Covid, crollano contagi e morti nel mondo

L’Oms ha annunciato che nelle ultime settimane c’è stato un crollo globale dei casi e anche dei morti, sono stati registrati -92% dei contagi e -47% dei decessi.

Dottore in reparto Covid
Dottore in reparto Covid – Nanopress.it

L’Europa ha visto diminuire i contagi del 52% e anche le morti sono a -50%. Anche in Italia si registrano importanti dati che confermano la tendenza in ribasso, con un -69% dei contagi e -50% di morti.

Crollo dei casi e dei morti a livello mondiale

Secondo gli ultimi aggiornamenti resi disponibili dall’Oms, attraverso il suo classico aggiornamento settimanale, negli ultimi 28 giorni, che vanno dal 16 gennaio 2023 al 12 febbraio 2023, a livello mondiale si è registrato un importante crollo dei casi e anche dei morti.

A livello mondiale sono stati registrati più di 6,milioni di nuovi contagi con oltre 65mila decessi, che però guardando alle statistiche generali sono dei dati a ribasso. Infatti sono pari a -92% dei contagi registrati e -47% delle morte avvenute a causa del Covid.

Dall’inizio pandemia, e quindi dal 2020, in totale si sono registrati più di 755 milioni di casi confermati e più di 6,8 milioni di morti da coronavirus.

Secondo l’Oms però questa tendenza non sarebbe realistica e non rispecchierebbe l’effettivo numero reali di infezioni e reinfezioni dovute al Sars-CoV-2. I dati risulterebbero al ribasso per diversi motivi, primo fra tutti la riduzione dei test, e poi perché molti di Paesi hanno ritardato a segnalare i loro dati.

Molto spesso i dati sono stati presentati incompleti e quindi la statistica attuale è da interpretare con estrema cautela. C’è in particolare da fare attenzione alle variazioni delle tendenze epidemiologiche e l’agenzia conferma la necessità di eseguire dei confronti su intervalli più lunghi, ossia pari a 28 giorni.

Questo intervallo più lungo permetterebbe di raccogliere meglio i dati e di poter inserire per tempo anche quelli dei ritardatari.

Questo cambio di interpretazione dei dati permetterebbe inoltre di poter seguire meglio l’andamento della pandemia, avendo ben chiaro dove i casi sono in aumento e dove invece la diffusione sta rallentando.

Dottore a lavoro in reparto Covid
Dottore a lavoro in reparto Covid – Nanopress.it

I dati riportati dall’Oms

Secondo però gli ultimi dati dell’Oms, che sono stati realizzati su un lasso di tempo di 28 giorni, quasi tutte le regioni presentano un calo importante dei casi, mentre alcune presentano delle statistiche piuttosto stabili.

Nel Pacifico occidentale è stata registrata una diminuzione pari al 96%, nel Sudest asiatico una diminuzione del 59%. Segue poi l’Europa con un calo del 52%, e le Americhe con il 46%. Nell’Africa si registra un calo del 23% mentre nel Mediterraneo Orientale del 2%.

Stesso discorso invece per i decessi da Covid-19 che rimangono invariati o in calo nella maggior parte delle regioni. Solo in due zone c’è stato un incremento dei casi che si sono registrati e questo vale per l’Africa che registra un aumento del 22% e per il Mediterraneo orientale che invece registra un aumento del 33%.

In quattro regioni si è verificato un importante calo e sono il Sudest asiatico con un calo del 60%, il Pacifico occidentale che registra -58%, l’Europa con –50% e le Americhe con un calo pari all’1%.

Per quanto riguarda invece l’Italia, l’Oms ha riportato un trend in calo del 69% dei contagi e un 50% delle morti.

Ad avere il più alto numero di casi di contagio attualmente è il Giappone, seguito poi dalla Cina e dagli Stati Uniti. Per quanto riguarda invece i decessi a registrare il numero più alto è la Cina seguita dagli Stati Uniti e poi dal Giappone.

Se invece andiamo a guardare nel nostro continente europeo sei nazioni hanno registrato un aumento dei casi, la Georgia ha registrato un +93%, il Kosovo ha registrato +78%, l’Armenia +72%.

Il più alto numero di contagi si è registrato in Germania, nonostante siano però in Calo, seguita poi dalla Federazione Russa, dove invece risultano in aumento. L’Italia segue queste due nazioni nonostante il trend in calo.

Per i decessi il numero più alto si è registrato in Regno Unito, anche se la tendenza è in calo, seguita poi dall’Italia, e poi dalla Federazione Russa.

Impostazioni privacy