Il governatore della Lombardia Attilio Fontana, ospite a Mattino Cinque, rivendica i risultati della Lombardia nell’arginare la diffusione del Covid, a quasi due settimane dall’inizio del lockdown. “Il nostro Rt è sceso in maniera sostanziale, tanto che in base ai numeri noi rientreremmo oggi in una zona arancione – ha evidenziato il governatore -. In base al Dpcm si devono confermare i dati per due settimane, quindi noi fino al 27 novembre resteremo in zona rossa“.
La Lombardia potrebbe cambiare colore
Ma è ancora presto per parlare di un cambiamento di colore per la regione Lombardia, infatti si dovranno attendere almeno due settimane per confermare un progressivo abbassamento della curva di contagi e ricoveri. “L’evoluzione dell’epidemia parte dal fatto che non è che improvvisamente si annulli tutto. Noi abbiamo avuto una salita costante e anche molto violenta dei ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive. Adesso siamo in una fase in cui si registra un aumento, ma molto più ridotto“, ha aggiunto Fontana.
Ci si prepara alla discesa dei contagi
“Diciamo che siamo arrivati in cima al plateau, a questa sorta di montagna, adesso siamo in una fase in cui camminiamo in pianura e presto inizierà la discesa“, ha spiegato Fontana, in conclusione al suo intervento a Mattino Cinque, aprendo a un possibile allentamento delle misure in Lombardia entro Natale: “Anche perché – auspica Attilio Fontana – dobbiamo fare il Natale con una certa libertà“.
I 21 criteri che non convincono
Fontana torna poi a parlare della richiesta, avanzata al governo martedì, di modificare i criteri per decidere il colore delle regioni italiani e le relative misure anti-contagio. Le regioni hanno chiesto al governo che i 21 parametri scelti dall’esecutivo venissero sostituiti con quattro criteri base: la percentuale tra tamponi e positivi, l’indice Rt e i tassi di occupazione dei letti nei reparti covid e nelle terapie intensive.
“Ci sono una serie di parametri difficili da interpretare, che non riusciamo a capire, che non sappiamo come vengano poi tramutati in un numero, in una valutazione – ha precisato Fontana -. Noi sosteniamo che quei 4 che abbiamo indicato siano i più logici, senza dubbi interpretativi. Altro aspetto che riteniamo fondamentale è che non si deve guardare ai dati di 15 giorni fa, ma fare una previsione dei dati che verranno in futuro con l’evoluzione prevista dagli scienziati“.