Non è mai terminata la battaglia contro il Covid, anzi, nuove varianti vengono ogni giorno scoperte dai ricercatori. L’ultima, solo in ordine di tempo, è stata scoperta a Milano e si chiama Acrux.
I ricercatori che l’hanno individuata la definiscono “più contagiosa” rispetto alle altre e, proprio per questo, non bisogna abbassare la guardia.
È solo l’ultima variante del Covid e, a individuarla, sono stati i ricercatori dell’ospedale “Sacco” di Milano. Lei si chiama “Acrux” e, come spiegato all’Adnkronos Salute, si tratta del secondo caso rilevato in Italia di XBB.2.3.2. La direttrice del laboratorio di microbiologia dell’ospedale, Gismondo, ha spiegato che “una ‘figlia’ di Acrux, che è XBB.2.3 e ha già sfornato mutanti derivati”.
Non c’è da allarmarsi però: “Questa variante è già presente in molti Paesi del mondo: in India, negli Stati Uniti, in Spagna, in alcune regioni asiatiche. E lì l’unica osservazione che è stata fatta, e che stiamo facendo, è che si mostra forse un po’ più contagiosa, ma non con una maggiore gravità di patologia. Rimane tutto in uno scenario non pandemico” – ha spiegato la dottoressa Gismondo.
L’aver individuato una nuova variante ci fa capire come il livello di guardia nei confronti del Covid e delle sue infinite varianti che, ogni giorno vengono scoperte, non è mai stata abbassata, anzi. Si continua nella ricerca, ma anche nelle cure relative ad esse. “La rete di controllo funziona. E’ necessario, visto che questo virus continua a dare varianti, tenerlo sotto controllo” – continua la Gismondo, anche per riuscire a dare e ad avere una buona rete epidemiologica, non solo a livello nazionale, quanto anche e soprattutto a livello mondiale.
“Abbiamo veramente pochissimi tamponi da analizzare al giorno per Covid, pochissimi positivi e sicuramente anche dal punto di vista clinico nessuna particolare preoccupazione” – afferma, con gioia, la direttrice del laboratorio e, questo, ci fa capire come il virus stesso si sia trasformato da pandemico in endemico, ovvero un qualcosa con il quale imparare a conviverci.
“Acrux è stata intercettata nell’ambito della sorveglianza nella nostra area di competenza, che è la città di Milano” – conferma la Gismondo, ed è venuto fuori attraverso un semplice controllo di routine sul territorio, controlli che devono, comunque, continuare a farsi per mantenere sempre in constante controllo il virus, nella sua evoluzione e nella sua diffusione.
“Noi oggi prendiamo i tamponi positivi a Sars-CoV-2, li sequenziamo totalmente in modo da evidenziare di quale variante si tratta. Questa volta, era XBB.2.3.2” – ha concluso la ricercatrice. Per la nuova variante è stato scelto un nome alquanto particolare: Acrux, della nuova famiglia delle ricombinanti XBB “Alfa Crucis”.
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