In base agli ultimi dati, è possibile venire a conoscenza del fatto che l’indice RT è arrivato a 0.73, mentre diminuisce l’incidenza dei casi il quale ha raggiunto il valore di 52.
Attraverso il report Iss, sappiamo che sono due le regioni ad alto rischio, sette quelle in cui il rischio è moderato e 12 in cui risulta essere basso.
L’attuale situazione Covid in Italia
E’ in diminuzione l’incidenza settimanale di Covid nel nostro paese anche se aumenta l’RT.
Questo è ciò che è possibile leggere attraverso il monitoraggio settimanale reso pubblico dall’istituto superiore di sanità, molto più semplicemente conosciuto con l’acronimo di Iss, e dal Ministero della Salute.
Per ciò che concerne l’incidenza, a livello nazionale, il dato arriva a toccare la cifra di 52 casi su 100.000 abitanti cancellando il valore precedente di 58 casi ogni 100.000 abitanti.
In base a ciò che possiamo leggere nel report, pare che in quel periodo di tempo che va dal 25 al 31 gennaio del 2023, l’Rt medio che si era potuto calcolare sui casi sintomatici era di 0,73, un numero leggermente in aumento se confrontato con la settimana precedente, ossia quando questo era a 0,68.
Nonostante ciò, questo si trovava comunque al di sotto della soglia epidemica.
Continua a rimanere sotto la quota 1 anche l’indice di trasmissibilità che si basa sui casi di ricovero ospedaliero.
Nonostante ciò, i dati affermano che quest’ultimo risulta essere in leggero aumento se confrontato con la settimana precedente.
Infatti, fino al 31 gennaio questo era pari allo 0,85 mentre, fino al 24 gennaio, questo era di 0,78.
In diminuzione il numero dei ricoverati
Situazione positiva se si pensa che il numero di ricoverati continua ad essere sempre più basso.
Infatti, per ciò che concerne il tasso di occupazione all’interno della terapia intensiva, è possibile vedere un calo, seppur lieve, il quale è arrivato al 1,6%, a differenza dell’1,8%, registrato al 2 febbraio.
Nelle aree medie al livello nazionale, il tasso di occupazione arriva al 5,4% a differenza del 5,8% che si era registrato la settimana scorsa.
Le regioni classificate con un rischio alto diventano due proprio perché numerose sono state le allerte di resilienza, proprio come possiamo leggere dal report dell’istituto superiore di sanità.
Altre sette regioni risultano essere invece a rischio moderato mentre 12 sono state catalogate con un rischio basso.
Dal monitoraggio finale possibile affermare che sono 10 le regioni in cui è presente almeno un’allerta di resilienza mentre ne sono presente molteplici un altre sei regioni.