Nonostante non ci sia più alcun obbligo per quel che riguarda la pandemia Covid nel nostro Paese, i dati relativi alla diffusione del contagio e, anche, quelli relativi alla campagna vaccinale, vengono emanati ogni settimana.
La Fondazione Gimbe analizza, ogni settimana, l’andamento della pandemia. E non sempre i dati sono incoraggianti.
L’ultimo monitoraggio effettuato dalla Fondazione Gimbe, dal 26 ottobre scorso al 1 novembre, analizza come il Covid sia ancora presente nel nostro paese in termini di contagi, anche se in numero molto ridotto rispetto ai due anni appena trascorsi.
Dati che sono sempre aggiornati, dimostrano come stia calando, purtroppo, il numero di coloro che si avvicinano al vaccino: – 8.9% rispetto alla settimana precedente, con un calo in particolare sia nella fascia d’età compresa fra i 5 e gli 11 anni, ma soprattutto (e in modo ancora più marcato) negli over 50 a rischio grave per la malattia. Su questi ultimi, infatti, c’è un calo di quasi il 4% rispetto alla settimana precedente.
Non va meglio in coloro che devono ancora ricevere la terza dose, a partire proprio dai più piccini. Nella fascia d’età fra i 5 e gli 11 anni, sono state somministrate 2.605.242 dosi in tutto, a data 2 novembre. Sono più di 1 milione e 400mila i ragazzi che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino anti Covid, con un tasso di copertura vaccinale nazionale che oscilla fra il 38 e il 39%.
Per quel che riguarda la terza dose, ogni giorno, registra sempre il monitoraggio della Fondazione Gimbe, vengono inoculate quasi 3200 dosi al giorno, con un tasso di copertura a livello nazionale che va verso l’85%, anche se ci sono alcune regioni come la Lombardia che viaggiano verso l’88% della popolazione vaccinata anche con terza dose, o la Sicilia che raggiunge il 75% di vaccinati con terza dose.
Situazione diversa, sulla quale si sta discutendo molto, è quella che riguarda coloro che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino anti Covid. In Italia sono quasi 7 milioni, di età superiore ai 5 anni che non si sono immunizzati, con i picchi maggiori in Valle d’Aosta (circa il 13% di non immunizzati) e nel Lazio (l’8% di non immunizzati).
Ancora diverso è il caso della quarta dose, o seconda dose booster. Secondo quanto descritto dalla Circolare del Ministero della Salute, datata 23 settembre 2022, la quarta dose è destinata, come prima, a circa 19 milioni di persone. Fra queste, ci sono 13 milioni di persone che possono riceverlo subito. Fino ad ora, lo hanno ricevuto solo 4,3 milioni di persone e, a questa settimana presa in esame, le dosi somministrate sono calate del 25% rispetto alla settimana scorsa.
Il tasso di copertura nazionale, per quel che riguarda la quarta dose, è del 22%, sempre con alcune differenze regionali: in Sicilia si è vaccinato con la quarta dose solo il 10% della popolazione alla quale è destinato. Mentre in Piemonte si è arrivati al 34%.
Una situazione che si diversifica sempre, da Regione a Regione, ma che ci fa comprendere, come la campagna vaccinale sia ancora nel pieno, anche se la pandemia sembra, al momento, rallentare la sua presa.
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