Nuova stretta sulla movida in tutta Italia: all’esito del vertice Governo – Regioni sulle misure anti-Covid, discoteche chiuse in tutta Italia e obbligo di mascherine all’aperto dalle 18 alle 6. È la linea scelta dall’esecutivo che non concede terreno ai governatori: nessuna possibilità di deroga alla sospensione e regole valide su tutto il territorio nazionale. “Le Regioni possono introdurre ulteriori misure solo in termini più restrittivi“, si legge nel testo dell’ordinanza firmata dal ministro della Salute, ma è guerra sul fronte della sostenibilità economica con i gestori dei locali che rischierebbero perdite fino a 4 miliardi.
La nuova ordinanza del ministro della Salute
Il Coronavirus non va in vacanza e continua il monitoraggio dei dati sui contagi in tutto il mondo. Non fa eccezione l’Italia, primo Paese europeo ad essere piombato nell’incubo del lockdown dove ora scatta una nuova corsa ai ripari per evitare il disastro di una seconda ondata.
Al termine del vertice ferragostano Governo – Regioni, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato la nuova ordinanza (datata 16 agosto 2020) con cui scatta ufficialmente la nuova stretta sulla movida ai tempi del Covid.
A preoccupare l’esecutivo sono i nuovi casi registrati nelle fasi successive a quella della più acuta emergenza sanitaria, e per questo si sarebbe deciso di adottare le seguenti misure dopo la proroga dello stato di emergenza:
- Sospensione delle attività del ballo, all’aperto e al chiuso, che abbiano luogo in discoteche e in ogni altro spazio aperto al pubblico.
- Obbligo di mascherina anche all’aperto dalle 18 alle 6 nei luoghi dove c’è rischio di assembramento.
“È fatto obbligo – si legge nell’ordinanza – dalle ore 18.00 alle ore 06.00 sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale. Sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico“.
Discoteche chiuse in tutta Italia, dunque, e di nuovo mascherine da indossare anche nei luoghi pubblici all’aperto con obbligo dalle 18 alle 6 fino al prossimo 7 settembre. “I numeri del contagio in Italia, anche se tra i più bassi in Europa, sono in crescita. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti nei mesi passati. La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza”, ha commentato il ministro. Misura eccessiva per alcuni, per altri tardiva perché arrivata dopo un Ferragosto fuori controllo in diverse località italiane.
L’intervento del Governo, da più parti letto come una sfrontata mossa a gamba tesa sulla difficilissima ripresa economica del settore, è stato esposto da Roberto Speranza nel corso della riunione di oltre 2 ore con i presidenti di Regione collegati in videoconferenza e sarebbe stato pianificato, riporta Agi, alla luce di quella che il Ministero della Salute avrebbe definito una “significativa” crescita dei contagi.
Il Governo promette sostegno al settore
Nel magma di una situazione in continuo divenire, il Governo promette un sostegno agli operatori del settore. Lo ha sottolineato Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, secondo cui non ci sarebbero alternative alla serrata nonostante la previsione di danni economici ingenti: “Serve maggiore attenzione per evitare di tornare ai dati di marzo“, ha aggiunto, come riporta Ansa, assicurando l’introduzione di “poste di ristoro specifiche nel dl agosto” per aiutare le attività in perdita.
Stessa posizione di Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali: “Restiamo uno dei paesi più sicuri al mondo per la sicurezza sanitaria; questa condizione non è casuale ma figlia dei sacrifici che abbiamo fatto e che vanno difesi. Ora è il momento di andare avanti ma limitando al massimo le attività che presuppongono contatti fisici e assembramenti incontrollabili“.
La rabbia del sindacato: “Discoteche capro espiatorio“
La decisione è stata accolta con un coro di proteste da parte di Silb Fipe – Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo, sintetizzate nelle parole del presidente del sindacato nazionale, Maurizio Pasca: “La discoteca è come sempre un grandioso capro espiatorio. Noi non ci sentiamo responsabili’. Osserveremo nei prossimi mesi se a discoteche chiuse il ‘contagio’ si fermerà. Lo osserveremo attentamente. E agiremo di conseguenza“. Al momento, non sarebbe escluso un ricorso al Tar.
Obiezioni anche da alcuni governatori tra cui Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), la cui proposta di tenere le discoteche aperte ma con obbligo di mascherina in pista non è passata. A detta del presidente della Regione, l’ordinanza di Speranza “colpisce duramente uno specifico settore senza avere evidenze statistiche di una correlazione tra il ballo e i casi di Coronavirus“.
Monta la preoccupazione dei gestori: “Chiediamo al governo aiuti fattivi per le nostre aziende, che sono chiuse da fine febbraio e hanno dipendenti, affitti, tasse da pagare (…). La discoteca è un luogo come altri. Gestita da imprenditori che fanno rispettare le regole. I comportamenti non sono imputabili al luogo, bensì agli esseri umani che li compiono. Dentro una discoteca così come altrove“, ha concluso Pasca.
Le reazioni all’opposizione
Immediata la reazione di Matteo Salvini, che su Facebook tuona contro l’ultima evoluzione della gestione anti-Covid e rilancia con un richiamo all’incremento degli sbarchi di migranti delle ultime settimane: “Incredibile. Il governo cambia un’altra volta idea e torna a chiudere negozi e locali, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, mentre il virus viene importato dall’estero. Un governo duro con gli italiani e morbido con i clandestini. Non se ne può più“.
Critiche anche da Fratelli d’Italia. Ignazio La Russa, scrive Agi, ha commentato così l’ordinanza: “Anziché rendere operative misure di distanziamento attualmente inesistenti in tante situazioni (dagli aerei alle spiagge libere tanto per fare due esempi) ci si accanisce coi luoghi di incontro all’aperto dei giovani senza che vi sia una certificata esigenza clinica“. Ancora più incisivo l’intervento di Giorgia Meloni: “Se il governo ritiene opportuno chiudere le discoteche per fronteggiare l’emergenza, allo stesso modo deve chiudere con la massima urgenza i porti agli sbarchi illegali. Non si può continuare a ignorare il legame tra aumenti dei contagi e immigrazione clandestina mentre i nostri settori produttivi sono in ginocchio e le nostre aziende falliscono. Questo governo scellerato gli italiani non lo meritano“.
Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera, sintetizza la posizione di Forza Italia definendo “comprensibile” la scelta dell’esecutivo e sottolineando che “gli aiuti per i gestori, questa volta, dovranno essere concreti e immediati“. Italia viva approva la linea della maggioranza: “Bene l’ordinanza del ministro Roberto Speranza e la decisione del Governo (assieme alle Regioni). È la scelta giusta“, ha dichiarato il deputato Marco Di Maio.