Covid, Gimbe: “Non è finita, Cerberus imminente e scenari imprevedibili”

Secondo i virologi a partire da novembre scenderanno in campo due nuove varianti, appartenenti al ceppo di Omicron: Cerberus e Gryphon, le quali potrebbero portare nuovi contagi in tutta l’Europa. Il covid nonostante sia meno pericoloso rispetto al primo periodo continua a essere presente a livello globale.

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Nino Cartabellotta, il presidente della Fondazione Gimbe, mentre oggi ci sarà il primo consiglio dei ministri che si riunirà per approvare le nuove regole covid, fa alcune dichiarazioni riguardo la situazione pandemica.

Il covid e i nuovi scenari

Nonostante la pandemia sia ancora in corso e l’organizzazione mondiale della Salute parla dell’arrivo delle due nuove varianti che porterà a un probabile aumento dei contagi a partire dal mese di novembre, oggi si riunirà il consiglio dei ministri per discutere delle nuove norme covid.

La giornata di oggi, 31 ottobre, segna la fine dell’obbligo di mascherina presso le strutture ospedaliere e le case di riposo. Secondo il presidente della fondazione Gimbe tale obbligo non dovrebbe essere abolito ma indipendentemente della pandemia dovrebbe essere reso permanente per proteggere principalmente i pazienti, i soggetti più deboli ma anche i medici, infermieri e tutto il comparto sanitario.

“un’amnistia antiscientifica e diseducativa”;

queste le parole utilizzate da Cartabellotta per mostrare il suo disaccordo riguardo le sanatorie no-vax. Il governo Meloni ha anticipato di due mesi circa l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario.

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Alle ore 13 di oggi, il consiglio dei ministri discuterà proprio di questo. Una scadenza fissata per il 31 dicembre e anticipata, invece, per la data di domani, 1 novembre.

Il pensiero di Nino Caltabellotta

Il presidente della fondazione Gimbe, organizzazione indipendente con lo scopo di promuovere e realizzare attività di formazione e ricerca in ambito sanitario, dice la sua circa le nuove misure varate dal nuovo governo gestito da Giorgia Meloni.

In particolar modo, Nino Cartabellotta mostra un chiaro dissenso nei confronti della scelta di anticipare a due mesi dalla data di scadenza del 31 dicembre l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario e la conseguente abrogazione delle sanzioni per l’inosservanza della norma.

“una scelta individuale incompatibile con l’esercizio di una professione sanitaria, si tratta di persone che hanno spesso seminato disinformazione pubblica sui vaccini, elevandosi a ‘paladini’ del popolo no-vax, a volte con evidenti obiettivi di affermazione politica individuale”;

Queste le parole del presidente Gimbe che afferma essere un messaggio assolutamente antiscientifico. Altra proposta, invece, ritenuta diseducativa varata dal consiglio dei ministri riguarda lo stop alle sanzioni per i non vaccinati over 50;

per il presidente Cartabellotta, invece, riguardo, i bollettini settimanali anziché giornalieri, sembra essere una proposta ragionevole, tenendo sempre conto dell’importanza del costante aggiornamento, soprattutto ai fini scientifici, oggetto di analisi e di ricerche.

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