Mentre l’Italia è nel pieno della pandemia, tra esperti che invocano il lockdown generale e e l’allarme varianti lanciato dal professori Galli, dall’OMS arriva una notizia positiva: da inizio anno, il numero di nuovi casi Covid registrati settimanalmente a livello globale si è dimezzato.
Se nella settimana dal 4 al 10 gennaio nel mondo si erano superati i 5 milioni di casi, tra l’8 e il 14 sono stati 2.6: cifre che fanno ben sperare in ottica futura.
Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus lo ha comunicato con una serie di tweet, aggiungendo che il numero di casi Covid, ad oggi, è diminuito per la quinta settimana consecutiva. “Ciò dimostra – dice – che semplici misure di salute pubblica funzionano contro il Covid, anche in presenza di varianti. Ciò che conta ora è come rispondiamo a questa tendenza. Il fuoco non è spento, ma ne abbiamo ridotto le dimensioni. Se smettiamo di combatterlo su qualsiasi fronte, ritornerà ruggendo“.
Da inizio pandemia, i casi sono stati in tutto 109.155.627 per 2.407.869 di vittime (dati Johns Hopkins University).
Covid: i casi calano ma la guardia resta alta
Dalla Commissione europea fanno sapere che le 160mila dosi di vaccino Moderna previste per febbraio arriveranno, ma in ritardo, ovvero a marzo. È probabile che siano in corso trattative con la casa farmaceutica per altre dosi. La tensione però rimane alta perché in Europa stanno prendendo piede le diverse varianti del Covid, più aggressive.
In Sudafrica, dove se ne sta combattendo proprio una locale, il vaccino AstraZeneca (approvato in caso di emergenza dall’Oms) è risultato inefficace nel contrastarla: si sta tentando di restituire il milione di dosi arrivato a inizio mese a Serum institute of India. In Italia, si sta discutendo in queste ore se somministrarlo agli over 55: è in corso una riunione tra Ministero e Agenzia italiana del farmaco.