Il professore Bassetti fa chiarezza sulle presunte morti per vaccino anti Covid di cui hanno parlato tanto i media: “Balle gigantesche”.
I media hanno pubblicato diverse notizie, nel corso del tempo, mettendo in relazione le morti under 40 con la somministrazione del vaccino anti-Covid-19. Il professore Matteo Bassetti afferma che molti giornali hanno sparato titoloni che, in fin dei conti, rivelavano quelle che lui stesso ha definito “balle gigantesche” in merito alla correlazione tra somministrazione del farmaco e decessi nel target dai 0 ai 40 anni.
Covid, Bassetti: “Balle gigantesche, false verità”
Dopo lo scoppio della pandemia di Coronavirus, si sono susseguite tante notizie in merito a questa emergenza sanitaria globale che, in due anni, ha sconvolto il mondo intero, sul piano sociale, economico e politico, se vogliamo.
Il professore Matteo Bassetti, che abbiamo conosciuto mediante il piccolo schermo, in quanto spesso invitato in programmi televisivi per far chiarezza sul virus e sulla situazione che, di volta in volta, cambiava, intende smascherare le “false verità“.
Affermazioni legate alla correlazione che è stata posta in essere tra la somministrazione del vaccino e le morti registrate riguardanti le persone sotto i 40 anni d’età.
Come spiega l’infettivologo, i dati ISTAT smascherano tutte le bugie che sono state pubblicate dai giornali e che, guardando al quinquennio 2025-2019, ci sono stati più morti in questa fascia rispetto a quelle registrate a partire dalla pandemia di Coronavirus.
L’esperto, infatti, sottolinea che “Nel 2021 i decessi under 40 sono stati 575 in meno rispetto a quelli registrati in media tra il 2015 e il 2019“.
Terrore per i vaccini e odio per i dottori
Bassetti, inoltre, sottolinea che, nel corso del tempo, si è sviluppata la tendenza a creare paura e terrore nei confronti dei vaccini ma anche verso i dottori. Per questo, invita tutti a dare uno sguardo ai dati diffusi dall’ISTAT.
Tra i 0 e i 40, nel 2021, si sono registrati 7.367, ossia “575 in meno rispetto alle 7.942 registrate in media tra il 2015 e il 2019“, come lui stesso sottolinea.
Un paragone che era doveroso fare per il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, al fine di dare un taglio alle false notizie che hanno rappresentato un “cavallo di battaglia” per programmi televisivi e giornali.
Il medico invita tutti, infine, a discutere esclusivamente degli argomenti di propria competenza, riferendosi, in particolare, ai giornalisti ai quali ha contestato la realizzazione di “inchieste in malafede“.