a 36 milioni 845mila euro. Davvero tanto, per non parlare degli oneri accessori, altri 260mila euro. E il personale in quiescenza? Quest’ultimo ci costa 256 milioni e 900 euro.
Pensioni e altre spese
Quello che è preoccupante è il capitolo pensioni, che segnerà un aumento di 22 milioni e 230mila euro rispetto all’anno scorso. Le previsioni per il futuro, riguardo a questa voce di spesa, non sono affatto rassicuranti, perché un incremento si dovrebbe confermare anche nel 2016. E poi affitti per uffici e depositi, manutenzione ordinaria, le bollette di luce, acqua e gas. Soltanto queste costano 4,7 milioni. Le spese telefoniche ammontano a 855mila euro per le linee fisse e 450mila per quelle mobili.
Non di meno costano la carta e l’inchiostro: si spendono 5 milioni 350mila euro per stampare gli atti parlamentari, 75mila euro per le pubblicazioni e 200mila euro per le stampe di servizio. Inoltre, nel corso del 2015, si calcola che la Camera spenderà 300mila euro per acquistare quotidiani e periodici. Altri 3 milioni e 225mila euro sono destinati alla connessione e all’accesso alle agenzie di informazione e alle banche dati. Infine le spese di trasporto, che ammontano ad un totale di 10 milioni 685mila euro.
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