Il team di esperti coordinato da Gianvincenzo Zuccotti dell’Università Statale di Milano ha sviluppato un nuovo test salivare molecolare per il Covid-19: la sperimentazione ha dato ottimi risultati su un campione di 100 persone, dagli zero agli 80 anni.
Le prove di affidabilità non sono state fatte solo su bambini, il test infatti ha validità su qualsiasi fascia d’età, ma l’idea di questo nuovo strumento (con la stessa affidabilità del tampone naso-faringeo) è quella di evitare proprio ai più piccoli il fastidio procurato dal classico test diagnostico.
Molto meno invasivo in confronto al tampone, permette però di rilevare anche i soggetti asintomatici o pre-sintomatici, analizzando il materiale genetico del virus.
Tramite l’utilizzo di un piccolo rullo di cotone, simile a quelli utilizzati in odontoiatria, viene raccolto un campione di saliva che il laboratorio può analizzare entro 24 ore. per quanto riguarda l’affidabilità, è del tutto comparabile a quella del tradizionale test nasofaringeo: il 96%.
Il protocollo utilizzato arriva dall’Università di Yale ed è stato sviluppato nei laboratori della Statale da Elisa Borghi, Daniela Carmagnola, Claudia Dellavia e Valentina Massa.
Le ricercatrici di Milano hanno tra tutte 11 figli in età scolare, è stato proprio questo a spingerle a ottimizzare la ricerca di Yale: “Nei mesi scorsi ci siamo chieste come avremmo passato l’inverno, con i bambini obbligati al tampone ogni volta che si prendevano un raffreddore, frequenti nei mesi freddi“, ha spiegato Borghi.
“Si tratta di un test veloce, facile che potrebbe essere messo a disposizione dei pediatri di famiglia per diagnosticare in maniera non invasiva l’infezione da SARS-CoV-2, almeno tra i bambini di 3-6 anni che, come è noto, sono spessissimo soggetti a forme virali e per i quali il rischio di ricorrere ripetutamente durante l’inverno al tampone nasofaringeo e alle code dei drive-through è molto elevato”, ha spiegato Gianvincenzo Zuccotti, Professore di Pediatria e Preside di Medicina e Chirurgia alla Statale di Milano.
“Il nostro test identifica i soggetti con alta carica virale nella saliva anche quando sono pre-sintomatici e asintomatici, permettendo così di isolare i cosiddetti “superdiffusori”, responsabili dell’80% dei contagi dagli ultimi dati e modelli in letteratura”, ha chiarito Elisa Borghi. “L’esame è eseguibile da chiunque anche a casa, anche se la sua elaborazione deve essere fatta in un laboratorio”.
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