Erano stati indagati Speranza, Conte, Fontana e Gallera. Chiusa la maxi inchiesta risalente al 2020 e alla mancata zona rossa in Val Seriana.
Un’inchiesta – adesso chiusa – che aveva riguardato tutti i vertici del governo che, nella primavera del 2020, si erano trovati a fare i conti con la pandemia. Le indagini riguardano la mancata applicazione della misura restrittiva in Val Seriana, a tre anni di distanza dalla pandemia che nei primi mesi fece più di 3mila morti nella bergamasca.
Giuseppe Conte, allora Premier, Attilio Fontana governatore della Regione Lombardia, ma anche Roberto Speranza ministro della Salute e l’assessore al Welfare in carica nel 2020 assessore Giulio Gallera. Tutti erano stati indagati per la decisione di non attuare la zona rossa in Val Seriana, mentre iniziano a trapelare le prime notizie della chiusura delle investigazioni. La tragica primavera del 2020, con le prime fasi della pandemia che uccise migliaia di bergamaschi, rimane un periodo buio della storia del nostro Paese.
L’atto che chiude le indagini comprendeva oltre all’allora Premier e il ministro della Salute anche, governatore e assessore al Welfare della Lombardia, anche il capo della Protezione Civile nel 2020 ossia Angelo Borelli, il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro e Franco Locatelli. Erano venti gli indagati in tutto, nell’inchiesta diretta procuratore di Bergamo e da i pm Silvia Marchina e Paolo Mandurino, con super visione del procuratore Antonio Chiappani.
L’atto di notifica della chiusura delle indagini dovrebbe arrivare nelle prossime ore, dell’inchiesta per epidemia colposa, dove veniva contestato l’apertura dell’ospedale di Alzano dopo una prima chiusura, la mancata istituzione della zona rossa in Val Seriana e il non aver adeguatamente attuato un piano per la pandemia dopo i rischi che aveva comunicato l’Oms.
Fu di più di 6.200, tra febbraio e aprile del 2020, gli accessi alla mortalità rispetto alla media degli anni 2019 e 2018. Contestate da parte di Antonio Chiappani erano delle gravi omissioni delle autorità sanitarie, nel processo di valutazione dei rischi di un’epidemia, così come nella gestione dell’epidemia stessa.
Alcune responsabilità che erano state individuate alcuni dei soggetti indagati verranno archiviate nelle prossime ore, una parte dell’inchiesta dovrebbe essere trasferita altrove. L’archiviazione riguarderà la parte che concerne la decisione della zona rossa nella bergamasca.
Tre i livelli dei filoni delle indagini, una locale relativa al territorio della Val Seriana, una regionale e una nazionale. Oltre ai decessi avventi nelle Rsa della Val Seriana però, sono finiti sotto inchiesta anche l’istituzione della zona rossa nel Lodigiano.
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