È un cantiere ancora aperto il decreto legge Covid atteso questo pomeriggio in Consiglio dei ministri: si lavora ancora al meccanismo che potrebbe consentire un certo margine per le riaperture intorno al 20 aprile per le Regioni che abbiano dati relativi ai contagi particolarmente bassi.
Covid, sul nuovo decreto confronto molto acceso
Secondo quanto si apprende da fonti di governo, la norma è al centro di un confronto molto forte e acceso tra i ministri e diverse ipotesi sul funzionamento del meccanismo sarebbero state proposte e già stralciate.
Dunque l’esito finale dei lavori in corso si conoscerà, molto probabilmente, soltanto a ridosso del Consiglio dei ministri.
Non dovrebbe comunque esserci un automatismo per gli allentamenti, che potrebbero riguardare attività quali ad esempio bar e ristoranti, che potrebbero tornare ad aprire all’ora di pranzo. Inoltre, il nuovo decreto dovrebbe escludere per tutto il mese la zona gialla.
Maggioranza spaccata sulle riaperture
Soprattutto il centrodestra spinge per un meccanismo di revisione delle misure che non sia incerto e rischioso, che possa dare concretezza alla possibilità di riaprire, “lavoro, sport, vita”, dice la Lega.
Invece, i ministri di Leu, Pd e M5s sarebbero schierati per una linea di massima prudenza, che non illuda i cittadini con ipotesi che poi in concreto sarebbero i dati stessi del contagio a smontare.
“Vedremo come finirà, bisogna sempre passare dal Cdm”, dice un ministro “rigorista” non escludendo che la norma per le aperture salti.
Più fonti confermano che il confronto è ancora apertissimo tra i ministri e non si è trovata una mediazione, in attesa della sintesi che farà il premier Draghi.
Deroga alle regole per il concorso in magistratura
Inoltre, nel decreto Covid all’esame del Consiglio dei ministri dovrebbe rientrare anche una deroga alle regole ordinarie per il concorso in magistratura.
Il concorso in magistratura si sarebbe dovuto svolgere a maggio, ma l’orientamento sarebbe quello di tenerlo a luglio, prima della pausa estiva, in più sedi diverse e con una procedura semplificata in modo da tenere impegnati i candidati meno ore.
Tra le misure del nuovo decreto Covid ci dovrebbe anche essere il via libera ai concorsi della Pubblica amministrazione, bloccati dall’emergenza dovuta alla pandemia.