Il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, è intervenuto a Buongiorno su Sky TG24 per illustrare alcune delle misure che la capitale vuole adottare al fine di limitare gli assembramenti. Secondo l’ultima ordinanza regionale anti Covid-19, in tutto il Lazio per i locali è prevista la chiusura totale alle ore 24, ma il Comune di Roma ha previsto di anticipare alle ore 21 la chiusura ai luoghi della movida.
“Come da prescrizioni di legge del Dpcm, c’è la possibilità di adottare la misura di perimetrare alcune piazze dalle 21 fino a dopo le 24”, ha spiegato il prefetto romano. “In buona sostanza verranno adottate delle misure di perimetrazione dei luoghi tradizionalmente oggetto di assembramenti”. Piantedosi ha infatti annunciato che nella giornata odierna (22 ottobre) verrà proposto in comitato un “intervento da venerdì sera su piazza Campo dei Fiori, via del Pigneto, piazza Madonna dei Monti e qualcosa anche a Trastevere su piazza Trilussa”, già concordato in un pre-accordo tra la Regione e il sindaco Virginia Raggi.
La chiusura, che però il prefetto preferisce chiamare “perimetrazione”, ha lo scopo di “consentire l’accesso agli esercizi di ristorazione ma nello stesso tempo evitare che ci possano essere assembramenti”, attraverso la perimetrazione fisica delle persone.
La volontà della giunta Raggi e della Prefettura è quella di evitare un blocco totale e improvviso delle attività commerciali e di ristorazione che potrebbe avere un impatto economico devastante: “l’altro giorno abbiamo incontrato insieme alla sindaca i rappresentanti di queste categorie che ci hanno fatto presente che a Roma i dipendenti di queste categorie sono ottantamila. Se queste aziende, quindi, dovessero avere ripercussioni tali da dover licenziare i dipendenti parleremo di una grandissima crisi economica e sociale già solo nella città di Roma, che si moltiplicherebbe a livello nazionale. Ben venga una ponderazione delle misure, almeno per progressione”.
Per quanto riguarda l’aspetto logistico, spiega Piantedosi, non ci sarà bisogno dell’esercito perché “ci sarà un adeguato dispositivo di presidio da parte delle forze di Polizia Locale e delle forze di Polizia Statale”.
Piantedosi ha poi concluso spiegando che “l’autocertificazione è uno strumento di semplificazione offerto al cittadino. L’alternativa sarebbe un lungo processo di verbalizzazione per ogni contatto tra l’operatore di polizia e il cittadino, quindi con perdita di tempo per entrambi”.
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