Restano stabili i ricoveri in rianimazione mentre il tasso di occupazione all’interno della terapia intensiva è bloccato al 2,4%.
E’ questa una situazione di stop che purtroppo però non è presente anche negli altri reparti i quali hanno visto un lieve aumento.
È scesa notevolmente l’incidenza di covid-19 nel nostro Stato, trasformandosi così in 500 casi su un numero pari a 100.000 abitanti.
I dati divulgati settimanalmente parlano chiaro: ci troviamo di fronte a 448 su 100.000 abitanti per la terza settimana di ottobre a confronto dei 504 su 100.000 durante la seconda settimana del mese in corso.
È questo ciò che si è scoperto grazie al monitoraggio dell’istituto superiore di sanità.
Resta stabile invece l’indice di trasmissibilità RT il quale, in quel periodo che va dal 28 settembre al 11 ottobre del 2022 è stato calcolato ad 1,27%, una differenza a ribasso confrontando i dati con quelli della settimana precedente.
Per quanto riguarda l’indice di trasmissibilità, i dati che vanno a basarsi sui casi in cui è necessario un ricovero ospedaliero, possiamo affermare che ogni dato diminuisce leggermente anche se è sempre al di là della soglia epidemica.
Per quanto riguarda il tasso in terapia intensiva, l’occupazione resta stabile al 2,4%.
Per i dati inerenti al tasso di occupazione salgono fino ad arrivare al 11% contro il 10%, che si è registrato la settimana precedente.
Resta stabile la percentuale di casi identificati tramite l’attività di tracciamento dei contatti, proprio come è stabile anche la percentuale di casi identificati tramite la comparsa dei primi sintomi.
In base a quanto è stato condiviso dai dati della cabina di regia, tre sono le regioni in cui è stato scoperto un rischio molto elevato a causa del moltiplicarsi di allerte di resilienza.
Altre 16 invece sono a rischio moderato mentre due possono dormire sonni tranquilli in quanto hanno un rischio decisamente molto basso.
In base ai dati è possibile inoltre affermare che dieci sono le regioni in cui è presente almeno un’allerta di resilienza.
Nel corso di quest’ultima settimana aumentano fino ad arrivare ad 8 le regioni in cui i ricoveri vedono una percentuale superiore al 15% mettendo così da parte i dati della settimana precedente.
È questo un dato che interessa la Calabria, Friuli Venezia Giulia, la Liguria, le Marche e il Pa di Trento a cui poi si vanno ad aggiungere, con una percentuale ancora più alta, l’Umbria, Bolzano e la Valle d’Aosta.
Per quanto riguarda invece la terapia intensive è nelle regioni di Bolzano, Liguria e Pa di Trento in cui si registra la percentuale più alta.
All’interno delle altre regioni invece il tasso resta più basso del 4%, mentre, in Valle d’Aosta e in Molise si tratta di un dato pari allo 0%.
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